Droghe, Luigi Di Maio contro Matteo Salvini: “Siamo tutti contro, basta minacciare il governo”
Si apre un altro fronte di scontro tra gli alleati di governo. Dopo la chiusura del caso Siri, riguardante il sottosegretario leghista indagato per corruzione la cui nomina è stata oggi revocata, tema del confronto tra Lega e Movimento 5 Stelle è quelle delle droghe. Oggi il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha prima detto di voler chiudere i cannabis shop e ha poi sottolineato di essere pronto anche a far cadere il governo sul tema della lotta alle droghe. Pronta la replica del vicepresidente del Consiglio Luigi Di Maio: “Ogni persona è contro la droga, lo sono anche le vittime stesse”, è il pensiero espresso dal capo politico del M5s in risposta al suo collega leghista.
Per Di Maio quella delle droghe non è una questione su cui ci può essere una discussione, essendo il punto di vista uniforme per tutti: “La droga non è qualcosa che si muove da sola, la muovono gli spacciatori, mossi a loro volta dalle mafie e dalle organizzazioni criminali che vanno combattute”. Il vicepresidente del Consiglio sottolinea, quindi, che “siamo tutti contro la droga”, ma allo stesso tempo avverte: “Basta minacciare il governo. Basta. Gli italiani non ne possono più”.
Parlando da Campobasso, in occasione di un incontro elettorale, Di Maio sostiene comunque che la scelta di andare al governo con la Lega sia stata la migliore possibile: “Questo è un governo inaspettato ma era l'unico governo possibile. Quando vedete che ci sono delle discussioni, vuol dire che avevamo avuto ragione a fare il contratto di Governo con tanto di firma sotto. Le cose che ci siamo detti allora che si dovevano fare, si devono fare perché lo abbiamo promesso gli italiani: le cose che lì dentro non ci sono, è perché non siamo d'accordo”.
Sono anche altri i temi sottolineati da Di Maio durante il comizio che dividono il M5s dalla Lega. Un esempio sembra essere quello della legittima difesa: “Noi abbiamo votato la legge sulla legittima difesa, ma se poi mi presentano un'altra legge che deve far proliferare le armi… io non voglio far vivere mio figlio in una società in cui ci sono più armi in circolazione. Anzi io voglio una societù nella quale ci siano più poliziotti e carabinieri in circolazione”. Ancora, altra questione critica è quella dell’autonomia regionale: “Possiamo non essere d'accordo sull'autonomia scritta così. Abbiate pazienza: posso essere d'accordo che Lombardia e Veneto debbano avere l'autonomia perché hanno votato con referendum, ma non per creare sanità di serie A e sanità di serie B o scuole di serie A e scuole di serie B”.