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Dopo Ilaria, anche Lucia Uva pubblica la foto del poliziotto: “Vogliamo solo verità”

“Che colpa ne ho se come Ilaria Cucchi voglio farmi del male per vedere in faccia chi ha passato gli ultimi attimi di vita di mio fratello”, ha scritto su Facebook sotto la foto di uno degli agenti coinvolti nella morte di Giuseppe Uva.
A cura di Claudia Torrisi
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"Mettetevi bene in testa noi vittime dello Stato vogliamo solo la verità è non ci fermeremo fin quando i colpevoli non verranno tutti fuori". A parlare stavolta è Lucia Uva, sorella di Giuseppe, morto il 14 giugno 2008 all'ospedale di Circolo di Varese dopo essere stato fermato e portato in caserma. Così come aveva fatto Ilaria Cucchi, che ieri ha pubblicato sul suo profilo Facebook la foto di uno dei carabinieri indagati per il pestaggio di Stefano, Lucia ha postato l'immagine di un uomo delle forze dell'ordine coinvolto nella morte del fratello: "Era il poliziotto che la notte del 14/6/2008 era presente nella caserma quando hanno preso Giuseppe ha un profilo di Facebook io che colpa ne ho se come Ilaria Cucchi voglio farmi del male per vedere in faccia chi ha passato gli ultimi attimi di vita di mio fratello questo soggetto a Giuseppe lo conosceva molto bene…"

Poco dopo anche Lucia, così come aveva fatto Ilaria, ha richiamato gli utenti del social network, invitandoli a comportarsi "da persone intelligenti, niente offese come loro hanno fatto coi nostri cari, niente guerra. Noi vogliamo solo la verità e giustizia per tutti, nessuno escluso. Noi siamo e saremo una famiglia e saremo sempre uniti". Infine, in un ultimo post ha scritto di essere stata cancellata su Facebook dal maresciallo Roberto Mandolini: "Mi dispiace solo che non ha avuto le palle di rispondere alle mie domande. Visto che era tanto felice di avere 3000 messaggi da rispondere…il vostro copione non vi serve più dovete cambiarlo".

Qualche ora prima proprio il maresciallo Mandolini aveva commentato la foto pubblicata da Ilaria, sostenendo di aver sempre "rispettato la famiglia del Cucchi, non ho mai detto cosa mi ha confidato su di loro la sera dell'arresto".

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