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Donna mutilata a Roma: il killer potrebbe essere un collezionista

Proseguono le indagini sul macabro delitto della donna ritrovata mutilata a Roma, gli inquirenti ipotizzano che l’assassino sia un collezionista di organi.
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killer collezionista

Una perizia quasi chirurgica ha caratterizzato il gesto dell’assassino della donna mutilata a Roma,  ritrovata a via di Porta Medaglia, nel quartiere Ardeatino nella periferia romana. Il cadavere, dal quale sono stati estirpati gli organi interni e sono state amputate le gambe e la testa, è stato ritrovato, fosse uno scherzo del destino, l’8 marzo, Giornata Internazionale della Donna. Le ipotesi a caldo degli inquirenti si sono concentrate sulla pista satanica; ipotesi ritenute valide soprattutto considerando le macabre condizioni in cui sono stati trovati i resti della donna.

Le indagini sono partite dalle prime ore del ritrovamento, e nel campo in cui è stato ritrovato il corpo è stato rinvenuto un cellulare che poi si è scoperto appartenere ad un ciclista che l’aveva smarrito. L’interesse delle forze di Polizia che stanno lavorando per trovare un’identità alla vittima e all’assassino del macabro delitto, si è poi concentrato sulla scomparsa di un transessuale che si prostituiva nella zona dove è stato ritrovato il corpo. Si pensava, infatti, che avesse potuto fornire informazioni utili all’indagine. Interrogato, però il trans ha dichiarato di non aver visto nulla, poiché quella sera si è allontanato dalla zona verso le 17.

Secondo gli inquirenti la donna é stata uccisa nei primi giorni di marzo. In seguito, il killer potrebbe aver lasciato il corpo in un frigidaire e solo successivamente avrebbe provveduto a cavare gli organi e le altre parti di cui è risultato privo al momento del rinvenimento. Per quanto riguarda l’identità del killer si paventa l’ipotesi di un collezionista di organi che non ha agito da solo, un collezionista che ha compiuto l’orrendo gesto e che ha conservato le parti della donna come trofeo e non certo per destinarli al traffico di organi. In tal caso, secondo gli inquirenti, la perizia chirurgica sarebbe stata maggiore.

Informazioni rilevanti potranno essere fornite dalle tracce genetiche che sono state reperite sotto le unghie della donna, sui capelli e sulle macchie di sangue ritrovate sulle mani. Ai fini dell’identificazione ricordiamo che il torace della donna è stato ritrovato coperto da un piumino nero, le unghie della donna erano smaltate di fucsia e indossava un anello a fascia.

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