Domnica Cemortan interrogata dai pm: “Ero in plancia e sono innamorata di Schettino”
Dopo oltre cinque ore di interrogatorio nella caserma dei carabinieri di Marina di Grosseto, ieri Domnica Cemortan, la giovane moldava diventata famosa a causa del disastro della Costa Concordia, ha fatto diverse ammissioni di fronte ai pm. La ragazza è stata sentita come persona informata sui fatti e ha ricostruito la sua tragedia vissuta quella notte. Era sulla plancia di comando, ospite del comandante Schettino, ha vissuto come tutti gli altri passeggeri della nave momenti drammatici e a quanto pare aveva effettivamente anche un debole per Schettino.
Sin da subito l’ex ballerina e hostess della Costa Crociere aveva difeso a spada tratta il suo comandante definendolo come “un eroe” che aveva salvato migliaia di vite. Alla Cemortan hanno dunque chiesto cosa vide e cosa ascoltò la notte del disastro della Concordia sulla plancia di comando, da quando Schettino puntò la rotta di avvicinamento al Giglio, all’impatto fatale fino al naufragio. Gli inquirenti sono rimasti soddisfatti delle sue risposte che potranno ora confrontare con tutte le versioni che stanno venendo fuori e verificare, così, come si possono incastrare. Anche se, continua a sottolinearlo il procuratore capo di Grosseto Francesco Verusio, “la parola definitiva arriverà solo con l’esame della scatola nera”.
Al Giglio le operazioni di ricerca dei dispersi sono state sospese definitivamente
Intanto, parallelamente all’inchiesta, procedono le operazioni intorno al relitto della Costa Concordia che giace nelle acque dell’Isola del Giglio. A causa del maltempo è arrivato, dopo 19 giorni, lo stop definitivo delle ricerche dei dispersi. Il bilancio è tragico: 17 le vittime identificate e 15 quelle non ritrovate, tra cui anche la piccola Dayana di soli 5 anni. La Protezione civile ha spiegato che sono ormai venute meno le operazioni operative di sicurezza: la nave inizia anche a perdere pezzi, in particolare una delle vetrate della piscina a poppa si è staccata a causa del mare in tempesta.
Una decisione però che non è condivisa dal Codacons che ha presentato diffida al Commissario delegato all’emergenza Franco Gabrielli affinché vengano riprese le ricerche nel rispetto dei familiari delle vittime.