Dl Irpef: ok definitivo dalla Camera, bonus da 80 euro è legge
Dopo il voto di fiducia ieri al Governo, la Camera dei Deputati oggi ha dato il via libera definitivo anche al testo finale del decreto Irpef con 322 voti favorevoli , 149 contrari ed 8 astenuti. Con questo voto diventa legge a tutti gli effetti il bonus da 80 euro in busta paga voluto dal Governo e destinato ai dipendenti con reddito sotto i 26mila euro annui. Durante il voto a Montecitorio a sorpresa si è schierato a favore del provvedimento il gruppo di Sel che in questo caso si è aggregato alle scelte del Pd. Il leader di Sinistra ecologia e libertà, Nichi Vendola, dopo il voto sul dl Irpef però ha voluto chiarire che non si tratta di un avvicinamento al governo e alla maggioranza in Aula. "Non è uno scivolo per avvicinarsi progressivamente all’area di governo" ha sottolineato infatti il Governatore pugliese, aggiungendo: "Il Dl Irpef è ricco di contraddizioni, tuttavia interviene su una platea vasta che vive un disagio sociale straordinario e tutto quello che assomiglia a una riparazione dei danni fatti alle famiglie va bene". "Resta una perplessità di fondo sulle fonti di finanziamento del decreto" ha proseguito Vendola che ora deve fare i conti anche con alcuni dissidenti che si sono astenuti sul voto finale in dissenso rispetto alle indicazioni del gruppo.
Gli 80 euro e le altre misure del dl Irpef
Oltre ai famosi 80 euro in busta paga il decreto Irpef in realtà interviene anche su altre numerose questioni di primaria importanza. In Primis è previsto il rinvio del pagamento dell'acconto Tasi per i Comuni in ritardo con le delibere delle aliquote, ma anche il taglio di 150 milioni di euro per la Rai che però viene esclusa dalla riduzioni dei costi prevista dal decreto per le partecipate dello Stato. Tra gli altri ritocchi del Dl Irpef anche l'aumento della tassazione sui fondi pensione per quest'anno e la riduzione dell’Irap di un 10% nel 2015, con una fase progressiva già dal 2014. Con il dl Irpef inoltre dal primo luglio viene innalzata dal 20 al 26% l’aliquota della tassa sui redditi di natura finanziaria, compresi gli interessi e gli altri proventi derivanti da conti correnti e depositi bancari e postali, mentre resta inalterata la tassa sui titoli del debito pubblico e i buoni postali di risparmio. Cambia anche la tassazione sui passaporti: ora per il rilascio del documento si dovrà pagare un contributo di 73,50 euro, oltre al costo del libretto, ma in compenso viene eliminato il bollo annuale.