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Divorzio, parla Lisa Lowenstein, ex moglie del ministro: “Mi ha dato solo 500mila euro”

Da lei e dal suo divorzio dall’ex ministro Vittorio Grilli è stata innescata la sentenza della Corte di Cassazione che rivoluzionerà i rapporti patrimoniali tra ex coniugi. “Ora non più soldi. Sopravvivo. Dopo questa sentenza scellerata temo toccherà a molte altre” dice dagli USA.
A cura di Biagio Chiariello
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"Quella sentenza mi ha distrutto. Ora non ho soldi, non ho una casa, mantengo mia madre vedova e malata. E come moglie ho contribuito in modo determinante alla ricchezza del mio ex marito. Lo ho sposato che era un ricercatore universitario, siamo cresciuti insieme. Da lui però ho ricevuto solo 500 mila euro". A parlare, in un’intervista per Repubblica, è Lisa Lowenstein, dal 2008 ex moglie dell’ex ministro Vittorio Grilli, da cui si configura e si esercita la storica sentenza della Cassazione: d’ora in poi tutti gli ex coniugi hanno diritto all’assegno solo se non hanno lavoro, patrimonio, casa. La stessa sentenza dice inoltre che l’assegno di mantenimento, se proprio deve esserci, deve avere un importo giusto per sopravvivere, mantenersi. Non certo tale da mantenere il tenore di vita di prima. Insomma, sposarsi e poi divorziare da adesso non darà più accesso ad una rendita a vita.

Lisa Lowenstein, nata a New Haven negli Stati Uniti e poi Laureata alla prestigiosa London business school, dopo il divorzio è tornata negli Stati Uniti. Da lì racconta la sua attuale situazione economica: “Mio padre, architetto, è morto senza lasciarmi eredità. Sopravvivo. Faccio qualche consulenza ad artisti per far fruttare il loro lavoro. E con quelli ci devo mantenere mia madre vedova e malata". Spiega di aver letto in questi giorni, dopo la sentenza, "che il mio ex marito mi avrebbe dato due milioni di euro. Ma in realtà io ne ho avuti solo 500mila, poi più niente. Che è quanto guadagnano ogni anno i miei compagni di corso della London Business School, laureati con voti inferiori ai miei". Ma Lisa afferma di aver scelto di stare accanto a suo marito, mettendo da parte la carriera: "E in quel ruolo ho contribuito in modo determinante alla ricchezza e al successo del mio ex marito. Lo ho sposato che era un ricercatore universitario, siamo cresciuti insieme. Fare la moglie e la madre è un lavoro e non riconoscerlo è assurdo. Io ci sono cascata e dopo questa sentenza scellerata temo toccherà a molte altre".

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