Divorzio, come cambierà l’affido dei figli per le coppie che si separano
La legge che rivoluzionerà gli equilibri all'interno delle coppie che si separano, soprattutto nel rapporto genitori-figli, prosegue il suo iter in Senato. Ieri in commissione Giustizia del Senato è approdata la "Riforma dell'affido condiviso", con tre ddl depositati, due di FI e uno di Lega-M5s, contenuto nel contratto di governo, a firma del senatore leghista Simone Pillon: "Tendenzialmente vorremmo andare avanti con il testo Lega-M5s, ma siamo aperti ai contributi di tutti", ha spiegato. Dei due ddl di Forza Italia, uno ha come primo firmatario il senatore Antonio De Poli e come cofirmataria Paola Binetti. L'altro è firmato da Maria Alessandra Gallone. La proposta sostenuta da Pillon è stata sottoscritta anche dai pentastellati Angela Anna Bruna Piarulli, Grazia D'Angelo, Elvira Lucia Evangelista, Mario Michele Giarrusso, Alessandra Riccardi.
Cosa cambia
Con la proposta del senatore Pillon in primo luogo verrà introdotta la figura la figura del mediatore familiare in caso di separazione con minori, nel caso in cui le coppie incontrino difficoltà a trovare un accordo e per evitare che si arrivi in Tribunale; il primo incontro con il mediatore sarà gratuito, poi, nelle sedute successive, l'onorario sarà fissato da tabelle ministeriali. L'Albo nazionale dei mediatori sarà tenuto presso il ministero della Giustizia. Gli altri punti salienti sono la cancellazione dell'assegno di mantenimento e l'affido condiviso tra mamma e papà secondo il criterio della ‘bigenitorialità perfetta'. Secondo Pillon il minore "non deve essere infatti costretto a scegliere tra uno dei due genitori".
"Le parti potranno derogare da questa decisione di legge se hanno una visione comune, se i genitori invece non riescono a trovare un accordo il giudice non potrà scegliere la madre o il padre, ma dovrà puntare a un affido condiviso", continua il senatore del Carroccio. Elemento di novità è il ‘piano genitoriale': i genitori sostanzialmente programmeranno insieme un piano educativo per il figlio e si divideranno le spese. "Spese che non saranno al 50%, ma divise per capitoli di spesa, suddivise in base al piano genitoriale e attribuite a ciascuno dei genitori in base a criteri di proporzionalità", sottolinea Pillon. In questo modo, afferma il parlamentare, "verranno pagate direttamente le spese necessarie per il figlio e verranno disinnescate criticità che sorgono spesso sul tema del mantenimento". Infine è prevista la lotta ‘all'alienazione genitoriale' ovvero al rifiuto da parte del figlio di uno dei genitori. In casi come questi è prevista la figura del coordinatore genitoriale "per sostenere i bambini e mantenere il loro diritto ad avere rapporti sereni con papà e mamma". Le relazioni tra due coniugi non vengono affrontate nel testo, così come rimane invariato l'assegno coniugale: "Interessano solo se hanno una ricaduta sul minore", aggiunge Pillon.
Secondo Mara Carfagna, vice presidente della Camera e deputata di Forza Italia, "Il legislatore ha il dovere di adeguare le norme ai cambiamenti della società. L'affido condiviso è stato un progresso perché ha consentito di proteggere i bambini durante le separazioni e i divorzi. È positivo che gli uomini desiderino essere presenti nella vita dei loro figli e che entrambi i genitori contribuiscano in modo equo al sostentamento dei loro bambini. I passaggi parlamentari di questa delicata legge dovranno però tenere conto del fatto che oggi in Italia solo una donna su due lavora, che in alcune aree del Mezzogiorno questa percentuale è ancora più bassa, e che molte perdono il lavoro proprio quando nasce il primo figlio. La "bigenitorialità perfetta" prevista dalla proposta di legge di Simone Pillon, portata avanti da Lega e M5s, potrebbe dunque trasformarsi in una morsa per migliaia di madri già in difficoltà e ripercuotersi inevitabilmente sulla vita dei figli. Ecco perché è opportuno perfezionare il testo nell'interesse esclusivo dei bambini".