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Disoccupazione giovanile: l’Europa lancia un piano di investimenti pubblici

Germania, Italia, Francia e Spagna d’accordo per erogare 10 miliardi di euro alle piccole e medie imprese che assumeranno giovani.
A cura di Davide Falcioni
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L'Europa ha compiuto ieri un primo importantissimo passo nel tentativo di risolvere la piaga della disoccupazione giovanile, mettendo gli oltre 6 milioni di giovani senza lavoro al centro dell'agenda politica e convocando a Parigi un think tank delle quattro principali economie dell'area Euro: Francia, Germania, Italia e Spagna. L'obiettivo è quello di modernizzare e unificare il mercato del lavoro europeo, investendo soprattutto sull'innovazione e cercando di uscire dalla spirale recessiva innescata dalle politiche di austerity

Seduti nell'anfiteatro di Sciences Po, l'istituto di studi politici, i ministri dei quattro Paesi hanno discusso alla presenza 400 rappresentanti della "società civile" europea: imprenditori, associazioni, opinion leader, esperti di comunicazione, sindacalisti e molti studenti. La giornata è stata aperta dal presidente transalpino Francois Hollande, che ha ribadito la sua fede europeista ma ha anche annunciato il suo impegno a creare un "new deal" (facendo riferimento al piano keynesiano lanciato dal presidente Roosvelt durante la Grande Depressione). Il piano, che dovrebbe prevedere importanti investimenti pubblici e "capovolgere" le politiche di rigore finora sostenute, dovrebbe essere presentato il prossimo 3 luglio a Berlino, nel corso di una riunione dei ministri europei del lavoro.

"Si tratta – ha spiegato Hollande – di agire per recuperare la crescita nel medio e lungo termine. Siamo in una situazione di emergenza e dobbiamo agire subito, con responsabilità, perché abbiamo sperato che milioni di giovani potessero trovare un'occupazione dopo lo studio, una vita soddisfacente. Non possiamo lasciare ora quei giovani senza prospettive, o alimenteremo la rabbia e la disaffezione nei confronti dell'Europa".

Già, ma dove si troveranno i soldi per avviare il "new deal" europeo? Finora sono stati bloccati dalla mancanza di volontà politica e fedeltà "ideologica" ai precetti dell'austerity. Ora, però, qualcosa sembra stare cambiando. L'UE fornirà 10miliardi di euro alla Bei (banca europea per gli investimenti), che dovranno poi essere erogati in decine di migliaia di prestiti alle piccole e medie imprese che assumeranno giovani dipendenti. Secondo la commissione dei 4 paesi, da questa misura trarranno giovamento 780mila giovani e 55mila imprese. A ciò si aggiungano 6 miliardi di euro da destinare alla formazione di chi è in cerca di prima occupazione.

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