video suggerito
video suggerito

Disoccupazione giovanile al 35%, ma la politica pensa solo a comprarsi i voti degli anziani

La campagna elettorale per le politiche 2018 si preannuncia tutta in favore degli anziani: dal “bonus nonni” all’aumento delle pensioni a 1000 euro, le promesse sembrano essere dirette solo agli over 65, il segmento che meno ha risentito della crisi e che più conta a livello elettorale, con buona pace della disoccupazione giovani al 35%.
A cura di Charlotte Matteini
243 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Mancano pochi mesi alle elezioni politiche, che presumibilmente si svolgeranno tra febbraio e maggio 2018, e puntuali come Babbo Natale alla Vigilia fioccano già le prime promesse e regalie elettorali. Nella legge di stabilità, per esempio, è spuntata l'ipotesi di un "bonus nonni", una detrazione al 19% valida per gli anziani che aiutano i propri nipoti o figli a pagare le spese per attività sportive, scolastiche o universitarie, o gli affitti fuorisede. Altra proposta elettorale: Berlusconi ha annunciato di voler innalzare le pensioni minime a 1000 euro – non si sa con quali finanziamenti dato che l'operazione costerebbe oltre 5 miliardi di euro e inoltre andrebbe a scaricarsi sulle spalle delle future generazioni già gravate dai debiti previdenziali contratti a cavallo degli anni '70 e '90 grazie al sistema retributivo e alle baby pensioni. E poi, ancora: altro tema centrale dell'agenda politica nazionale è il blocco del meccanismo che impone l'adeguamento dell'età pensionabile all'aspettativa di vita. I sindacati in blocco hanno chiesto una revisione del sistema introdotto dalla legge Sacconi prima e dalla legge Fornero poi, e il governo si sta adoperando per trovare un accordo.

Secondo un recente report diffuso dall'Ocse, "dalla metà degli anni Ottanta il reddito degli anziani tra i 60 e i 64 anni è cresciuto del 25% più rispetto a quelli dei 30-34enni. Inoltre, il tasso di povertà è cresciuto nel segmento giovanile (13,9%, più alto della media Ocse che si attesta all'11,4%) mentre è calato costantemente tra gli anziani (10,6%)" e inoltre "le ineguaglianze tra i nati dopo il 1980 sono già maggiori di quelle sperimentate dai loro parenti alla stessa età e tendono ad aumentare durante la vita lavorativa, una maggiore disparità tra i giovani di oggi comporterà probabilmente una maggiore diseguaglianza fra i futuri pensionati, tenendo conto del forte legame che esiste tra ciò che si è guadagnato nel corso della vita lavorativa e i diritti pensionistici".

Insomma, nonostante la condizione giovanile in Italia sia drammatica, complice non solo il tasso di disoccupazione del segmento pari al 35% ma anche la scarsità di opportunità professionali e salariali che spinge i giovani a fuggire dal Belpaese, la classe politica italiana anziché trovare una soluzione strutturale pensa a elargire prebende a quel segmento sociale, quello degli over 65, che stando ai dati meno ha risentito della crisi economica . Dunque, nonostante sia evidente l'esistenza di una fortissima stortura in termini salariali e previdenziali e l'assenza di opportunità per gli under 35, la classe politica italiana in vista della competizione elettorale della prossima primavera sembra non avere altra priorità che elargire ulteriori concessioni e regalie al segmento over 65.

La domanda che sorge spontanea è una: perchè? La risposta è, purtroppo, molto semplice. La politica punta a favorire gli anziani perché, banalmente, sono di più e costituiscono un bacino elettorale numericamente molto più ampio di quello offerto dai giovani. E molto probabilmente, essendo il Paese in calo demografico e la popolazione in costante e inesorabile invecchiamento, per gli under 35 sarà sempre peggio e sempre più saranno abbandonati ai margini del consesso politico causa ininfluenza elettorale.

243 CONDIVISIONI
Immagine
Milanese, classe 1987, da sempre appassionata di politica. Il mio morboso interesse per la materia affonda le sue radici nel lontano 1993, in piena Tangentopoli, grazie a (o per colpa di) mio padre, che al posto di farmi vedere i cartoni animati, mi iniziò al magico mondo delle meraviglie costringendomi a seguire estenuanti maratone politiche. Dopo un'adolescenza turbolenta da pasionaria di sinistra, a 19 anni circa ho cominciato a mettere in discussione le mie idee e con il tempo sono diventata una liberale, liberista e libertaria convinta.
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views