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Discarica di Chiaiano: percolato nel sottosuolo e infiltrazioni della camorra, indaga la Dda di Napoli

Argilla scadente utilizzata per gli argini dell’invaso e ditte legate alla camorra dei Casalesi a costruire la “discarica più sicura dell’emergenza rifiuti”, ecco il quadro delle indagini della Dda di Napoli.
A cura di Alessio Viscardi
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La Dda si Napoli in collaborazione con il Nucleo Operazioni Ambientali dei Carabinieri campani ha condotto una serie di sequestri nell'ambito delle indagini sulle infiltrazioni della camorra negli appalti di costruzione e gestione della discarica di Chiaiano a Napoli. L'invaso strategico aperto nel 2008 per arginare l'eterna emergenza rifiuti che aveva messo in ginocchio le province di Napoli e Caserta sarebbe stata realizzata da ditte legate alla criminalità organizzata, in particolare ai clan casalesi Mallardo e Zagaria. L'impermeabilizzazione con argilla della cava non sarebbe stata fatta secondo quanto prescritto dalle normative vigenti dalle suddette aziende in odore di camorra e questo avrebbe provocato l'infiltrazione del percolato prodotto dai rifiuti indifferenziati direttamente nel suolo e nelle falde acquifere.

La discarica di Chiaiano è quasi colma e la sua attività cesserà a giugno. Dopo la diffusione della notizia delle perquisizione e dei sequestri effettuati nella giornata di ieri, stanotte gruppi di manifestanti del collettivo ChiaiNOdiscarica hanno bloccato per alcune ore gli autocompattatori diretti all'invaso. La discarica è in funzione da oltre due anni, ma sarebbe stata costruita con argilla scadente – secondo quanto rilevato dal Noe di Napoli – incapace di rendere impermeabile le pareti della cava. Argilla estratta in modo abusivo nel salernitano da siti di proprietà di persone vicine ai clan camorristici del casertano. Con l'infiltrazione di percolato nel sottosuolo, sarebbe stata messa in pericolo la salute dei cittadini.

I carabinieri del Noe hanno perquisito la discarica di Chiaiano nella mattinata di ieri, assieme alle sedi delle aziende I.B.I. Idrobioimpianti S.p.a., che gestisce il sito dell’area nord di Napoli, e la Edilcar, che ha ottenuto il subappalto.

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