Disatro Germanwings: Lufthansa accusata di “omicidio colposo aziendale”
Lufthansa potrebbe rispondere dell'accusa di omicidio colposo aziendale per aver permesso di volare ad Andreas Lubitz, il copilota dell'Airbus A320 fatto schiantare sulle Alpi Francesi causando la morte di 150 persone. Stando a quanto emerso in queste prime settimane di indagini, infatti, Lubitz soffriva di una grave depressione e aveva più volte meditato il suicidio: i medici della Lufthansa, compagnia aerea che controlla il 100% di Germanwings, avevano riscontrato problemi psicologici nell'uomo, ritenendo tuttavia che non fossero ostativi rispetto alla sua capacità di pilotare correttamente un velivolo. Come è noto, invece, il 27enne si è chiuso all'interno della cabina di pilotaggio ed ha impedito al comandante – uscito per un bisogno fisiologico – di rientrare, per poi puntare il muso dell'aereo sulle montagne.
Il quotidiano tedesco Bild am Sonntag, citando fonti investigative, ha rivelato in un articolo che i medici della Lufthansa scrissero su un certificato che "Lubitz dovrebbe continuare a ricevere cure psicologiche, anche se riteniamo sia adatto a volare". Il documento risale al 2009 e potrebbe mettere in guai ancor più seri la compagnia aerea, che potrebbe rispondere dell'accusa di omicidio colposo aziendale.
Nel frattempo proseguono gli esami sui campioni di dna raccolti dagli esperti e gli inquirenti stanno cercando di capire se Lubitz abbia indotto il comandante ad andare alla toilette mettendo un farmaco diuretico nella bevanda che stava consumando. Secondo i procuratori tedeschi, infatti, il copilota avrebbe aggiunto una sostanza chimica al caffè che stava bevendo Patrick Sodenheimer in modo da farlo allontanare dalla sua postazione e poter prendere il controllo assoluto del volo.