Disabili, scontro nel governo. Lega: “Senza soldi per invalidi non votiamo Reddito di cittadinanza”
Braccio di ferro tra Lega e M5S sui soldi che dovrebbero essere destinati ai disabili, e che invece, secondo il Carroccio non sono contenuti nel decreto che renderà operativi reddito di cittadinanza e quota 100. "Senza fondi per le pensioni di invalidità non voteremo il reddito di cittadinanza. Non è una ripicca, magari c'è stata una distrazione, ma faceva parte dell'accordo", ha detto il ministro degli Interni Matteo Salvini, parlando con i giornalisti a Varsavia, che su Twitter ha ribadito: "Le promesse vanno mantenute: o ci sono fondi per disabili o altrimenti non va bene!". La questione è stata affrontata anche ieri sera dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ha annunciato che il decreto è in arrivo domani: "Giovedì porteremo il reddito di cittadinanza e quota 100 in approvazione al Consiglio dei ministri. Vareremo poi il codice per la crisi d'impresa. Sono queste le riforme di cui il Paese ha bisogno. Al momento stiamo lavorando ad un unico decreto che contenga le misure su pensioni e reddito di cittadinanza". Conte ha provato a mediare anche questa volta: "Nel reddito di cittadinanza c'è già un'attenzione ai disabili, ma se ci sono suggerimenti li analizzeremo, ci metteremo intorno a un tavolo e anche questa volta risolveremo la situazione".
La Lega ha subito protestato per l'assenza nel provvedimento di risorse ad hoc per la categoria. Anche il ministro per la Famiglia Fontana ha espresso ieri il suo disappunto: "Nella bozza di decreto sul reddito e pensioni di cittadinanza presentata alla riunione di preconsiglio di questo pomeriggio non sono previsti interventi diretti per l'innalzamento delle pensioni di inabilità né adeguati aiuti alle famiglie con disabili e numerose. Senza risposte concrete alle richieste del mondo della disabilità e delle famiglie questa bozza non avrà il nostro supporto". Sempre a Porta a Porta è arrivata la replica di Conte: "Abbiamo aumentato fondi ai disabili: c'è una legge delega su un nuovo codice sui diritti dei disabili". La questione però sembra non essere stata ancora chiarita dall'esecutivo. Che fine hanno fatto quei fondi?
Fonti vicine a Luigi Di Maio hanno assicurato che "i disabili che vivono al di sotto della soglia di povertà vedranno aumentate le loro pensioni a 780 euro. La Lega questo lo ha sempre saputo. Si tratta di una misura che aiuterà anche le famiglie, abbandonate dai precedenti governi tanto da essere state costrette a provvedere da sole ai propri cari in difficoltà". Per il M5S si tratterrebbe insomma di un attacco strumentale: l'inclusione dei disabili sotto la soglia di povertà nel reddito di cittadinanza sarebbe stata stabilita già quattro mesi fa. Le stesse fonti hanno ricordato che il direttore della Direzione Generale per la lotta alla povertà e la programmazione sociale del ministero del Lavoro, Raffaele Tangorra, è stato convocato oltre due mesi fa per spiegare il funzionamento del reddito al capo di gabinetto, chiarendo il meccanismo per i disabili.
"Lorenzo Fontana, evidentemente ministro a sua insaputa, si accorge di far parte di un governo che non fa nulla per i disabili – attacca Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico – Il ministro per la famiglia e la disabilità dall'inizio del suo mandato si è occupato di tutto tranne che delle deleghe per cui è stato nominato. Probabilmente era troppo occupato a fare propaganda sovranista in giro per l'Europa per intervenire su una legge di Bilancio che non ha stanziato fondi adeguati sulla disabilità e per alzare la voce sul mancato innalzamento delle pensioni di invalidità quando il vicepremier Di Maio le annoverava tra le cose fatte".