Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato
Deliberazione 8 agosto 2012
Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, clausole vessatorie. Provvedimento n. 23788 in GU n. 200 del 28-8-2012
L'AUTORITA' GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO
Nella sua adunanza dell'8 agosto 2012;
Visto il decreto legislativo 2 agosto 2007, n. 145, attuazione dell'art. 14 della direttiva 2005/29/CE sulla pubblicità ingannevole;
Visto il decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206 e successive modificazioni;
Visto il decreto-legge 24 gennaio 2012, n. 1, recante disposizioni urgenti per la concorrenza, lo sviluppo delle infrastrutture e la competitività, convertito con modificazioni dalla legge 24 marzo 2012, n. 27, ed in particolare l'art. 5, tutela amministrativa contro le clausole vessatorie;
Ritenuto di dover adottare un regolamento al fine di disciplinare la procedura istruttoria in materia di clausole vessatorie, le modalità di consultazione con le associazioni di categoria rappresentative a livello nazionale e con le camere di commercio interessate o loro unioni, nonché la procedura di interpello, come previsto dall'art. 5, comma 5, del decreto-legge n. 1/2012;
Ritenuto di dover procedere ad una armonizzazione e semplificazione delle esistenti procedure istruttorie, attraverso l'unificazione del regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pratiche commerciali scorrette (delibera 15 novembre 2007, n. 17589 e successive modificazioni) e del regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa illecita (delibera 15 novembre 2007, n. 17590 e successive modificazioni);
Ritenuto, pertanto, di adottare un unico regolamento contenente le procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, di pratiche commerciali scorrette, e di clausole vessatorie;
Vista la consultazione pubblica preventiva sulla bozza di «Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, clausole vessatorie», tenutasi dal 14 giugno al 13 luglio 2012;
Delibera
di approvare il «Regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa, pratiche commerciali scorrette, clausole vessatorie», comprensivo di n. 2 formulari, il cui testo allegato è parte integrante del presente provvedimento.
Il regolamento sostituirà: i) il regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicità ingannevole e comparativa illecita, di cui alla delibera dell'Autorità del 15 novembre 2007, n. 17590 (Gazzetta Ufficiale del 5 dicembre 2007, n. 283), modificato con delibera del 29 luglio 2009, n. 20223 (Gazzetta Ufficiale del 9 settembre 2009, n. 209), modificato con delibera del 10 marzo 2010, n. 20873 (Gazzetta Ufficiale 1° aprile 2010, n. 76) e con delibera del 9 febbraio 2011, n. 22091 (Gazzetta Ufficiale 1° marzo 2011, n. 49); ii) il regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pratiche commerciali scorrette, di cui alla delibera 15 novembre 2007, n. 17589 (Gazzetta Ufficiale del 5 dicembre 2007, n. 283), modificato con delibera del 29 luglio 2009, n. 20222 (Gazzetta Ufficiale del 9 settembre 2009, n. 209), con delibera del 10 marzo 2010, n. 20872 (Gazzetta Ufficiale 1° aprile 2010, n. 76) e con delibera del 9 febbraio 2011, n. 22092 (Gazzetta Ufficiale 1° marzo 2011, n. 49).
Il presente provvedimento verrà pubblicato nel Bollettino dell'Autorità Garante della concorrenza e del mercato. Il regolamento, comprensivo di n. 2 formulari, verrà pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
REGOLAMENTO SULLE PROCEDURE ISTRUTTORIE IN MATERIA DI PUBBLICITA' INGANNEVOLE E COMPARATIVA, PRATICHE COMMERCIALI SCORRETTE, CLAUSOLE VESSATORIE
TITOLO I Disposizioni generali
Art. 1 Definizioni
Ai fini del presente regolamento si intende per:
a) "decreto sulla pubblicita' ingannevole": il decreto legislativo 2 agosto 2007, n. 145;
b) "Codice del Consumo": il decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206 e successive modificazioni;
c) "Collegio": il Presidente e i Componenti dell'Autorita';
d) "Direzioni": le unita' organizzative in cui e' articolata la Direzione Generale per la Tutela del Consumatore:
e) "consumatore": qualsiasi persona fisica che, ai sensi dell'articolo 18, comma 1, lett. a), del Codice del Consumo, agisce per fini che non rientrano nel quadro della sua attivita' commerciale, industriale, artigianale o professionale;
f) "professionista": l'operatore pubblicitario di cui all'articolo 2, lett. e), del decreto sulla pubblicita' ingannevole, nonche' i soggetti di cui all'articolo 18, comma 1, lett. b), del Codice del Consumo;
g) "microimprese": le entita', societa' o associazioni che, ai sensi dell'articolo 18, comma 1, lett. d-bis) del Codice del Consumo, a prescindere dalla forma giuridica, esercitano un'attivita' economica, anche a titolo individuale o familiare, occupando meno di dieci persone e realizzando un fatturato annuo oppure un totale di bilancio annuo non superiori a due milioni di euro, ai sensi dell'articolo 2, paragrafo 3, dell'allegato alla raccomandazione n. 2003/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2003;
h) "clausole vessatorie": le clausole inserite nei contratti tra professionisti e consumatori che si concludono mediante adesione a condizioni generali di contratto o con la sottoscrizione di moduli, modelli o formulari di cui all'articolo 37- bis, comma 1, del Codice del Consumo, che risultino vessatorie ai sensi degli articoli 33, 34, 35 e 36, comma 2, del Codice del Consumo;
i) "Bollettino": il Bollettino dell'Autorita' Garante della Concorrenza e del Mercato, pubblicato sul sito internet istituzionale.
Art. 2 Ambito di applicazione
1. Il presente regolamento si applica ai procedimenti dell'Autorita' in materia di pubblicita' ingannevole e comparativa, di pratiche commerciali scorrette, nonche' di clausole vessatorie.
Art 3 Responsabile del procedimento
1. Responsabile del procedimento e' il responsabile preposto all'unita' organizzativa competente per materia, istituita ai sensi dell'articolo 10, comma 6, della legge 10 ottobre 1990, n. 287, o altro funzionario dallo stesso incaricato.
2. Il responsabile del procedimento acquisisce ogni elemento utile alla valutazione della fattispecie. A tal fine puo' richiedere informazioni e documenti a ogni soggetto pubblico o privato. Ove ne ricorrano i presupposti comunica l'avvio del procedimento e provvede agli adempimenti di competenza per lo svolgimento dell'attivita' istruttoria.
3. Qualora il committente di un messaggio pubblicitario o il professionista non sia conosciuto, il responsabile del procedimento richiede al proprietario del mezzo di diffusione ed a chiunque ne sia in possesso ogni elemento idoneo ad identificarlo.
TITOLO II Procedure istruttorie in materia di pubblicita' ingannevole e comparativa, e di pratiche commerciali scorrette
Art. 4 Istanza di intervento
1. Ogni soggetto, di cui all'articolo 18, comma 1, lettere a), b), d-bis) del Codice del Consumo, od organizzazione, che ne abbia interesse, puo' richiedere, attraverso comunicazione in formato cartaceo o elettronico (webform o PEC), l'intervento dell'Autorita' nei confronti di pubblicita' che ritenga ingannevole o illecita, ai sensi del decreto legislativo sulla pubblicita' ingannevole, ovvero di pratiche commerciali che ritenga scorrette, ai sensi del Codice del Consumo.
2. L'istanza di cui al comma 1 deve contenere:
a) nome, cognome, denominazione o ragione sociale, residenza, domicilio o sede del richiedente nonche' recapiti telefonici, indirizzo di posta elettronica e eventuale numero di fax;
b) elementi idonei a consentire una precisa identificazione del professionista, della pubblicita' o della pratica commerciale oggetto dell'istanza (in particolare data o periodo di diffusione del messaggio o dell'iniziativa promozionale, mezzo di comunicazione utilizzato, luogo e modalita' di attuazione della pratica) nonche del bene o servizio interessato;
c) ogni elemento ritenuto utile alla valutazione dell'Autorita', copia eventuali reclami gia' inoltrati al professionista e l'esito degli stessi, nonche' copia della corrispondenza intercorsa con il medesimo professionista e/o della documentazione contrattuale; inoltre, ove disponibile, copia dei messaggi oggetto dell'istanza di intervento.
3. Nell'istanza di intervento devono essere indicate, a pena di decadenza, eventuali esigenze di riservatezza. In tal caso, il segnalante deve trasmettere anche una versione non riservata dell'istanza di intervento, la cui valutazione e' rimessa al responsabile del procedimento.
4. Gli elementi di cui al comma 2, lettera b), del presente articolo, nonche' i dati identificativi del soggetto denunciante, costituiscono elementi essenziali dell'istanza di intervento, in assenza dei quali il responsabile dell'unita' organizzativa competente per materia riscontra la non ricevibilita' della stessa, informandone il Collegio, impregiudicata la possibilita' per il denunciante di ripresentare l'istanza di intervento in forma completa. Resta ferma in ogni caso la possibilita' per l'Autorita' di procedere d'ufficio a ulteriori approfondimenti ai fini di un eventuale avvio di istruttoria ai sensi dell'articolo 6.
5. Ad eccezione dei casi di particolare gravita', qualora sussistano fondati motivi tali da ritenere che il messaggio o la pratica commerciale costituisca una pubblicita' ingannevole, una pubblicita' comparativa illecita o una pratica commerciale scorretta, il responsabile del procedimento, dopo averne informato il Collegio, puo' invitare il professionista, per iscritto, a rimuovere i profili di possibile ingannevolezza o illiceita' di una pubblicita' ovvero di possibile scorrettezza di una pratica commerciale (moral suasion).
Art. 5 Provvedimenti pre-istruttori
1. La fase pre-istruttoria puo' essere chiusa per uno dei seguenti motivi:
a) irricevibilita' ai sensi dell'articolo 4, comma 4;
b) archiviazione per inapplicabilita' della legge per assenza dei presupposti richiesti dal decreto legislativo sulla pubblicita' ingannevole o dal Codice del Consumo;
c) archiviazione per manifesta infondatezza per l'assenza di elementi di fatto idonei a giustificare ulteriori accertamenti;
d) archiviazione ad esito dell'avvenuta rimozione da parte del professionista dei profili di possibile ingannevolezza o illiceita' di una pubblicita' ovvero di possibile scorrettezza di una pratica commerciale (moral suasion), di cui all'articolo 4, comma 5. Dell'esito di tale intervento, che verra' comunicato al professionista, l'Autorita' puo' dare notizia utilizzando adeguate modalita' informative e valutando eventuali esigenze di riservatezza motivatamente rappresentate dal professionista;
e) archiviazione per manifesta inidoneita' del messaggio pubblicitario o della pratica a falsare in misura apprezzabile il comportamento economico del consumatore medio al quale e' diretta, anche in ragione della dimensione minima della diffusione di un messaggio o della localizzazione circoscritta di una pratica (de minimis);
f) non luogo a provvedere per sporadiche richieste di intervento relative a condotte isolate ovvero non rientranti tra le priorita' di intervento dell'Autorita', in ragione degli obiettivi di razionalizzazione, efficacia ed economicita' dell'azione amministrativa. L'Autorita' puo' individuare con apposito atto le priorita' di intervento che intende perseguire.
2. Qualora non venga avviato il procedimento nel termine indicato dall'articolo 6, comma 1, la fase pre-istruttoria si intende chiusa con non luogo a provvedere ai sensi della lett. f) del precedente comma. Resta impregiudicata la facolta' dell'Autorita' di acquisire successivamente agli atti l'istanza di intervento per procedere d'ufficio ad un approfondimento istruttorio, fondato su elementi sopravvenuti o su una diversa valutazione delle priorita' di intervento. A tal fine le Direzioni informano periodicamente il Collegio dei procedimenti definiti ai sensi del presente comma.
3. E' facolta' dell'Autorita' inviare una comunicazione dell'avvenuta archiviazione o chiusura del procedimento preistruttorio.
Art. 6 Avvio dell'istruttoria
1. 1. Il responsabile del procedimento, valutati gli elementi comunque in suo possesso e quelli portati a sua conoscenza con l'istanza di intervento di cui all'articolo 4, avvia l'istruttoria al fine di verificare l'esistenza di pubblicita' ingannevoli o comparative illecite, di cui al decreto legislativo sulla pubblicita' ingannevole, ovvero di pratiche commerciali scorrette, di cui al Codice del Consumo. L'avvio dell'istruttoria e' disposto entro il termine di 180 giorni dalla ricezione dell'istanza di intervento e tale termine e' interrotto in caso di richiesta di informazioni fino alla ricezione delle stesse.
2. Il responsabile del procedimento comunica l'avvio dell'istruttoria, alle Parti e ne informa gli altri soggetti interessati che abbiano presentato istanza di intervento ai sensi dell'articolo 4. In ragione del numero elevato delle istanze di intervento, questa comunicazione puo' essere attuata anche tramite avviso sul bollettino pubblicato sul sito internet istituzionale dell'Autorita'. Se le comunicazioni non possono avere luogo, le stesse sono effettuate mediante pubblicazione sul medesimo bollettino. Dell'avvio dell'istruttoria puo' anche esserne data comunicazione tramite la diffusione di un comunicato stampa, informato il Collegio.
3. Nella comunicazione di avvio di cui al comma 2 sono indicati l'oggetto del procedimento, gli elementi acquisiti d'ufficio o contenuti nell'istanza di intervento, il termine per la conclusione dell'istruttoria, l'ufficio e la persona responsabile del procedimento, l'ufficio presso cui si puo' accedere agli atti, la possibilita' di presentare memorie scritte o documenti ed il termine entro cui le memorie e i documenti possono essere presentati.
Art. 7 Termini del procedimento
1. Il termine per la conclusione del procedimento e' di centoventi giorni, decorrenti dalla data di protocollo della comunicazione di avvio e di centocinquanta giorni quando si debba chiedere il parere all'Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, del decreto legislativo sulla pubblicita' ingannevole ovvero dell'articolo 27, comma 6, del Codice del Consumo.
2. Nel caso in cui il professionista sia residente, domiciliato o abbia sede all'estero, il termine per la conclusione del procedimento e' di centottanta giorni decorrenti dalla data di protocollo della comunicazione di avvio e di duecentodieci giorni quando si debba chiedere il parere all'Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni, ai sensi dell'articolo 8, comma 6, del decreto legislativo sulla pubblicita' ingannevole ovvero ai sensi dell'articolo 27, comma 6, del Codice del Consumo.
3. L'Autorita' puo' prorogare il termine fino ad un massimo di sessanta giorni, in presenza di particolari esigenze istruttorie, nonche' in caso di estensione soggettiva od oggettiva del procedimento. Con le stesse modalita', il termine puo' essere altresi' prorogato, fino ad un massimo di sessanta giorni, nel caso in cui il professionista presenti degli impegni o emergano sopravvenute esigenze istruttorie. Ove necessario, puo' essere disposta l'acquisizione, da altre istituzioni o enti pubblici, di informazioni essenziali ai fini della valutazione della fattispecie, con assegnazione di un termine non superiore a 30 giorni per la risposta. Il termine di conclusione del procedimento e' conseguentemente prorogato fino a un massimo di 30 giorni.
4. Nel caso in cui, ai sensi dell'articolo 20 del presente regolamento, il Collegio disponga la sospensione del procedimento, i termini di cui al comma 1 restano sospesi in attesa della pronuncia dell'organismo di autodisciplina e, comunque, per un periodo, non superiore a trenta giorni, stabilito dal Collegio.
Art. 8 Sospensione provvisoria della pubblicita' o della pratica commerciale
l. In caso di particolare urgenza, ai sensi dell'articolo 8, comma 3, del decreto legislativo sulla pubblicita' ingannevole e dell'articolo 27, comma 3, del Codice del Consumo, l'Autorita' puo' disporre, d'ufficio e con atto motivato, la sospensione della pubblicita' ritenuta ingannevole o della pubblicita' comparativa ritenuta illecita ovvero della pratica commerciale ritenuta scorretta.
2. Il responsabile del procedimento, nella comunicazione di avvio dell'istruttoria o successivamente con apposita comunicazione, individua i profili di gravita' e urgenza della pubblicita' ingannevole o comparativa illecita ovvero della pratica scorretta e assegna alle parti un termine non inferiore a cinque giorni per presentare memorie scritte e documenti. Trascorso detto termine, il responsabile del procedimento rimette gli atti al Collegio per la decisione.
3. Il Collegio puo' disporre con atto motivato la sospensione in via provvisoria del messaggio pubblicitario o della pratica commerciale anche senza acquisire le memorie delle parti quando ricorrano particolari esigenze di indifferibilita' dell'intervento. Entro il termine di sette giorni dal ricevimento del provvedimento con il quale e' stata adottata la misura cautelare provvisoria, il professionista interessato puo' presentare memorie scritte e documenti. Valutate le argomentazioni del professionista, il Collegio delibera la conferma o la revoca della sospensione provvisoria del messaggio pubblicitario o della pratica commerciale entro il termine di 30 giorni dalla notifica del provvedimento cautelare.
4. Il provvedimento dell'Autorita' di sospensione della pubblicita' ritenuta ingannevole o della pubblicita' comparativa ritenuta illecita o della pratica commerciale ritenuta scorretta deve essere immediatamente eseguita a cura del professionista. Il ricorso avverso il provvedimento di sospensione dell'Autorita' non sospende l'esecuzione dello stesso. Dell'avvenuta esecuzione del provvedimento di sospensione, il professionista da' comunicazione all'Autorita' entro cinque giorni dal ricevimento del provvedimento stesso.
Art. 9 Impegni
1. Entro e non oltre il termine di quarantacinque giorni dalla ricezione della comunicazione di avvio del procedimento, il professionista puo' presentare impegni tali da far venire meno i profili di illegittimita' della pubblicita' o della pratica commerciale. Gli impegni sono presentati mediante apposito formulario (Allegato 1 al presente Regolamento). In caso di integrazione, il professionista e' tenuto a presentare all'Autorita' un testo consolidato degli impegni. E' onere del professionista, ove faccia valere esigenze di riservatezza, presentare anche una versione non riservata e non confidenziale degli impegni.
2. L'Autorita' valuta gli impegni e:
a) qualora li ritenga idonei, dispone con provvedimento la loro accettazione rendendoli obbligatori per il professionista, chiudendo il procedimento senza accertare l'infrazione;
b) qualora li ritenga parzialmente idonei, fissa un termine al professionista per un'eventuale integrazione degli impegni stessi;
c) nei casi di grave e manifesta ingannevolezza/illiceita' di una pubblicita' o scorrettezza di una pratica commerciale ovvero in caso di inidoneita' degli impegni a rimuovere i profili contestati nell'avvio dell'istruttoria, delibera il rigetto degli stessi, comunicandolo tempestivamente alla Parte.
3. Successivamente alla decisione di accettazione di impegni, il procedimento potra' essere riaperto d'ufficio, laddove:
a) il professionista non dia attuazione agli impegni assunti;
b) si modifichi la situazione di fatto rispetto ad uno o piu' elementi su cui si fonda la decisione;
c) la decisione di accettazione di impegni si fondi su informazioni trasmesse dalle parti che siano incomplete, inesatte o fuorvianti.
Art. 10 Partecipazione all'istruttoria
1. I soggetti portatori di interessi pubblici o privati, nonche' i portatori di interessi diffusi costituiti in associazioni o comitati, cui puo' derivare un pregiudizio dalle infrazioni oggetto dell'istruttoria, hanno facolta' di intervenire nel procedimento in corso, inoltrando apposito atto, debitamente sottoscritto, contenente:
a) nome, cognome, denominazione o ragione sociale, residenza, domicilio o sede del richiedente nonche' recapiti telefonici, di posta elettronica e di eventuale fax;
b) l'indicazione del procedimento nel quale si intende intervenire;
c) adeguata motivazione circa lo specifico interesse ad intervenire, anche con riferimento al contributo che il richiedente puo' apportare all'istruttoria.
2. Il responsabile del procedimento, valutate la regolarita' e la completezza della richiesta di partecipazione, comunica al richiedente che lo stesso puo':
a) accedere agli atti del procedimento ai sensi del successivo articolo 11;
b) presentare memorie scritte, documenti, deduzioni e pareri.
Art. 11 Accesso ai documenti, riservatezza delle informazioni e segreto d'uficio
1. Il diritto di accesso ai documenti formati o stabilmente detenuti dall'Autorita' nei procedimenti di cui al presente regolamento e' riconosciuto nel corso dell'istruttoria dei procedimenti stessi ai soggetti cui e' stato comunicato l'avvio del procedimento, ai sensi dell'articolo 6, comma 2, nonche' ai soggetti ammessi ad intervenire di cui all'articolo 10.
2. Qualora i documenti di cui al comma 1 contengano informazioni riservate di carattere personale, commerciale, industriale e finanziario, relative a persone e professionisti coinvolti nei procedimenti, il diritto di accesso e' consentito, in tutto o in parte, nei limiti in cui cio' sia necessario per assicurare il contraddittorio.
3. I documenti che contengono segreti commerciali sono sottratti all'accesso. Qualora essi forniscano elementi di prova di un'infrazione o elementi essenziali per la difesa di un professionista, gli uffici ne consentono l'accesso, limitatamente a tali elementi.
4. Nel consentire l'accesso nei casi di cui ai commi 2 e 3 e nel rispetto dei criteri ivi contenuti, gli uffici tengono conto, adottando tutti i necessari accorgimenti, dell'interesse delle persone e dei professionisti a che le informazioni riservate o i segreti commerciali non vengano divulgati.
5. Sono sottratte all'accesso le note, le proposte ed ogni altra elaborazione degli uffici con funzione di studio e di preparazione del contenuto di atti.
6. Possono essere sottratti all'accesso, in tutto o in parte, i verbali delle adunanze del Collegio, nonche' i documenti inerenti a rapporti tra l'Autorita' e le istituzioni dell'Unione europea, nonche' tra l'Autorita' e gli organi di altri Stati o di altre organizzazioni internazionali, dei quali non sia stata autorizzata la divulgazione.
7. I soggetti che intendono salvaguardare la riservatezza o la segretezza delle informazioni fornite devono presentare agli uffici una apposita richiesta che deve contenere l'indicazione dei documenti o delle parti di documenti che si ritiene debbano essere sottratti all'accesso, specificandone i motivi.
8. Il responsabile del procedimento, ove non ritenga sussistenti gli elementi di riservatezza o di segretezza addotti a giustificazione delle richieste di cui al comma 7, ne da' motivata comunicazione agli interessati.
9. Il responsabile del procedimento puo' disporre motivatamente il differimento dell'accesso ai documenti sino a quando non sia accertata la loro rilevanza ai fini della prova delle infrazioni e comunque non oltre la comunicazione della data di conclusione della fase istruttoria di cui all'articolo 16.
10. Le informazioni contenute nella documentazione acquisita nell'esercizio delle competenze di cui all'articolo 2 del presente Regolamento sono tutelate dal segreto d'ufficio anche nei riguardi delle pubbliche amministrazioni, fatti salvi gli obblighi di denuncia di cui all'articolo 331 del codice di procedura penale, di leale collaborazione con l'Autorita' Giudiziaria e quelli di collaborazione di cui al regolamento CE n. 2006/2004.
11. Il diritto di accesso si esercita mediante richiesta scritta e motivata, sulla quale il responsabile del procedimento provvede entro trenta giorni.
Art. 12 Richiesta di informazioni e audizioni
1. Il responsabile del procedimento acquisisce nel corso dell'istruttoria ogni elemento utile alla valutazione della fattispecie. A tal fine puo' richiedere informazioni e documenti ad ogni soggetto pubblico o privato.
2. Il responsabile del procedimento, ove cio' sia necessario ai fini della raccolta o della valutazione degli elementi istruttori, o venga richiesto da una delle parti, puo' disporre che le parti o i terzi siano sentiti in apposite audizioni nel rispetto del principio del contraddittorio, fissando un termine inderogabile per il loro svolgimento.
3. Alle audizioni fissate ai sensi del comma 2 presiede il responsabile del procedimento o facente funzione. Le parti possono farsi rappresentare da un difensore o da una persona di loro fiducia che produce idoneo documento attestante il proprio potere di rappresentanza.
4. Dello svolgimento delle audizioni e' redatto verbale, contenente le principali dichiarazioni delle parti intervenute alle audizioni. Il verbale e' sottoscritto, al termine dell'audizione, dal responsabile del procedimento e dalle parti medesime. Quando taluna delle parti non vuole o non e' in grado di sottoscrivere il verbale ne e' fatta menzione nel verbale stesso con l'indicazione del motivo. Al termine dell'audizione e' consegnata una copia del verbale alle parti intervenute che ne facciano richiesta.
5. Ai soli fini della predisposizione del verbale, puo' essere effettuata registrazione, su idoneo supporto, delle audizioni.
Art. 13 Perizie, analisi statistiche ed economiche e consultazioni di esperti
1. Ai fini della valutazione di qualsiasi elemento rilevante ai fini dell'istruttoria, il Collegio puo' autorizzare le perizie e analisi statistiche ed economiche, nonche' la consultazione di esperti, proposte dal responsabile del procedimento.
2. Le universita', i centri di ricerca o gli istituti a carattere scientifico incaricati dall'Autorita', designano i periti e i consulenti ritenuti professionalmente piu' idonei a compiere l'accertamento tecnico richiesto.
3. Nel caso in cui l'Autorita' disponga perizie e consulenze, ne e' data comunicazione alle parti del procedimento.
4. I risultati delle perizie e delle consulenze sono comunicati dal responsabile del procedimento alle parti.
5. I soggetti ai quali e' stato comunicato l'avvio del procedimento e quelli intervenuti ai sensi dell'articolo 10, possono nominare, dandone comunicazione al responsabile del procedimento, un loro consulente, il quale puo' assistere alle operazioni svolte dal consulente dell'Autorita' e presentare, nel termine di dieci giorni dalla comunicazione di cui al comma 4, scritti e documenti in cui svolgere osservazioni sui risultati delle indagini tecniche.
Art. 14 Ispezioni
1. Il Collegio autorizza le ispezioni proposte dal responsabile del procedimento presso chiunque sia ritenuto in possesso di documenti aziendali utili ai fini dell'istruttoria. Nei confronti delle amministrazioni pubbliche si chiede previamente l'esibizione degli atti.
2. I funzionari dell'Autorita' incaricati dal responsabile del procedimento di procedere alle ispezioni esercitano i loro poteri su presentazione di un atto scritto che precisi l'oggetto dell'accertamento e le sanzioni per il rifiuto, l'omissione o il ritardo, senza giustificato motivo, di fornire informazioni ed esibire documenti richiesti nel corso dell'ispezione, nonche' nel caso in cui siano fornite informazioni ed esibiti documenti non veritieri.
3. In ogni caso, non costituisce giustificato motivo di rifiuto o di omissione, ai fini delle sanzioni previste dall'articolo 8, comma 4, del decreto legislativo sulla pubblicita' ingannevole ovvero dall'articolo 27, comma 4, del Codice del Consumo, l'opposizione:
a) di vincoli di riservatezza o di competenza imposti da regolamenti aziendali o prescrizioni interne, anche orali;
b) di esigenze di autotutela dal rischio di sanzioni fiscali o amministrative;
c) di esigenze di tutela del segreto aziendale o industriale, salvo i casi in cui l'Autorita' riconosca particolari esigenze segnalate al riguardo.
4. Per documento si intende ogni rappresentazione grafica, fotocinematografica, elettromagnetica o di qualunque altra specie del contenuto di atti, anche interni ed informali, formati e utilizzati ai fini dell'attivita' dell'impresa, indipendentemente dal livello di responsabilita' e rappresentativita' dell'autore del documento, nonche' ogni documento prodotto o contenuto su supporto informatico.
5. I funzionari di cui al comma 2 dispongono dei seguenti poteri:
a) accedere a tutti i locali, terreni e mezzi di trasporto del soggetto nei cui confronti si svolge l'ispezione, con esclusione dei luoghi di residenza o domicilio estranei all'attivita' aziendale oggetto dell'indagine;
b) controllare i documenti di cui al comma 4;
c) prendere copia dei documenti di cui alla lettera b);
d) richiedere informazioni e spiegazioni orali.
6. Nel corso delle ispezioni, i soggetti interessati possono farsi assistere da consulenti di propria fiducia, senza tuttavia che l'esercizio di tale facolta' comporti la sospensione dell'ispezione.
7. Di tutta l'attivita' svolta nel corso dell'ispezione, con particolare riferimento alle dichiarazioni e ai documenti acquisiti, e' redatto processo verbale.
8. Nello svolgimento dell'attivita' ispettiva, l'Autorita' puo' avvalersi della collaborazione della Guardia di Finanza che agisce con i poteri ad essa attribuiti per l'accertamento dell'imposta sul valore aggiunto e dell'imposta sui redditi.
Art. 15 Onere della prova
1. Qualora il responsabile del procedimento disponga, ai sensi dell'articolo 8, comma 5, del decreto legislativo sulla pubblicita' ingannevole ovvero dell'articolo 27, comma 5, del Codice del Consumo, che il professionista fornisca prove sull'esattezza dei dati di fatto connessi alla pratica commerciale o alla pubblicita', comunica tale incombente istruttorio alle parti, indicando gli elementi di prova richiesti, la motivazione della richiesta stessa e il termine per la produzione della prova.
Art. 16 Chiusura dell'istruttoria e richiesta di parere all'Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni
1. Il responsabile del procedimento, allorche' ritenga sufficientemente istruita la pratica, comunica alle parti la data di conclusione della fase istruttoria e indica loro un termine, non inferiore a dieci giorni, entro cui esse possono presentare memorie conclusive o documenti.
2. Conclusa la fase istruttoria, il responsabile del procedimento rimette gli atti al Collegio per l'adozione del provvedimento finale.
3. Il responsabile del procedimento, nei casi di cui all'articolo 8, comma 6, del decreto legislativo sulla pubblicita' ingannevole ovvero all'articolo 27, comma 6, del Codice del Consumo, prima dell'adempimento di cui al comma 2 del presente articolo, richiede il parere all'Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni, alla quale trasmette gli atti del procedimento secondo le modalita' di cui all'articolo 19, comma 1. L'Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni comunica il proprio parere entro trenta giorni dal ricevimento della richiesta.
4. In caso di decorrenza del termine senza che sia stato comunicato il parere o senza che l'Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni abbia rappresentato esigenze istruttorie, l'Autorita' Garante della Concorrenza e del Mercato procede indipendentemente dall'acquisizione del parere stesso. Nel caso in cui l'Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni abbia rappresentato esigenze istruttorie, il termine di conclusione del procedimento e' sospeso, per un periodo massimo di trenta giorni, dalla data di ricezione, da parte dell'Autorita' per le Garanzie nelle Comunicazioni, delle notizie e documenti richiesti sino alla data in cui pervenga il relativo parere.
Art. 17 Decisione dell'Autorita'
1. All'esito dell'istruttoria, il Collegio delibera l'adozione di uno dei seguenti provvedimenti finali:
a) decisione di non ingannevolezza/illiceita' del messaggio pubblicitario ovvero di non scorrettezza della pratica commerciale o di chiusura del procedimento per insufficienza degli elementi probatori, o per una delle ragioni di cui all'articolo 5, comma 1, qualora i presupposti per l'adozione sono emersi solo nel corso dell'istruttoria;
b) decisione di ingannevolezza/illiceita' del messaggio pubblicitario ovvero di scorrettezza della pratica commerciale, accompagnata da diffida e sanzione pecuniaria ed eventualmente da pubblicazione di estratto del provvedimento e/o di una dichiarazione rettificativa e/o dall'assegnazione di un termine per l'adeguamento della confezione del prodotto;
c) decisione di accoglimento di impegni che li rende obbligatori per il professionista, senza accertamento dell'infrazione contestata in sede di avvio del procedimento.
2. Il provvedimento finale dell'Autorita' contiene l'indicazione del termine ed il soggetto presso cui e' possibile ricorrere.
3. Il provvedimento finale dell'Autorita' e' comunicato alle parti ed ai soggetti eventualmente intervenuti nel procedimento ed e' pubblicato, entro venti giorni dalla sua adozione, nel bollettino pubblicato sul sito istituzionale dell'Autorita'. Al fine di assicurare la piu' ampia conoscenza della propria attivita' istituzionale, l'Autorita' puo' rendere note le proprie decisioni anche attraverso comunicati stampa.
4. In caso di violazioni ancora in essere alla data di adozione della decisione di accertamento di una pubblicita' ingannevole o illecita, ovvero di una pratica commerciale scorretta, il professionista, nel termine stabilito nel provvedimento, e' tenuto a fornire all'Autorita' una dettagliata e documentata relazione di ottemperanza alla diffida.
Art. 18 Pubblicazione del provvedimento o di una dichiarazione rettificativa
1. L'Autorita', con il provvedimento con cui dichiara l'ingannevolezza della pubblicita' o l'illiceita' della pubblicita' comparativa ovvero la scorrettezza della pratica commerciale posta in essere dal professionista puo' disporre la pubblicazione della pronuncia, integralmente o per estratto, ovvero di una dichiarazione rettificativa, a cura e spese del professionista, ai sensi dell'articolo 8, comma 8, del decreto legislativo sulla pubblicita' ingannevole ovvero dell'articolo 27, comma 8, del Codice del Consumo. L'Autorita' puo' altresi' disporre la pubblicazione degli impegni ottenuti dal professionista a cura e spese del medesimo. In tali casi l'Autorita' determina il mezzo e le modalita' di tali adempimenti ed il termine entro cui gli stessi devono essere effettuati. Copia del provvedimento che dispone la pubblicazione della pronuncia, integralmente o per estratto, ovvero di una dichiarazione rettificativa, ovvero degli impegni, viene inviata al proprietario del mezzo attraverso il quale la pubblicazione deve essere effettuata. La dichiarazione rettificativa puo' essere disposta in forma di comunicazione personale quando il messaggio pubblicitario o la pratica commerciale e' indirizzata personalmente ai destinatari e questi sono determinabili.
2. Effettuata la pubblicazione della pronuncia o della dichiarazione rettificativa ovvero degli impegni di cui al comma 1, il professionista ne da' immediata comunicazione all'Autorita', trasmettendo copia di quanto pubblicato o dell'elenco dei destinatari cui e' stata indirizzata la comunicazione individuale quando, ai sensi del comma 1, debba essere indirizzata personalmente ai destinatari dell'originario messaggio pubblicitario o pratica commerciale.
Art. 19 Comunicazioni
1. Le comunicazioni previste dal presente regolamento sono effettuate mediante lettera raccomandata con avviso di ricevimento, consegna a mano contro ricevuta, posta elettronica certificata e firma digitale, posta elettronica e fax. In caso di trasmissione tramite posta elettronica certificata o fax, i documenti si considerano pervenuti al destinatario il giorno stesso in cui sono stati inviati, salvo prova contraria.
2. Alle Parti interessate e ai soggetti eventualmente intervenuti nel procedimento le comunicazioni vengono effettuate per posta elettronica o al domicilio dagli stessi indicato. Al professionista le comunicazioni vengono effettuate presso l'ultima residenza, domicilio o sede conosciuti o comunque risultanti da pubblici registri. Se le comunicazioni non possono avere luogo, le stesse sono effettuate mediante pubblicazione di un avviso nel bollettino pubblicato sul sito istituzionale dell'Autorita'.
3. L'avvio del procedimento di inottemperanza e' comunicato con le modalita' di cui al comma 1.
Art. 20 Autodisciplina
1. I soggetti che, ai sensi dell'articolo 9 del decreto legislativo sulla pubblicita' ingannevole ovvero dell'articolo 27-ter del Codice del Consumo, richiedono la sospensione del procedimento dinanzi all'Autorita', devono inoltrare apposita istanza, fornendo prova dell'esistenza del procedimento dinanzi all'organismo di autodisciplina, con le indicazioni idonee ad individuare tale organismo e l'oggetto del procedimento stesso.
2. Il responsabile del procedimento, ricevuta l'istanza di sospensione di cui al comma 1 del presente articolo, ne da' comunicazione alle parti, fissando un termine per la presentazione di osservazioni. Il responsabile del procedimento comunica alle parti la pronuncia del Collegio sull'istanza. Il responsabile del procedimento da' altresi' tempestiva comunicazione alle parti della cessazione della causa di sospensione.
TITOLO III Procedure in materia di tutela amministrativa contro le clausole vessatorie
Articolo 21 Procedimento per la declaratoria di vessatorieta' delle clausole
1. I procedimenti in materia di tutela amministrativa contro le clausole vessatorie di cui all'articolo 37-bis, commi 1 e 2, del codice del Consumo sono disciplinati dai seguenti articoli del presente regolamento, in quanto compatibili: articolo 3; articolo 5; articolo 6; articolo 10; articolo 11; articolo 12; articolo 13; articolo 14; articolo 16, commi 1 e 2; articolo 17, commi 2 e 3; articolo 19. Ai medesimi procedimenti si applicano altresi' le disposizioni di cui ai successivi commi del presente articolo.
2. Ogni soggetto od organizzazione che ne abbia interesse puo' richiedere, attraverso comunicazione in formato cartaceo o elettronico (webform o PEC), l'intervento dell'Autorita' nei confronti di clausole inserite in contratti tra professionisti e consumatori, di cui all'articolo 37-bis, comma 1, del Codice del Consumo, che ritenga vessatorie.
3. Le Camere di Commercio o loro unioni, possono presentare denunce all"Autorita' ai sensi dell'articolo 37-bis, comma 1, del Codice del Consumo, in particolare nell'ambito delle competenze ad esse attribuite dall'articolo 2, comma 2, lett- h) ed i), della legge n. 580/93 e successive modificazioni.
4. Ad eccezione dei casi di particolare gravita', qualora sussistano fondati motivi tali da ritenere che clausole inserite in contratti tra professionisti e consumatori di cui all'articolo 37-bis, comma 1, del Codice del Consumo siano vessatorie, il responsabile del procedimento, dopo averne informato il Collegio, puo' informare per iscritto il professionista della probabile vessatorieta' della clausola contrattuale (moral suasion).
5. Nei procedimenti di cui all'articolo 37-bis, commi 1 e 2, del Codice del Consumo il termine di conclusione e' di centocinquanta giorni, decorrente dalla data di protocollo della comunicazione di avvio ovvero di duecentodieci giorni nel caso in cui il professionista sia residente, domiciliato o abbia sede all'estero. Con provvedimento motivato del Collegio, il termine puo' essere prorogato, fino ad un massimo di sessanta giorni, in presenza di particolari esigenze istruttorie, nonche' in caso di estensione soggettiva od oggettiva del procedimento.
6. Entro 30 giorni dall'avvio dell'istruttoria il responsabile del procedimento – informata l'Autorita' – provvede alla pubblicazione, nell'apposita sezione del sito internet istituzionale dell'Autorita', di un comunicato ai fini della consultazione di cui all'articolo 37-bis, comma 1, del Codice del Consumo. Il comunicato indica, tra l'altro, la clausola, il settore economico specificamente interessato dall'istruttoria ed altre informazioni utili ai fini delle consultazione. Possono partecipare alla consultazione le associazioni di categoria rappresentative dei professionisti a livello nazionale e le camere di commercio o loro unioni che risultino interessate dalle clausole oggetto del procedimento, in ragione della specifica esperienza maturata nel settore. Possono altresi' partecipare alla consultazione le associazioni dei consumatori rappresentative a livello nazionale riconosciute e iscritte nell'elenco di cui all'articolo 137 del Codice del Consumo. Ai fini della partecipazione alla consultazione i soggetti interessati devono fornire le informazioni indicate nella citata sezione del sito internet relative alla loro qualificazione e alla sussistenza dell'interesse alla consultazione. Entro il termine perentorio di trenta giorni dalla pubblicazione del comunicato i soggetti aventi le caratteristiche sopra indicate possono inviare i propri commenti per iscritto all'Autorita' tramite una casella di posta elettronica dedicata alla consultazione (consultazione obbligatoria).
7. Nel corso dell'istruttoria, il responsabile del procedimento puo' chiedere alle autorita' di regolazione o vigilanza dei settori interessati dall'istruttoria di esprimere un parere in merito all'oggetto del procedimento. Le suddette autorita' trasmettono il proprio parere entro 30 giorni dalla richiesta (consultazione facoltativa).
8. Nei procedimenti di cui all'articolo 37-bis, commi 1 e 2, del Codice del Consumo, il responsabile del procedimento comunica il provvedimento finale dell'Autorita' alle parti e ai soggetti eventualmente intervenuti nel procedimento. Oltre a quanto disposto dall'articolo 17, comma 2, del presente regolamento, il provvedimento e' altresi' pubblicato, entro venti giorni dalla sua adozione, anche per estratto, in apposita sezione del sito internet istituzionale dell'Autorita', nonche', a cura e spese dell'operatore che ha adottato la clausola ritenuta vessatoria, nel sito dell'operatore stesso e mediante qualsiasi altro mezzo che l'Autorita' abbia ritenuto opportuno e idoneo per informare compiutamente i consumatori.
Articolo 22 Interpello in materia di clausole vessatorie
1. Le imprese direttamente interessate possono interpellare in via preventiva l'Autorita' in merito alla vessatorieta' delle clausole, che esse intendono utilizzare nei contratti con i consumatori che si concludono mediante adesione a condizioni generali di contratto o con la sottoscrizione di moduli, modelli o formulari. A pena di irricevibilita', l'interpello e' richiesto attraverso comunicazione in formato cartaceo o elettronico (PEC), utilizzando l'apposito formulario (Allegato 2 al presente Regolamento), completato in ogni sua parte.
2. Ai fini del prodursi degli effetti di cui al comma 3 dell'articolo 37-bis del Codice del Consumo, l'impresa richiedente l'interpello deve indicare compiutamente le ragioni e gli obiettivi che motivano l'inserimento della singola clausola, la sua non vessatorieta' anche in relazione all'eventuale rilevanza di altre clausole contenute nel medesimo contratto o in altro contratto al quale il primo e' collegato o dal quale dipende, nonche' le modalita' e circostanze in cui avverra' la negoziazione e conclusione del contratto.
3. Il responsabile del procedimento puo' disporre che il richiedente l'interpello sia sentito in audizione.
4. Dalla data di ricezione del formulario di cui al comma 1, l'Autorita' si pronuncia sull'interpello entro centoventi giorni. In caso di informazioni gravemente inesatte, incomplete o non veritiere, ovvero di estensione dell'oggetto dell'interpello il responsabile del procedimento ne informa il Collegio e la parte. In tali casi, il termine decorre nuovamente dal ricevimento delle informazioni che integrano l'interpello o dell'istanza che ne estende l'oggetto.
5. ll responsabile del procedimento puo' chiedere alle autorita' di regolazione o vigilanza dei settori interessati dalla clausola oggetto di interpello, nonche' alle camere di commercio o alle loro unioni, di esprimere un parere in merito alla clausola entro 30 giorni dalla richiesta. Informata l'Autorita', detta consultazione puo' avvenire anche attraverso le modalita' indicate dall'articolo 21, comma 6, del presente regolamento.
6. Laddove, all'esito dell'interpello, non sia ravvisata la vessatorieta' della clausola, l'Autorita' puo' anche astenersi dall'adottare una risposta formale e motivata. Decorsi i 120 giorni, la clausola deve ritenersi approvata.
7. E' facolta' dell'Autorita' pubblicare in apposita sezione del proprio sito internet e/o sul proprio bollettino le risposte alle domande di interpello, fatte salve eventuali esigenze di riservatezza motivatamente rappresentate dal professionista.
8. L'accesso al fascicolo e' consentito a conclusione della procedura di interpello ai fini della tutela in sede giurisdizionale.
TITOLO IV Disposizioni finali e transitorie
Art. 23 Disposizioni finali
1. Il presente regolamento entra in vigore il quindicesimo giorno successivo a quello della pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
2. Dalla data di entrata in vigore del presente regolamento non trovano piu' applicazione le discipline di cui al:
– regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pubblicita' ingannevole e comparativa illecita, di cui alla delibera dell'Autorita' del 15 novembre 2007, n. 17590 (G.U. del 5 dicembre 2007, n. 283), modificato con delibera del 29 luglio 2009, n. 20223 (G.U. del 9 settembre 2009, n. 209), modificato con delibera del 10 marzo 2010, n. 20873 (Gazzetta Ufficiale 1 aprile 2010, n. 76) e con delibera del 9 febbraio 2011, n. 22091 (Gazzetta Ufficiale 1 marzo 2011, n. 49);
– regolamento sulle procedure istruttorie in materia di pratiche commerciali scorrette, di cui alla delibera dell'Autorita' del 15 novembre 2007, n. 17589 (G.U. del 5 dicembre 2007, n. 283), modificato con delibera del 29 luglio 2009, n. 20222 (G.U. del 9 settembre 2009, n. 209), con delibera del 10 marzo 2010, n. 20872 (Gazzetta Ufficiale 1 aprile 2010, n. 76) e con delibera del 9 febbraio 2011, n. 22092 (Gazzetta Ufficiale 1 marzo 2011, n. 49).
Art. 24 Disposizioni transitorie
1. Le istanze di intervento non ancora definite alla data di entrata in vigore del presente regolamento sono valutate tenuto anche conto del ridotto interesse dell'Autorita' ad intervenire in considerazione delle priorita', anche temporali, di intervento della stessa e i termini di cui all'articolo 5, comma 2, e all'articolo 6, comma 1, decorrono trascorsi 180 giorni dalla data di entrata in vigore del presente regolamento.
2. L'articolo 9 si applica agli impegni presentati dopo l'entrata in vigore del presente regolamento.