Il rating di legalità per l’imprenditore e le società
Questo articolo è a cura dell’Avvocato Laura Pellizzari del Foro di Vicenza. Si occupa di diritto civile e di diritto commerciale tributario ed industriale; in particolare di questioni legate ai rapporti doganali, alla contrattualistica ed alle aggregazioni tra imprese per l’internazionalizzazione.
Rating di legalità: il rispetto delle regole quale fattore distintivo e qualificante.
Introdotto nel 2012, con la Legge n. 27 del 24 marzo 2012 e successivamente rivisto e migliorato fino alla recente pubblicazione della nuova versione del Regolamento attuativo, tale strumento favorisce e incoraggia l'adozione di valori e comportamenti etici e sociali improntati al rispetto della legalità da parte delle imprese e alla sensibilizzazione e allo sviluppo di una “cultura della legalità”.
Si tratta di un meccanismo volto a premiare le aziende nell’accesso a credito bancario, che in un momento di stretta creditizia come è quello attuale, necessariamente si trova a doversi adeguare e ad essere maggiormente sensibilizzato nei rapporti con gli imprenditori rispettosi delle leggi. Ancora, volto a permettere l’ottenimento di agevolazioni finanziarie in genere, intese anche come bonus fiscali e crediti d’imposta. Infine, adeguato al fine di consentire la partecipazione e gestione più favorevole e semplificata degli appalti sotto forma di preferenze in graduatoria e riserva di una quota delle risorse finanziarie disponibili.
Indubbiamente è opportuno puntare dunque sul rispetto di protocolli di legalità e sullo strumento del rating di legalità.
Con il “rating di legalità”, che costituisce sicuramente una nuova opportunità per le imprese in un’ottica di sviluppo virtuoso ma anche, come infra descritto, uno meccanismo di selezione, si è voluto istituire un nuovo strumento di qualificazione aziendale, inteso anche come valorizzazione di modalità di gestione e organizzazione in funzione del D.Lgs. n. 231/2001.
In buona sostanza, attraverso l’adozione e successiva valutazione sotto forma di controllo preventivo da parte delle Autorità preposte del possesso di requisiti etici e legali, tecnici e finanziari adottati dall’impresa nella propria organizzazione, prassi commerciale, rapporti con le istituzioni e i terzi in genere, si può giungere ad un importante riconoscimento all’imprenditore meritevole e responsabile, che sceglie di operare nella correttezza e nella trasparenza, attraverso l’adesione a dei protocolli di legalità, con immediate e dirette ripercussioni positive sul livello di prestigio aziendale e sul grado di affidamento pubblico e privato.
Sotto il profilo operativo, potranno richiedere l’attribuzione della certificazione di qualità le imprese operative sul territorio nazionale che:
− abbiano raggiunto un fatturato minimo di due milioni di euro nell’esercizio chiuso l’anno precedente alla richiesta di rating, riferito alla singola impresa o al gruppo di appartenenza, risultante da un bilancio regolarmente approvato dall'organo aziendale competente e pubblicato ai sensi di legge,
− siano iscritte al registro delle imprese da almeno due anni,
− non presentino cause di esclusione.
Il rating di legalità ha durata di due anni dal rilascio ed è rinnovabile su richiesta. In caso di perdita di uno dei requisiti base viene disposta la revoca del rating. Se vengono meno i requisiti grazie ai quali l’azienda ha ottenuto un rating più alto viene ridotto il grado di riconoscimento.
L’Autorità mantiene aggiornato sul proprio sito l’elenco delle imprese cui il rating di legalità è stato attribuito, sospeso, revocato, con la relativa decorrenza.
Stante la pubblica e generale visibilità, questo sistema assicura la trasparenza nei confronti del mercato, della concorrenza e dei competitors, circa il possesso del rating e le possibili vicende modificative.
La pubblicazione di un’eventuale sospensione o revoca del rating ha evidentemente e correlativamente un impatto negativo sull’immagine dell’impresa interessata.
Avv. Laura Pellizzari del foro di Vicenza