Fecondazione eterologa, la Conferenza delle Regioni approva le linee guida
Nel giorno in cui iniziano le visite in Toscana, la Conferenza delle Regioni ha approvato all'unanimità le linee guida sulla fecondazione eterologa, varate ieri da tecnici e assessori regionali alla salute. È quanto si apprende dal governatore del Veneto, Luca Zaia: "Le Regioni – ha spiegato lasciando l'assemblea – hanno deciso all'unanimità di andare avanti con le linee guida, affinchè l'eterologa diventi una realtà e si colmi il vuoto legislativo. Sarà trattata come una cura normale e – ha concluso – penso che si arrivi a un ticket uguale a livello nazionale". Il documento a cui la commissione Salute della Conferenza delle Regione ha dato l’ok dovrà comunque essere approvato domani dai presidenti delle Regioni per avere validità.
Le linee guida per l'eterologa
Fecondazione eterologa gratuita o ottenuta previa pagamento di un ticket, ma con dei paletti in riferimento all'età della donne (devono essere potenzialmente fertili, ovvero avere intorno a 43 anni); prevista inizialmente a carico dei Servizi sanitari regionali, almeno prima che le Regioni facciano richiesta al Governo di inserirla nei Livelli essenziali di assistenza. Questi alcuni punti chiave del documento. Inoltre è previsto che il nato da fecondazione eterologa abbia lo stesso colore di pelle della coppia ricevente e la possibilità di venire a conoscenza dell'identità del padre o madre biologici, ma solo una volta compiuti i 25 anni di età. Riguardo ai numeri: è previsto un limite massimo di 10 nati per donatore; la coppia che ha già avuto un bambino da eterologa può chiedere di avere altri figli da eterologa con lo stesso donatore. Infine i donatori, dovranno avere tra i 20 e i 35 anni le donne e 18-40 per gli uomini.
Soddisfatti i governatori della Conferenza delle Regioni
Molto soddisfatto per il risultato ottenuto oggi in Conferenza è il presidente, Sergio Chiamparino, secondo il quale "l'accordo trovato oggi sul documento tecnico rappresenta un deciso passo in avanti per rendere effettivo l'esercizio di un diritto che è di tutti i cittadini". Zaia si dice inoltre "fiducioso che domani arriverà il sì alle linee guida da parte di tutti i governatori". Mentre il presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini fa notare che “c'è una sentenza dettagliata della Consulta ed abbiamo l'obbligo di varare linee guida, il rischio altrimenti è che partano i centri privati ma non possano farlo quelli pubblici. Il che è assurdo e grave".