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Agcom Delibera del 29.11.2012: le linee – guida degli ulteriori obblighi del servizio pubblico

Agcom – Rai – Servizio pubblico: le linee-guida sul contenuto degli ulteriori obblighi del servizio pubblico generale radiotelevisivo ai sensi dell’articolo 45, comma 4, del testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici. (Triennio 2013-2015).
A cura di Paolo Giuliano
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AUTORITA' PER LE GARANZIE NELLE COMUNICAZIONI 

DELIBERA 29 novembre 2012  

Approvazione delle linee-guida sul contenuto degli ulteriori obblighi del servizio pubblico generale radiotelevisivo ai sensi dell'articolo 45, comma 4, del testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici. (Triennio 2013-2015). (Delibera n. 587/12/CONS). 

in G.U. n. 290 del 13 dicembre 2012 ) 

L'AUTORITA' PER LE GARANZIE  DELLE COMUNICAZIONI  

Nella riunione del Consiglio del 29 novembre 2012;

Vista la  legge  31  luglio  1997,  n.  249,  recante  «Istituzione dell'Autorita' per  le  garanzie  nelle  comunicazioni  e  norme  sui sistemi delle telecomunicazioni e  radiotelevisivo»,  pubblicata  nel Supplemento  Ordinario  n.  154/L  alla  Gazzetta   Ufficiale   della Repubblica italiana – serie generale – n. 177 del 31 luglio 1997;

Vista la legge 3 maggio 2004, n. 112, recante «Norme  di  principio in materia di assetto radiotelevisivo e della RAI – Radio Televisione italiana S.p.a., nonche' delega al governo per l'emanazione del testo unico della radiotelevisione», pubblicata nel  Supplemento  Ordinario alla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana – Serie generale  – n. 104 del 5 maggio 2004, e, in particolare, l'art. 17;

Visto il decreto legislativo 31 luglio 2005, n.  177  e  successive modifiche e integrazioni, recante il  «Testo  unico  dei  servizi  di media audiovisivi e radiofonici», e, in particolare l'art. 45,  comma 4, che prevede che con deliberazione adottata d'intesa dall'Autorita' e dal Ministro dello sviluppo  economico  prima  di  ciascun  rinnovo triennale del  contratto  nazionale  di  servizio,  sono  fissate  le linee-guida sul  contenuto  degli  ulteriori  obblighi  del  servizio pubblico  generale  radiotelevisivo,  definite  in   relazione   allo sviluppo dei mercati, al progresso tecnologico e alle mutate esigenze culturali, nazionali e locali;

Vista la propria  delibera  n.  614/09/CONS  recante  «Approvazione delle linee guida sul contenuto degli ulteriori obblighi del servizio pubblico generale radiotelevisivo ai sensi  dell'art.  17,  comma  4, della legge 3 maggio 2004, n. 112, e dell'art. 45, comma 4, del testo unico della radiotelevisione»;

Visto il contratto nazionale di servizio stipulato tra il Ministero dello sviluppo economico e la RAI – Radiotelevisione italiana  S.p.a. per il triennio 2010-2012, approvato con decreto del  Ministro  dello sviluppo economico del 27 aprile 2011, la cui scadenza e' fissata  al 31 dicembre 2012;

Ritenuto di dover fissare, d'intesa con il Ministro dello  sviluppo economico, le linee-guida sul contenuto degli ulteriori obblighi  del servizio pubblico generale  radiotelevisivo,  definite  in  relazione allo sviluppo dei mercati, al progresso  tecnologico  e  alle  mutate esigenze culturali, nazionali e locali, propedeutiche al rinnovo  del contratto nazionale di servizio per il triennio 2013-1015;

Visto lo  schema  di  linee-guida  sul  contenuto  degli  ulteriori obblighi  del  servizio  pubblico  generale  radiotelevisivo  per  il triennio 2013-2015 approvato dall'Autorita'  nella  riunione  del  11 ottobre 2012 e trasmesso al Ministro dello sviluppo economico ai fini della definizione dell'intesa prevista dalla legge;

Vista la nota del Ministro dello sviluppo economico del 23 novembre 2012 con la quale sono state formulate osservazioni sul citato schema di provvedimento;

Ritenuto di accogliere le osservazioni formulate dal Ministro dello sviluppo economico con la citata nota del 23 novembre  2012  ai  fini del perfezionamento dell'intesa prevista dalla legge;   Udita la relazione del Commissario Francesco Posteraro, relatore ai sensi dell'art. 31 del Regolamento concernente l'organizzazione ed il funzionamento dell'Autorita' per le garanzie nelle comunicazioni;

Delibera:       

Art. 1   1. Sono approvate le  linee-guida  sul  contenuto  degli  ulteriori obblighi del servizio  pubblico  generale  radiotelevisivo  ai  sensi dell'art. 45, comma 4, del decreto legislativo  31  luglio  2005,  n. 177, riportate nell'allegato A alla presente delibera, di  cui  forma parte integrante e sostanziale.   La presente delibera  e'  trasmessa  al  Ministero  dello  sviluppo economico e pubblicata  nella  Gazzetta  Ufficiale  della  Repubblica italiana e nel sito web dell'Autorita'.

Napoli, 29 novembre 2012

Il presidente: Cardani Il commissario relatore: Posteraro

 Allegato A alla delibera n. 587/12/CONS del 29 novembre 2012

LINEE-GUIDA SUL  CONTENUTO  DEGLI  ULTERIORI  OBBLIGHI  DEL  SERVIZIO   PUBBLICO GENERALE RADIOTELEVISIVO AI SENSI DELL'ART. 45,  COMMA  4,   DEL TESTO UNICO DELLA RADIOTELEVISIONE (TRIENNIO 2013-2015)

Premessa.

1. Ai sensi dell'art. 45, comma 1, del Testo unico dei servizi di media audiovisivi e radiofonici (di seguito Testo unico), il servizio pubblico generale radiotelevisivo e' affidato per concessione  a  una societa' per azioni,  che  lo  svolge  sulla  base  di  un  contratto nazionale di servizio  stipulato  con  il  Ministero  dello  sviluppo economico, e di contratti di servizio regionali e,  per  le  province autonome di Trento e  di  Bolzano,  provinciali,  con  i  quali  sono individuati i diritti e gli obblighi della  societa'  concessionaria. Ai sensi dell'art. 49, comma 1, del Testo unico  la  concessione  del servizio pubblico generale radiotelevisivo e' affidata, per la durata di dodici anni dalla entrata in vigore del citato decreto legislativo – cioe' fino al 2016 – alla RAI – Radiotelevisione Italiana S.p.a.

2. L'art. 45, comma 2, del Testo unico,individua le attivita' che il  servizio  pubblico  generale  radiotelevisivo   deve,   comunque, garantire, in linea con le finalita', dettate dall'art. 7,  comma  4, dello stesso Testo  unico,  di  favorire  l'istruzione,  la  crescita civile e il progresso sociale, promuovere la  lingua  italiana  e  la cultura, salvaguardare l'identita' nazionale e assicurare prestazioni di pubblica utilita'. Le specifiche attivita' individuate dal  citato art. 45, comma 2, sono le seguenti:       a)  la  diffusione  di  tutte  le  trasmissioni  televisive   e radiofoniche di pubblico servizio della societa'  concessionaria  con copertura integrale del territorio nazionale, per  quanto  consentito dallo stato della scienza e della tecnica;       b) un numero adeguato  di  ore  di  trasmissione  televisive  e radiofoniche   dedicate   all'educazione,   all'informazione,    alla formazione, alla promozione culturale, con particolare riguardo  alla valorizzazione delle opere  teatrali,  cinematografiche,  televisive, anche in lingua originale, e musicali riconosciute  di  alto  livello artistico o maggiormente innovative, il cui numero di ore e' definito ogni tre anni con deliberazione dell'Autorita' per le garanzie  nelle comunicazioni, escludendo dal computo di tali ore le trasmissioni  di intrattenimento per i minori;       c) la diffusione delle trasmissioni di cui alla lettera  b)  in modo proporzionato, in  tutte  le  fasce  orarie,  anche  di  maggior ascolto, e su tutti i programmi televisivi e radiofonici;       d) l'accesso alla  programmazione,  nei  limiti  e  secondo  le modalita' indicati dalla legge, in favore dei partiti  e  dei  gruppi rappresentati in Parlamento e  in  assemblee  e  consigli  regionali, delle  organizzazioni  associative  delle   autonomie   locali,   dei sindacati  nazionali,  delle  confessioni  religiose,  dei  movimenti politici, degli enti e delle associazioni politici e culturali, delle associazioni  nazionali  del  movimento  cooperativo   giuridicamente riconosciute, delle associazioni di promozione sociale  iscritte  nei registri nazionali e regionali, dei gruppi  etnici  e  linguistici  e degli altri gruppi di rilevante interesse nazionale che  ne  facciano richiesta;       e) la costituzione  di  una  societa'  per  la  produzione,  la distribuzione  e  la  trasmissione   di   programmi   radiotelevisivi all'estero, finalizzati alla conoscenza e alla  valorizzazione  della lingua,   della   cultura   e   dell'impresa   italiane    attraverso l'utilizzazione  dei   programmi   e   la   diffusione   delle   piu' significative produzioni nel panorama audiovisivo nazionale;       f) la effettuazione di trasmissioni radiofoniche  e  televisive in lingua tedesca e ladina per la provincia autonoma di  Bolzano,  in lingua ladina per la provincia autonoma di Trento, in lingua francese per la regione autonoma Valle d'Aosta e  in  lingua  slovena  per  la regione autonoma Friuli Venezia Giulia;       g) la trasmissione gratuita dei messaggi  di  utilita'  sociale ovvero di interesse pubblico che siano richiesti dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri e la  trasmissione  di  adeguate  informazioni sulla viabilita' delle strade e delle autostrade italiane;       h)  la  trasmissione,  in  orari  appropriati,   di   contenuti destinati specificamente ai minori, che tengano conto delle  esigenze e della sensibilita' della prima infanzia e dell'eta' evolutiva;       i)  la  conservazione  degli  archivi  storici  radiofonici   e televisivi, garantendo l'accesso del pubblico agli stessi;       l) la destinazione di una quota non inferiore al 15  per  cento dei ricavi complessivi annui alla produzione di  opere  europee,  ivi comprese quelle realizzate da  produttori  indipendenti;  tale  quota trova applicazione a partire dal contratto di servizio stipulato dopo il 6 maggio 2004;       k) la realizzazione nei  termini  previsti  dalla  legge  delle infrastrutture  per  la  trasmissione  radiotelevisiva  su  frequenze terrestri in tecnica digitale;       l) la realizzazione di servizi interattivi digitali di pubblica utilita';       m)  il  rispetto  dei  limiti  di  affollamento   pubblicitario previsti dall'art. 8, comma 6, della legge 6 agosto 1990, n. 223;       n) l'articolazione della societa' concessionaria in una o  piu' sedi nazionali e in sedi  di  ciascuna  regione  e,  per  la  regione Trentino Alto Adige, nelle province autonome di Trento e di Bolzano;       o)  l'adozione  di  idonee  misure  di  tutela  delle   persone portatrici di handicap sensoriali in attuazione dell'art. 4, comma 2, della legge;       p)  la  valorizzazione  e  il  potenziamento  dei   centri   di produzione decentrati, in particolare per le finalita'  di  cui  alla lettera b) e per le esigenze di  promozione  delle  culture  e  degli strumenti linguistici locali;       q) la realizzazione di attivita' di insegnamento a distanza.

3. Specifici obblighi del servizio pubblico radiotelevisivo  sono stabiliti dall'art. 44 del Testo  unico,  in  materia  di  promozione della  distribuzione  e  della  produzione  di  opere  europee  e  di produttori indipendenti.

4. Il compito affidato dall'art. 45, comma  4,  del  Testo  unico all'Autorita', d'intesa con il Ministero  dello  sviluppo  economico, consiste nel fissare, prima  di  ciascun  rinnovo  del  contratto  di servizio, le linee-guida sul contenuto degli ulteriori  obblighi  del servizio  pubblico  radiotelevisivo,  definite  in   relazione   allo sviluppo dei mercati, al progresso tecnologico e alle mutate esigenze culturali, nazionali e locali.

5. I valori del servizio pubblico radiotelevisivo  conservano  la loro importanza anche nel rapido evolversi del nuovo mondo dei media, come  sottolineato  dal  Consiglio  d'Europa  nelle   raccomandazioni riguardanti il pluralismo mediatico e la diversita' dei contenuti dei media e il mandato dei media  di  servizio  pubblico  nella  societa' dell'informazione, entrambe adottate dal Comitato dei ministri il  31 gennaio 2007.

6. Nell'ultimo decennio  il  settore  radiotelevisivo  ha  subito numerosi cambiamenti; in particolare, i cambiamenti tecnologici hanno modificato  in  maniera  radicale  il  mercato  audiovisivo,  con  il moltiplicarsi delle piattaforme e delle tecnologie di  distribuzione. Nel corso del 2012 si e' conclusa  la  transizione  alla  televisione digitale su tutto il territorio nazionale. Lo  switch-off  ha  chiuso formalmente l'epoca della televisione analogica e la coeva concezione del servizio pubblico  radiotelevisivo  ma,  di  fatto,  dato  l'arco temporale della transizione (2008-2012), la «rivoluzione digitale» ha gia'  trasformato,  in  modo  radicale,   il   sistema   dei   media, determinando nuove dinamiche di mercato e di consumo.

7. Il precedente assetto del sistema della comunicazione,  basato sulla  corrispondenza   tra   il   mezzo   di   trasmissione   e   il contenuto/servizio veicolato, e' stato profondamente  modificato  dal processo di convergenza tecnologica, indotto  dalla  digitalizzazione dei  contenuti.  Nel  nuovo  sistema  della  comunicazione,  divenuto globale, si sono moltiplicate  le  piattaforme  e  le  tecnologie  di distribuzione (DTT, Satellite, IPTV, TV mobile, OTTv) e si  affermano con sempre maggior forza nuovi servizi  media,  quali  i  servizi  di informazione in linea e i servizi non lineari a richiesta. Per quanto attiene alle  opportunita'  di  fruizione,  gli  utenti  possono  ora accedere a piu' servizi da una  unica  piattaforma/dispositivo,  come pure   possono    fruire    del    medesimo    servizio    su    piu' piattaforme/dispositivi.  Inoltre,  l'accrescimento  della  capacita' trasmissiva ha determinato  una  decisa  espansione  dell'offerta,  a cominciare dalla proliferazione dei canali televisivi in chiaro  e  a pagamento che, sul versante del consumo, ha comportato, tra  l'altro, una frammentazione dell'audience. Raccogliere le  sfide  poste  dalla tecnologia vuol  dire,  per  il  servizio  pubblico  radiotelevisivo, gestire e  accompagnare  i  rapidi  e  profondi  cambiamenti  che  la digitalizzazione   sta   producendo   nella   societa',   sviluppando un'offerta multipiattaforma su rete IP in grado di  intercettare  gli interessi e le modalita' di fruizione proprie dei pubblici giovanili, che manifestano maggiore distacco rispetto ai formati radiotelevisivi tradizionali.

8.  Nel  Contratto  di  servizio   2010-2012,   preceduto   dalla Linee-guida adottate dall'Autorita' con delibera n. 416/09/CONS,  gli obblighi del servizio pubblico generale radiotelevisivo hanno assunto una prevalente connotazione  tecnica,  dettata  dalla  necessita'  di stabilire le tappe del  complesso  passaggio  delle  reti  televisive analogiche alla tecnologia digitale. Esaurita la fase di  transizione alla  nuova  tecnologia,  e'   pero'   necessario   perfezionare   il funzionamento della rete trasmissiva, anche tramite  l'ammodernamento della stessa con l'uso dei ponti radio,  al  fine  di  consentire  la corretta   ricezione   dei   programmi   del    servizio    pubblico. Contestualmente,  l'affermazione  del  nuovo  contesto   multi-canale comporta che ci si  debba  anche  focalizzare  sui  contenuti  e  sui servizi offerti dalla concessionaria pubblica radiotelevisiva, sia in termini di  maggiori  opportunita'  di  accesso  ai  contenuti  sulle diverse piattaforme  (satellite,  IP),  sia  in  termini  di  maggior attrattivita', qualita' e valore pubblico dell'offerta.

9. Nel solco del Protocollo n. 29 allegato al Trattato di Lisbona dell'Unione europea, che  vede  il  servizio  pubblico  «direttamente collegato alle esigenze democratiche, sociali  e  culturali  di  ogni societa', nonche' all'esigenza di preservare il pluralismo dei  mezzi di comunicazione»,  la  principale  missione  del  servizio  pubblico radiotelevisivo  nell'era  digitale  e',  innanzitutto,   quella   di recuperare la propria identita' agli occhi del pubblico e rimuovere i nodi problematici avvertiti dagli   utenti  (1)  .  I  referenti  del servizio pubblico sono i cittadini  e  il  Paese  nei  cui  confronti l'operatore  pubblico,  ancorche'  attivo  in  un   sistema   mediale disciplinato da regole di mercato, deve esercitare  con  pienezza  il proprio  ruolo.  Come  affermato  nell'ambito  dell'UE,  il  servizio pubblico radiotelevisivo ha natura e ragion d'essere peculiari.  Cio' che lo differenzia dai suoi competitor commerciali dovrebbe essere la qualita' della programmazione in tutte le sue declinazioni  (qualita' dell'offerta, varieta' di generi, contenuti e  temi,  capillarita'  e qualita' della diffusione, innovazione dei  contenuti,  capacita'  di intercettare tutte le istanze e i bisogni del pubblico), qualita' che costituisce il controvalore al pagamento del canone.

10. Secondo gli indirizzi dell'UE e la giurisprudenza della Corte di Giustizia in materia di aiuti di  Stato  ai  servizi  pubblici  di radiodiffusione, la definizione del mandato di servizio pubblico deve essere  quanto  piu'  possibile  precisa  e  trasparente,  anche  per garantire che le autorita' incaricate della vigilanza sull'osservanza dei  compiti  di  servizio  pubblico,   ne   possano   effettivamente controllare  l'adempimento.  Secondo  tali  indirizzi,   si   ritiene legittima  una  definizione  qualitativa  che  imponga  l'obbligo  di fornire un'ampia gamma di programmazione e  di  offrire  trasmissioni equilibrate  e  variate.  Inoltre,  la  definizione  del  mandato  di servizio  pubblico  deve  riflettere   anche   lo   sviluppo   e   la diversificazione delle attivita' nell'era digitale e  deve  includere servizi audiovisivi su tutte le piattaforme di distribuzione.

11.  Stante  la  specificita'   del   servizio   pubblico,   come riconosciuta ed affermata  a  livello  dell'UE,  nel  nuovo  contesto televisivo digitale il servizio pubblico dovrebbe, quindi, recuperare il ruolo gia' svolto in passato di «aggregatore»  dei  bisogni  della societa' civile. Ne  consegue  che  la  programmazione  del  servizio pubblico nell'era digitale deve poter  raggiungere  tutti  i  diversi pubblici sia perche' articolata, composita e  connotata  da  spiccata capacita' attrattiva, sia  perche'  diffusa  su  diverse  piattaforme tecnologiche. In tale nuovo  contesto,  il  pubblico  deve  avere  la percezione che tutti i canali Rai sono canali di servizio pubblico  e che tutta la programmazione risponde, con coerenza, alla  logica  del servizio pubblico.

12. Gli obiettivi che devono connotare gli obblighi  di  servizio pubblico nel prossimo triennio (2013-2015) sono quelli di  aggiornare la missione di servizio pubblico, al fine di renderla coerente con il nuovo contesto tecnologico,  culturale  e  sociale  del  Paese  e  di recuperare agli occhi del cittadino/utente il  valore  e  l'identita' del servizio pubblico  radiotelevisivo.  Il  raggiungimento  di  tali obiettivi puo' essere perseguito attraverso  il  miglioramento  della qualita'  della  programmazione,  l'innovazione  tecnologica   e   la trasparenza nell'erogazione del servizio pubblico. Linee guida per il triennio 2013-2015.

13. Il contratto di servizio 2013-2015 e' chiamato  ad  assolvere al compito di consolidare il ruolo  del  servizio  pubblico  generale radiotelevisivo nel nuovo sistema multicanale digitale. Il  passaggio dalla televisione analogica alla televisione  digitale  terrestre  si colloca nell'ambito del piu' generale processo di  cambiamento  delle modalita' di fruizione di contenuti audiovisivi e  dalla  conseguente ridefinizione del «patto comunicativo» tra utente e televisione . Per questa ragione, lungi dall'esaurirsi nella mera dismissione di alcune tecnologie e nella loro  sostituzione  con  altre,  il  passaggio  al digitale comporta il ripensamento  complessivo  –  e  il  conseguente riposizionamento – della televisione pubblica nel sistema mediale.

14. In  considerazione  della  valenza  strategica  del  prossimo triennio in relazione al  mutamento  della  fruizione  dei  contenuti indotto  dalla  digitalizzazione  del  segnale,  dalla  distribuzione multipiattaforma e dalla  convergenza  multimediale,  l'Autorita'  ha ritenuto opportuno  far  precedere  le  Linee  guida  da  un'indagine conoscitiva  indetta  con  delibera  n.  130/12/CONS.  Le  risultanze dell'indagine mettono in luce la necessita'  di  un  riposizionamento del servizio pubblico radiotelevisivo nella nuova era  digitale,  con conseguente  necessita'  di  riacquisire  un'identita'  valoriale   e culturale e restituire  qualita'  e  dinamismo  all'offerta  pubblica nelle  sue  varie  articolazione  e  nelle  diverse  piattaforme   di distribuzione, nel rispetto dei principi della  concorrenza  e  della trasparenza nell'utilizzo del canone.

15.  Nel  contesto  sopra  descritto  le  presenti  linee  -guida intendono perseguire i seguenti obiettivi connessi alla fornitura del servizio pubblico radiotelevisivo:       Assicurare che l'intera gestione  della  RAI  sia  ispirata  ai principi del servizio pubblico.       Recuperare  agli  occhi  del  cittadino/utente  il   valore   e l'identita' del servizio pubblico radiotelevisivo.       Migliorare la qualita' della programmazione nella sua accezione piu' vasta.       Promuovere  l'innovazione  tecnologica  estendendo  al  maggior numero di cittadini i benefici delle nuove tecnologie, in un contesto concorrenziale.       Promuovere l'alfabetizzazione digitale e, piu' in generale,  la fruizione consapevole delle nuove tecnologie.       Stimolare la creativita' e la cultura.       Promuovere l'immagine dell'Italia all'estero.       Promuovere la  conoscenza  dell'Europa  e  dell'Unione  Europea nonche' dello scenario internazionale .       Promuovere il senso etico e civico dei cittadini.       Garantire il corretto sviluppo dei minori .       Ampliare la fruizione della programmazione di servizio pubblico da parte delle persone affette da disabilita' sensoriali.       Garantire la trasparenza  e  l'efficienza  nell'utilizzo  delle risorse rinvenienti dal canone.       Rafforzare il rapporto con i cittadini/utenti.     Per  il  raggiungimento  dei  citati  obiettivi  sono  fissati  i seguenti obblighi del servizio pubblico generale radiotelevisivo. 1) Migliorare la qualita' della programmazione .     Il  servizio   pubblico   deve   tornare   ad   investire   nella programmazione, recuperando la capacita' progettuale che  in  passato ha connotato il brand Rai agli occhi degli utenti . La programmazione di servizio pubblico deve,  quindi,  promuove  la  fruizione  di  una offerta di qualita' che sia percepita come tale dal pubblico. La qualita' e' un concetto dinamico e articolato  che  puo'  assumere numerose e diverse declinazioni; nell'attuale contesto si ritiene che la  «qualita'»  debba  essere  intesa  innanzitutto  come   capacita' progettuale e di rinnovamento dei contenuti, da sviluppare attraverso le seguenti direttrici:     Sperimentare nuovi formati e linguaggi. La Rai deve  proporsi  al pubblico, anche ai fini del confronto con gli altri  operatori,  come fucina di programmi originali, ideati e  realizzati  in  «laboratori» dell'azienda pubblica, in grado di coinvolgere anche i pubblici  piu' giovani, che sono quelli piu' inclini ad  immedesimarsi  nei  modelli proposti dalla televisione.     Migliorare    il    livello    qualitativo     dell'informazione. L'informazione, nel rispetto del  diritto-dovere  di  cronaca  e  del diritto dei cittadini ad essere informati, deve  essere  sempre  piu' connotata dai principi di completezza  e  correttezza,  obiettivita', lealta', imparzialita', pluralita' dei punti di  vista  e  osservanza del contraddittorio, deontologia professionale, equilibrio e apertura alle diverse  opinioni  politiche  e  sociali  del  Paese,  cosi'  da sviluppare il senso critico, civile  ed  etico  della  collettivita', fornendo testimonianza e supporto nelle  situazioni  di  emergenza  e nelle crisi internazionali, mostrando una capacita'  di  informazione rapida e puntuale. Deve,  inoltre,  potenziare  la  conoscenza  delle vicende europee ed internazionali, costituendo un orizzonte  ampio  e diversificato, aperto sul mondo, per rispondere a bisogni informativi nella  logica  della  societa'  globale.  Deve,  infine,  offrire  un approfondimento qualificato e variegato sui temi  trattati,  data  la rilevanza che esse assumono nella formazione dell'opinione  pubblica. E', inoltre, necessario che, sempre nel rispetto  della  liberta'  di espressione e dell'autonomia editoriale che connotano l'informazione, la Rai renda concreto  il  principio  del  pluralismo  attraverso  la predisposizione di puntuali criteri e  di  elementi  di  valutazione, quali, ad  esempio,  il  monitoraggio  della  presenza  dei  soggetti politici e la rotazione delle presenze nei programmi al fine di  dare spazio al maggior numero di voci.     Promuovere le produzioni audiovisive per esportare l'immagine del Paese. Con specifico  riferimento  alla  realizzazione  di  contenuti audiovisivi  (film,  fiction  e   documentari),   appare   importante promuovere progetti di coproduzione internazionale che valorizzino il prodotto  nazionale  e  ne  agevolino  la  commercializzazione  verso l'estero e,  piu'  in  generale,  promuovere  progetti  che  abbiano, potenzialmente, maggiore attrattivita' per il pubblico internazionale sia per accrescere la qualita' del brand di  servizio  pubblico,  sia per rafforzare l'immagine e la ricchezza  culturale  e  paesaggistica del nostro  Paese  anche  al  di  fuori  dei  confini  nazionali.  In particolare, e' opportuno promuovere la produzione  documentaristica, negli ultimi anni decisamente  rallentata,  in  sintonia  con  quanto avviene per gli altri servizi pubblici europei.     Superare gli stereotipi culturali. Per contribuire alla  crescita sociale e culturale e al rafforzamento dei valori etici si  considera importante   superare   l'attuale   tendenza   a   proporre   modelli stereotipati, fornendo  una  rappresentazione  piu'  veritiera  della societa' civile  orientata  al  recupero  di  identita'  valoriali  e rispettosa  delle  diverse  sensibilita',  adeguata  al  livello   di responsabilita' che compete al servizio pubblico radiotelevisivo.  E' inoltre necessario superare gli stereotipi di genere, nella direzione di promuovere la parita' e di salvaguardare l'immagine della donna.     Rafforzare l'impegno sociale e culturale. La Rai  in  passato  ha profuso notevole impegno nella promozione della cultura ed  ha  cosi' contribuito allo sviluppo della societa' nazionale, favorendo,  anche grazie alla diffusione della lingua italiana, lo scambio comunicativo tra classi e generazioni.  Oggi  deve  tornare  a  promuovere  –  con modalita'  consone  al  rinnovato  sistema  della   comunicazione   – un'offerta volta a sviluppare,  nella  collettivita'  nazionale,  una compiuta identita' sociale , investendo  anche  nella  produzione  di contenuti che favoriscano un miglior radicamento del senso  civico  e del rispetto della legalita'. In linea con il nuovo programma europeo Europa  Creativa,  e'  necessario  che  si   attribuisca   un   ruolo fondamentale nello sviluppo economico e sociale alla cultura  e  alle creativita', le quali potenzialmente sono una leva  di  sviluppo  per tutti  i  settori  economici,  costituendo  per  l'Italia  un   asset fondamentale. Inoltre, la Rai deve programmare generi di ampio valore culturale anche nelle fasce di maggior ascolto e promuovere un'azione effettiva  di  sostegno  alla   produzione   europea   e   a   quella indipendente, nel rispetto delle quote stabilite dalla  legge  e  dai regolamenti,  anche  attraverso   negoziazioni   con   i   produttori indipendenti  eque,  trasparenti,  non  discriminatorie,e  facilmente verificabili dalle autorita'  competenti.  A  tal  fine  deve  essere recepito nel contratto di servizio il codice di  autoregolamentazione adottato dalla Rai ai sensi della delibera n. 30/11/CSP,  recante  il Regolamento sui criteri per la limitazione temporale di utilizzo  dei diritti  secondari  acquisiti  dai  fornitori  di  servizi  di  media audiovisivi.     Valorizzare i materiali  d'archivio  per  conservare  la  memoria storica del Paese. La Rai, quale prima impresa culturale  del  Paese, svolge  un  ruolo  fondamentale  nella  tutela  e  nel  rafforzamento dell'identita'  nazionale,  nella  descrizione  delle  trasformazioni sociali e, quindi, nella conservazione e nella  disseminazione  della memoria storica. A questo fine  un  ruolo  determinante  puo'  essere svolto dall'importantissimo archivio storico  televisivo  comprensivo di materiali registrati su  pellicola,  di  cui  la  Rai  dispone.  I precedenti contratti di servizio hanno previsto  la  digitalizzazione di tale archivio e la sua messa a disposizione  per  fini  culturali, didattici  e   di   natura   istituzionale,   attraverso   specifiche convenzioni con universita', scuole,  enti  pubblici  e  associazioni senza fini di lucro. Il prossimo contratto di servizio deve prevedere la messa a disposizione al grande pubblico di  tali  materiali  anche sfruttando le potenzialita' di Internet e della rete.     Raggiungere i diversi pubblici attraverso la varieta' dei  generi e  l'approfondimento  tematico.   Il   moltiplicarsi   dei   pubblici televisivi si inquadra nel profondo  processo  di  cambiamento  delle modalita' di fruizione dei contenuti audiovisivi (multipiattaforma  e multidevice) indotto dallo sviluppo  tecnologico.  I  dati  d'ascolto mostrano  che,  seppure  le  reti   generaliste   conservino   ancora significative quote di audience, segmenti sempre  piu'  rilevanti  di pubblico   si   stanno   progressivamente   spostando   sulle    reti specializzate,   favorendo    la    proliferazione    di    «pubblici differenziati». Il nuovo contesto  televisivo  potrebbe  tradursi  in zone di riserva nelle quali convivono tante comunita' quanti  sono  i target in cui si puo' scomporre  il  pubblico  televisivo,  generando cosi' una diversificazione degli ambiti culturali e dei  pubblici  di riferimento (in  taluni  casi  definita  su  base  socio-anagrafica), connotati  da  una  scarsa  capacita'  di  comunicazione/interazione. Compito del  servizio  pubblico  e'  quello  di  comporre  un'offerta variegata nella quale  tutto  il  pubblico  radiotelevisivo  nel  suo complesso possa  riconoscersi,  offrendo  nel  contempo  un  adeguato approfondimento per specifici target  sulle  reti  tematiche.  A  tal fine,  la  programmazione  del  servizio  pubblico,   generalista   e tematica, dovra' proporsi – ed essere percepita  –  come  fattore  di condivisione e di scambio comunicativo  tra  pubblici  e  generazioni televisive diverse,  recuperando  il  carattere  unificante  che  per decenni  ha  connotato  la  programmazione  generalista  della   Rai. Pertanto l'operatore pubblico dovra' mantenere  un  alto  livello  di qualita'  sia  sulle  reti  generaliste  che  su  quelle   tematiche, favorendo la percezione che i canali generalisti sono  parte  di  una offerta piu'  ampia,  nella  quale  i  canali  specializzati  offrono opportunita'  aggiuntive.  Cio'  comporta  che  la  RAI  conservi   e progressivamente  ampli  le  quote  di  programmazione  di   servizio pubblico  su  tutte  le  reti  (2)   ;   effettui   una   complessiva programmazione delle reti  che  compongono  l'offerta  Rai  organica, articolata  e  diversificata  per  garantire  agli  utenti  variegate opzioni  di  scelta  tra  le  diverse  trasmissioni;  operi   rimandi costruttivi e circostanziati tra programmi dell'offerta generalista e programmi dell'offerta specializzata anche  all'interno  della  guida programmi sul sito Rai.     Diffondere  informazioni  capillari  sull'offerta   di   servizio pubblico per far comprendere cosa rappresenta e perche'  si  paga  il canone. I palinsesti della  Rai,  generalisti  e  tematici,  sono  il prodotto di un servizio pubblico  e  come  tali  vanno  presentati  e costantemente  pubblicizzati.  E'  quindi  necessario  comunicare  al pubblico, anche per far comprendere come viene  impiegato  il  canone pagato dai cittadini, cosa comprende e  su  quali  piattaforme  viene erogata  l'offerta  di  servizio  pubblico.  Le  informazioni   sulla composizione dell' offerta di  servizio  devono  innanzitutto  essere diffuse  attraverso  le  reti  generaliste,  che   costituiscono   la principale e piu' seguita offerta della Rai. In tale  prospettiva  va affermata e tradotta in comportamento l'idea che il servizio pubblico e' un tutt'uno, e non tante reti a marchio Rai  in  competizione  fra loro per attrarre audience. Cio' comporta la necessita' di  stabilire un ampio collegamento  tra  tutti  i  canali  di  servizio  pubblico, richiamando anche l'attenzione degli utenti,  attraverso  un'adeguata pubblicizzazione anche  tramite  il  sito  web,  su  trasmissioni  di particolare valore pubblico  diffuse  dai  diversi  canali  Rai.  Nel rispetto degli utenti vanno inoltre evitati  comportamenti,  come  le variazioni di palinsesto, specie nel caso dei prodotti  seriali,  che incidono negativamente sul processo di  fidelizzazione  del  pubblico interessato ai diversi canali dell'offerta.     Garantire i minori. Per incrementare la fruizione  dei  programmi propriamente  didattici  e,  contestualmente,  valorizzare  l'impegno formativo del servizio pubblico, la Rai deve prevedere un'interazione tra i programmi dedicati  ai  minori  tanto  sulle  reti  generaliste quanto nei canali tematici, in modo da favorire la fruizione sia  dei programmi  a  carattere  ludico  sia  di  quelli   piu'   prettamente educativi. In tale ambito particolare attenzione deve essere  rivolta anche all'interesse per le lingue straniere e alla multiculturalita'. Nelle  fasce  di  programmazione  rivolte  ai  minori  devono  essere scrupolosamente osservate tutte le norme  poste  a  tutela  del  loro corretto sviluppo fisico, psichico e  morale,  anche  rispettando  le norme in materia di pubblicita' e il divieto di trailer di  programmi consigliati alla visione del solo pubblico adulto. Inoltre, in  tutta la programmazione destinata ad una visione familiare compresa tra  le ore 7 e le ore 22,30  va  evitata  la  messa  in  onda  di  programmi contenenti scene di violenza gratuita o episodi  che  possano  creare turbamento ai  minori,  nello  scrupoloso  rispetto  della  normativa primaria e secondaria vigente, ivi comprese le disposizioni stabilite dal Codice di autoregolamentazione  TV  e  minori.  Devono,  inoltre, essere incrementati nuovi e piu' efficaci sistemi di segnaletica  per i programmi dedicati alla visione familiare e per quelli adatti  solo ad un pubblico adulto  sia  sulle  reti  generaliste  che  su  quelle tematiche.     Potenziare la fruizione della produzione radiotelevisiva per  gli utenti con  disabilita'  sensoriale.  L'incremento  della  produzione fruibile dai disabili deve essere progressivamente esteso a  tutti  i canali Rai, generalisti e specializzati, anche  attraverso  le  nuove opportunita' offerte dalle tecnologie digitali, segnalando  sul  sito della Rai quali sono i programmi quotidianamente  accessibili  e  con quali modalita'. A tal fine il contratto di servizio dovra' prevedere un congruo incremento  delle  misure  attualmente  fissate,  fissando altresi' la tempistica di  realizzazione  di  ciascuna  di  esse.  La programmazione  accessibile  deve  poter  diventare   un   punto   di riferimento costante per l'utenza disabile, in tutte le piattaforme. 2) Garantire e promuovere l'innovazione tecnologica.     Secondo gli indirizzi dell'UE,  la  definizione  del  mandato  di servizio pubblico radiotelevisivo deve riflettere anche lo sviluppo e la  diversificazione  delle  attivita'  nell'era  digitale   e   deve includere  servizi   audiovisivi   su   tutte   le   piattaforme   di distribuzione.     Lo sviluppo delle nuove tecnologie costituisce, in via  generale, anche l'obiettivo di fondo del  progetto  Agenda  digitale  italiana, messo a punto sulla base della piu' generale  strategia  di  sviluppo definita nel 2010 dalla Commissione  europea  «Europa  2020  per  una crescita intelligente, sostenibile  e  inclusiva».  La  realizzazione degli  obiettivi  individuati  dal  progetto,  che  riguardano  l'uso sociale della  tecnologia,  la  realizzazione  delle  reti  di  nuova generazione  e,  piu'  in  generale,   l'alfabetizzazione   digitale, richiede, tra l'altro, un'adeguata formazione e  socializzazione  dei cittadini alle nuove tecnologie.     Le generazioni dei «nativi digitali» sono caratterizzate  da  una naturale predisposizione alle nuove tecnologie, mentre le generazioni piu' adulte manifestano una piu' modesta alfabetizzazione tecnologica o addirittura analfabetismo (si pensi alla popolazione piu' anziana). La diffusione di Internet, la moltiplicazione  dei  contenuti  e  dei servizi multimediali e la diversificazione delle  piattaforme  e  dei device di distribuzione offrono opportunita' conoscitive e  relazioni straordinarie in un contesto comunicativo globalizzato, ma pongono il problema del digital divide che rischia  di  marginalizzare  segmenti importati della societa' civile.     Al fine di consentire a tutti i cittadini  di  beneficiare  delle opportunita' offerte dal'innovazione tecnologica il servizio pubblico puo' svolgere un ruolo formativo di primo piano favorendo l'uso delle nuove tecnologie nelle pratiche della vita quotidiana.     Nello stesso tempo il servizio  pubblico,  a  seguito  dell'ormai definitivo spegnimento della televisione analogica, dovra' assicurare la corretta ricezione del segnale televisivo  digitale  su  tutto  il territorio nazionale, superando i problemi che si sono verificati nel periodo della transizione.     Per il raggiungimento dei citati obiettivi la Rai deve sviluppare le seguenti azioni.     Alfabetizzare il pubblico alle nuove tecnologie.  La  Rai  dovra' prevedere il potenziamento delle trasmissioni e dei servizi  dedicati all'alfabetizzazione alle nuove tecnologie digitali  nel  senso  piu' ampio  possibile  (uso  della  posta  elettronica,  navigazione,firma digitale,  e-government  anche  con  collegamento  a  siti  di   enti pubblici, e-health,, e-banking, e-commerce,  uso  delle  applicazioni degli smartphone, I-phone, I-pad, tablet, smart tv), con  conseguente familiarizzazione con i termini e le espressioni  inglesi  ricorrenti nella gestione/utilizzo/funzione degli apparecchi e delle tecnologie. Per  favorire  l'uso  dei  nuovi   device   si   dovranno   prevedere applicazioni  pratiche  ed  esemplificazioni  che   illustrino,   tra l'altro, quanta e quale  programmazione  Rai  e  quali  servizi  (es. programmi gia' trasmessi sulle reti televisive ma fruibili attraverso il web o i dispositivi mobili)  sono  disponibili  sulle  piattaforme diverse da quella televisiva, a cominciare da Internet.     Ampliare  l'offerta  radiotelevisiva  su  Internet.  La  Rai,  in aderenza alle migliori best practices  europee,  dovra'  operare  per rendere fruibile su piattaforme IP tutta  l'offerta  in  streaming  e porzioni sempre crescenti degli archivi on demand. Cio'  comporta  la necessita' di ripensare la struttura  del  portale  Rai,  attualmente scarsa di grafica e di informazioni  on-line,  trasformandolo  in  un sito di contenuti e non solo di podcast delle trasmissioni televisive e  radiofoniche.  Inoltre,  per  migliorare  l'accessibilita'  e   la fruizione dei contenuti Rai da parte degli  utenti  appare  opportuna l'utilizzazione  delle  libraries  del  servizio  pubblico   per   la promozione di offerte «legali» di contenuti audiovisivi, rivolte agli gli utenti che si dimostrano in regola con il pagamento del canone  e l'introduzione  di  un  idoneo  motore  di  ricerca  che  agevoli  la navigazione degli  utenti.  Inoltre,  la  RAI  dovra'  assicurare  la presenza  della  propria  programmazione  su  tutte   le   differenti tipologie di tv connesse, di tablet e  smartphone  (indipendentemente dal sistema operativo) per favorire concretamente l'accesso di  tutti i pubblici potenziali.     Sviluppare  le  tecnologie  innovative.  L'art.  3-quinquies  del decreto-legge n. 16/2012, convertito  dalla  legge  n.  44  del  2012 affida  al  Ministero  dello  sviluppo  economico  e   all'Autorita', nell'ambito  delle  azioni  utili  per  garantire  la  concorrenza  e l'innovazione in conformita'  alla  politica  di  gestione  stabilita dall'Unione europea e agli obiettivi dell'agenda digitale nazionale e comunitaria,  ogni  azione  utile  alla  promozione  degli   standard televisivi  DVB-T2  e  MPEG-4  o  successive   evoluzioni   approvate nell'ambito ITU. Inoltre, per favorire  l'innovazione  tecnologica  e l'uso efficiente dello spettro, la legge prevede che a partire dal 1° gennaio 2015 gli apparecchi atti a ricevere  servizi  radiotelevisivi venduti  ai  distributori  dovranno   integrare   un   sintonizzatore compatibile  con  il  DVB-T2  e  la  codifica  MPEG-4  o   successive evoluzioni e dal 1° luglio  2015  tutti  gli  apparecchi  venduti  al dettaglio   dovranno   possedere   tali   caratteristiche.   Per   il raggiungimento di tali obiettivi la Rai e' tenuta a  sperimentare  le evoluzioni  dello  standard  DVB,  quali  il  DVB-T2,  e  ad  avviare progressivamente  trasmissioni  con  tale  tecnologia  nell'arco   di vigenza  del  contratto  di  servizio,  in  linea  con  le   relative prescrizioni che saranno adottate dall'Autorita' e dal Ministero.     Garantire la neutralita' tecnologica. Secondo gli indirizzi della Commissione europea in materia di aiuti di  stato,  le  emittenti  di servizio  pubblico  devono  essere  in   grado   di   utilizzare   le possibilita' offerte dalla digitalizzazione e dalla  diversificazione delle piattaforme di distribuzione «su  base  tecnologica  neutra»  a vantaggio della societa'. Pertanto la Rai deve continuare a  far  si' che la  programmazione  delle  reti  generaliste  irradiate  su  rete terrestre sia visibile su tutte le piattaforme tecnologiche.  Inoltre potra' mettere la programmazione di servizio pubblico finanziata  dal canone a disposizione di tutte  le  piattaforme  commerciali  che  ne facciano richiesta, nell'ambito di negoziazioni eque,  trasparenti  e non discriminatorie, e sulla  base  di  condizioni  verificate  dalle Autorita' competenti.     Migliorare la qualita' tecnica . La qualita' tecnica dei  servizi di radiodiffusione  offerti  agli  utenti  costituisce  un  obiettivo strategico del servizio pubblico riconosciuto dalla legge,  la  quale impone  alla  Rai  di  diffondere  le   trasmissioni   televisive   e radiofoniche  di  servizio  pubblico  con  copertura  integrale   del territorio nazionale «per quanto consentito dallo stato della scienza e della tecnica». Superata la fase di  transizione  dalla  tecnologia analogica a quella digitale e' necessario  che  la  Rai  migliori  le condizioni  di  ricezione  delle  trasmissioni   digitali   terrestri ampliando il piu' possibile la copertura del territorio  nazionale  e risolvendo – anche tramite l'ammodernamento della rete con l'uso  dei ponti radio –  le  situazioni  di  cattiva  ricezione,  imputabili  a carenze tecniche, che hanno riguardato numerose zone del Paese  nella fase di passaggio. La Rai,  inoltre,  deve  rendere  disponibile  sul proprio sito ogni informazione utile ai cittadini per consentire  una corretta ricezione delle trasmissioni da parte  degli  utenti  (anche con riferimento  all'orientamento  dei  sistemi  di  antenna  e  alla ricezione delle trasmissioni regionalizzate) rendendo disponibile una mappatura delle aree di servizio di tutti gli impianti  presenti  sul territorio  e  allestendo  un'area  dedicata  alla   raccolta   delle segnalazioni degli utenti con obbligo di risposta in tempi certi. 3) Migliorare la trasparenza nell'erogazione del servizio pubblico  e nell'utilizzo del canone.     Il  Protocollo  sulla  radiodiffusione  pubblica,   allegato   al Trattato di Lisbona, nel collegare direttamente il servizio  pubblico radiotelevisivo alle esigenze democratiche, sociali e culturali della societa' e all'esigenza di preservare  il  pluralismo  dei  mezzi  di comunicazione, pone, tuttavia, due condizioni, entrambe  ispirate  al principio di proporzionalita': il finanziamento  alla  concessionaria del  servizio  pubblico  puo'   essere   accordato   solo   ai   fini dell'adempimento   degli   obblighi   di   servizio   pubblico;    il finanziamento non puo' perturbare gli scambi e la concorrenza.     Tali  principi  sono  ripresi  ed  ampliati  nelle  Comunicazioni interpretative della Commissione  europea  relative  all'applicazione degli aiuti di Stato al servizio pubblico radiotelevisivo  (C320  del 2001 e C257 del 2009 ), che si  ispirano  alla  giurisprudenza  della Corte di giustizia. Secondo tali principi la definizione dei  compiti e delle funzioni di servizio  pubblico  deve  essere  precisa  e  non lasciare dubbi circa l'inclusione di una  determinata  attivita'  nel perimetro del servizio pubblico. Inoltre, la vigilanza sull'effettivo svolgimento dei compiti di servizio pubblico deve  essere  effettuata direttamente dallo Stato membro, ed esercitata da un'autorita'  o  da un  organismo  a  tutti  gli  effetti  indipendente   dalle   imprese incaricate del pubblico servizio.     Infine,  quando  l'organismo  chiamato  a  svolgere  il  servizio pubblico radiotelevisivo  opera  in  regime  di  finanziamento  misto (canone  e  pubblicita'),  agendo,  dunque,  anche  nel  mercato   in concorrenza con le altre imprese radiotelevisive, si rende necessario impedire che possa verificarsi  storno  di  denaro  pubblico  per  il finanziamento di attivita'  commerciali,  dando  luogo  ad  aiuti  di Stato, che distorcerebbero la concorrenza nel mercato di riferimento. In  tal  caso,  per  scongiurare  gli  effetti   di   una   possibile distorsione,  si  ricorre  alla   separazione   societaria   o   alla separazione contabile. La Rai gia' opera in base  ad  un  sistema  di separazione contabile sulle base dei criteri fissati  dalla  legge  e dei principi stabiliti  dall'Autorita'  in  apposite  delibere.  Tale complesso sistema di regole non e' tuttavia di  agevole  comprensione per il cittadino/utente, il quale in ragione del pagamento del canone di abbonamento, ha  diritto  di  poter  verificare  quale  sia  stato l'impiego degli introiti del canone stesso. Cio' detto, la  Rai  deve comunque  improntare  tutta  la  gestione  ai  principi  di  servizio pubblico. In tale ambito la Rai deve, pertanto, perseguire le seguenti azioni:     Rendere riconoscibili  e  valorizzare  i  programmi  di  servizio pubblico.   Nell'ottica   della   trasparenza   e   della   vigilanza sull'impiego  delle  risorse  pubbliche,  i  programmi   dei   generi finanziati dal canone e di quelli finanziati con risorse  commerciali devono essere immediatamente riconoscibili, valorizzati  e  segnalati come tali sia nel corso della programmazione sia nel sito Rai. A  tal fine la Rai deve opportunamente valorizzare i programmi  di  servizio pubblico,  in  particolare  quelli  a  carattere   informativo,   che riscuotono significativo successo di audience  e  che  presentano  un saldo attivo tra costi di produzione e ricavi da  pubblicita'.  Fermo restando che, indipendentemente dalla individuazione di un  programma come espressione del servizio  pubblico,  in  via  generale  dovranno essere attuati valori quali la liberta' d'espressione, il diritto  di replica, il  pluralismo,  la  tutela  della  diversita'  culturale  e linguistica, la tutela  dei  minori  e  della  dignita'  umana  e  la protezione dei consumatori.     Migliorare la trasparenza della  gestione  economico-finanziaria. La Rai, oltre a pubblicare il bilancio di esercizio e gli esiti della contabilita' separata sul sito Rai come gia'  avviene,  deve  rendere pubblici  in  termini  comprensibili  ai  cittadini   i   valori   di allocazione del contributo pubblico per  singole  aree  di  attivita' (programmazione  televisiva  e  radiofonica  di  servizio   pubblico, sviluppo  delle  nuove  tecnologie,  quote   europee   e   produttori indipendenti, minori, parita' di genere, iniziative per  persone  con disabilita' sensoriali, miglioramento del servizio tecnico).     Stabilire un «filo-diretto» con gli utenti . La  trasparenza  che compete al servizio pubblico comporta altresi' che la  programmazione debba rispondere  sempre  piu'  alle  domande  e  alle  attese  degli abbonati al servizio pubblico medesimo. Fermo restando il sistema  di rilevazione della qualita' dell'offerta (c.d. Qualitel) che la Rai ha gia' sviluppato sulla scorta dei precedenti Contratti di servizio,  i cui dati sono periodicamente resi pubblici sul sito Rai,  l'operatore pubblico  deve  istituire  adeguati   numeri   verdi   gratuiti   per l'interlocuzione  diretta  con  i  cittadini  ed  attivare   analoghe strutture di dialogo via Internet,  prevedendo,  per  gli  utenti  in regola con il pagamento del canone, un'area dedicata a tali temi.  Le segnalazioni che pervengono dai cittadini devono costituire punti  di riferimento per  il  miglioramento  dei  parametri  di  qualita'  dei servizi offerti. Pertanto la Rai e' tenuta a dare  adeguata  evidenza ai miglioramenti apportati al  servizio  pubblico  sulla  base  delle segnalazioni degli utenti.     Inoltre la RAI e' impegnata a favorire la  sperimentazione  delle piattaforme  di  social  television,  sia  per  trarre  elementi   di valutazione  rispetto  alla  qualita'  dell'offerta   percepita   dai telespettatori (sentiment, opinion  analysis)  sia  per  favorire  la partecipazione attiva e l'esercizio del  diritto  di  suggerimento  e critica  rispetto  ai  diversi  segmenti   di   programmazione,   con particolare riguardo alle trasmissioni di approfondimento politico.

  1. (1) Dai dati delle rilevazioni «Qualitel» relative al 2012,effettuate     dalla Rai  ai  sensi  del  contratto  di  servizio,  risulta  che     l'indice di qualita' percepita (IQP) ha registrato una  flessione     di 2 punti rispetto al 2011 , collocando in un range di  giudizio     tra la sufficienza e il buono. Parimenti denuncia  una  flessione     l'indice sintetico di corporate reputation che passa da  6,7  del     novembre 2011 a 6,4 della primavera 2012.
  2. (2) Le  quote  predeterminate  di  servizio  pubblico  riguardano   i     seguenti  generi:  Informazione  ed   approfondimento   generale;     programmi  e  rubriche  di  servizio;  programmi  e  rubriche  di     promozione  culturale;   informazione   e   programmi   sportivi;     programmi  per  i  minori;  produzioni  audiovisive  italiane  ed     europee.
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Avvocato, Foro di Napoli, specializzazione Sspl conseguita presso l'Università “Federico II”; Mediatore professionista; Autore di numerose pubblicazioni in materia di diritti reali, obbligazioni, contratti, successioni. E' possibile contattarlo scrivendo a diritto@fanpage.it.
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