Dipendenti statali, arrivano le assunzioni: turnover al 100% e concorsi unici
Nuove assunzioni, turnover al 100% e concorsi unici. La pubblica amministrazione si appresta a far immettere al suo interno nuovo personale da assumere a tempo indeterminato. Un principio affermato prima dalla ministra della Pa, Giulia Bongiorno, e poi confermato dal decreto Concretezza, approvato in Consiglio dei ministri il 25 ottobre. Una misura che prevede l’obbligo per le amministrazioni dello Stato di elaborare il piano dei fabbisogni del personale per poter assicurare il ricambio generazionale. Si procederà, quindi, secondo il decreto, ad “assunzioni di personale a tempo indeterminato nel limite di una spesa pari al 100% di quella relativa al personale di ruolo cessato nell’anno precedente”, ovvero l’applicazione del turnover al 100%.
Il decreto prevede la possibilità di procedere ad assunzioni nel triennio 2019-2021 in deroga ad alcune previsioni e seguendo procedure semplificate. La ministra Bongiorno aveva assicurato che il governo avrebbe dato massima importanza alla pubblicazione amministrazione: “Dopo anni in cui c’è stato sempre il blocco del turnover, finalmente abbiamo la possibilità di assunzioni al 100%. Uno va via e uno entra”. Bongiorno ricordava come il turnover fosse “da decenni” al 25% e per questo è necessario ora prevedere un’assunzione per ogni pensionamento, oltre ad assunzioni straordinarie. Ciò su cui punta il ministero è una maggiore competenza in campi chiave come quelli della digitalizzazione, della semplificazione e dell’uso dei fondi europei. Altro obiettivo è quello di consentire ai comuni virtuosi di godere di una maggiore indipendenza in tema di assunzioni, ma solo nel caso in cui abbiano i bilanci in ordine.
I nuovi concorsi
Per l’assunzione del nuovo personale si ricorrerà a concorsi attraverso selezioni nella pubblica amministrazione unificate. “Ci saranno criteri unici”, assicura la Bongiorno. “Concorsi unici per evitare che ciascuno si faccia il concorso a casa propria. In altre attività lavorative spesso superare un esame non significa entrare per sempre; il concorso nel pubblico impiego invece significa avere un posto per sempre, quindi il concorso deve essere molto rigoroso. Il dipendente che entra e sta per sempre deve essere all'altezza: io voglio l'orgoglio di essere nella Pubblica amministrazione”, affermava ancora il ministro.