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Dilaga la rivolta anti-Usa: sotto assedio le ambasciate in Egitto e Yemen (VIDEO)

In corso le proteste antiamericane, a causa del film blasfemo, al Cairo e a Sanaa, dinanzi alle ambasciate. In Egitto ci sono una decina di feriti e altrettanti arresti, nello Yemen i manifestanti sono entrati nella sede diplomatica.
A cura di Susanna Picone
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In corso le proteste antiamericane a causa del film blasfemo al Cairo e a Sanaa, dinanzi alle ambasciate. In Egitto ci sono una decina di feriti e altrettanti arresti, nello Yemen i manifestanti sono entrati nella sede diplomatica.

Aggiornamento – Due morti nello Yemen. Da quanto hanno riferito il giornale web Alhadath e l’emittente televisiva Assahat, ci sarebbero state due vittime oggi a Sanaa. A morire due manifestanti yemeniti uccisi dalla polizia durante il tentativo di assalto all’ambasciata americana. Una fonte della sicurezza yemenita parla però ancora di una sola vittima. Almeno altri cinque manifestanti sarebbero invece rimasti feriti.

Dilaga la rabbia contro l’America in seguito a quanto accaduto nelle ultime ore. È caos da questa notte davanti all’ambasciata al Cairo dove, dopo l’uccisione dell’ambasciatore Usa Chris Stevens e del suo staff in Libia, continuano le proteste per il film “Innocence of Muslin”. Da quanto si apprende, ci sarebbero almeno 13 feriti e la Cnn parla anche di 12 persone arrestate. I manifestanti dinanzi all'ambasciata lanciano pietre e molotov, la polizia risponde con gas lacrimogeni. In ogni caso i militari hanno allontanato i gruppi più pericolosi verso piazza Tahrir. Secondo alcune fonti, diverse auto sarebbero state rovesciate e date alle fiamme. Inoltre, la rabbia antiamericana va in scena in queste ore anche nello Yemen, dove altri manifestanti sono riusciti a entrare nell’ambasciata americana a Sanaa e hanno incendiato alcune auto. La polizia ha provato a disperdere la folla sparando in aria.

La reazione degli Usa e il commento di Morsi – Intanto il presidente americano Barack Obama ha risposto alla violenza di ieri inviando “come misura preventiva” due navi da guerra verso Tripoli e ha telefonato ai leader dell’Egitto e della Libia per chiedere che i responsabili dell’attacco di Bengasi siano consegnati alla giustizia. Mohamed Morsi, che ha tenuto un discorso trasmesso dalla tv di Stato e rivolto alla popolazione egiziana, si è detto favorevole alle manifestazioni pacifiche “ma i musulmani rifiutano le violenze, sia contro le ambasciate che contro ogni altra sede”. Il presidente egiziano ha detto che è loro compito “difendere i nostri ospiti”, non prendere d’assalto le ambasciate, i consolati e le proprietà pubbliche e private. Morsi ha però anche condannato il film prodotto in America perché offensivo nei confronti del profeta Maometto. Il Profeta è “una linea rossa che nessuno deve toccare”, è quanto affermato da lui in una dichiarazione diffusa dall’agenzia Mena.

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