Dieci anni fa gli attentati a Londra. E ora l’Isis vuole ripeterli: arresti e tensione
Il 7 luglio 2005 una serie di attentati di matrice estremista islamica nella metropolitana e sui bus rossi di Londra – rivendicati da Al Qaeda – causarono oltre 50 vittime. Una strage ben viva nella memoria degli inglesi e non solo, tant'è che ora, con l'avvicinarsi della ricorrenza, cresce la paura di nuovi atti di violenza, stavolta organizzatio dalla nuova sigla del terrorismo internazionale, l'Isis, in Gran Bretagna e crescono anche i controlli. Giovedì sono stati arrestati in un raid vicino Peshawar, in Pakistan, tre uomini, ritenuti membri dell'Isis, dopo che la polizia ha rinvenuto nei loro pc mappe di Londra e materiale di propaganda dello Stato islamico. Lo riportano i media britannici, secondo cui le autorità pakistane temevano che i tre stessero organizzando un attacco a Londra.
Gli arrestati sono due afghani, Azmatullah e Abdul Rehman, e un pachistano, Muhammad Ibrahim. Intensificati in Pakistan i controlli verso gli stati occidnetalli. Da quel 7 luglio di dieci anni fa "ogni anno, ci sono stati complotti per commettere atti terroristici in occasione della ricorrenza", ma ha osservato l'ex capo per il terrorismo di Scotland Yard, Peter Clarke, "sono stati contrastati" Dal canto suo il quotidiano americano New York Times riferisce di voci circolanti questa settimana su account di social media legati allo Stato Islamico su probabili attacchi in Gran Bretagna il 7 luglio. Un tweet postato da un combattente britannico del gruppo avvisava altri musulmani di evitare il trasporto pubblico in quella data nelle ore di punta a Londra e di stare alla larga dagli edifici governativi.