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Diciotti, quando Salvini diceva di voler rinunciare all’immunità per farsi processare

Matteo Salvini in diretta Facebook si rivolge ai senatori, e invoca l’articolo 52 della Costituzione, cioè il dovere di “difesa della patria”, quale “sacro dovere” di ogni cittadino. Ma il ministro è la stessa persona che quest’estate, annunciava di volersi fare processare, rinunciando all’immunità della sua carica: “Se il Tribunale dirà che devo essere processato – diceva – andrò davanti ai magistrati a spiegare che non sono un sequestratore”
A cura di Annalisa Cangemi
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Nuovo capitolo per il caso nave Diciotti. Il Tribunale dei ministri di Catania, contraddicendo la richiesta motivata di archiviazione del fascicolo della Procura di Catania, ha richiesto l'autorizzazione a procedere in giudizio nei confronti del ministro degli Interni Matteo Salvini. La Procura di Catania ha già inviato al Senato gli atti relativi all'inchiesta sulla nave Diciotti. La Procura aveva chiesto l'archiviazione del fascicolo. La Giunta per le Immunità del Senato, guidata dal presidente Maurizio Gasparri, ha ricevuto gli atti nella serata di ieri. L'organismo di Palazzo Madama ha fissato l'inizio dell'esame per la prossima settimana: avrà tempo 30 giorni per esprimere il parere.

Ricevuta la notizia il vicepremier leghista ha commentato così: "Se questo è un reato, sono colpevole e mi dichiaro colpevole anche per i mesi a venire nel senso che in Italia barchini e barconi un porto non lo troveranno. Preparatevi – ha detto riferendosi ai giudici – a compilare altre richieste". Poi, sempre durante la diretta, ha aggiunto: "Non entro nel merito del lavoro dei magistrati, chiedo solo al popolo italiano se ritenga che io debba continuare a fare il ministro, con i diritti e i doveri del ministro, esercitando l'articolo 52 della Costituzione, o se dobbiamo demandare a questo o quel tribunale la gestione dell'immigrazione". Infine, il responsabile del Viminale ha aggiunto: "In Senato arriverà un chiarimento e vedremo come voteranno i senatori, se ci sarà una maggioranza in Senato che dice che Salvini è colpevole, è un delinquente".

Quindi se la prende con i magistrati: "Riunione il 7 dicembre e comunicazione il 24 gennaio. In un'azienda privata qualunque qualcuno dovrebbe dare le dimissioni…" – e accompagna la frase con il gesto dell'applauso davanti alla telecamera – "I giudici facciano i giudici, i ministri fanno i ministri ed esercitano i loro poteri". E invoca l'articolo 52 della Costituzione, e cioè il dovere di "difesa della patria", quale "sacro dovere" di ogni cittadino. Al termine della sua diretta cita l'articolo 605 del Codice penale, che avrebbe violato, secondo i giudici, per aver privato della libertà personale i 177 migranti della nave Diciotti, abusando dei suoi poteri: "Lo confesso, l'ho fatto e lo rifarò. Non c'è neanche bisogno del processo".

Ma il ministro è la stessa persona che quest'estate, con toni spavaldi, annunciava di volersi fare processare, rinunciando all'immunità della sua carica. In un'intervista sul quotidiano Libero – era il 27 agosto – Salvini sosteneva orgogliosamente che non avrebbe cercato la sponda di ‘voti amici' in Senato, organo deputato a votare la sua processabilità. Il ministro precisava: "Se il Tribunale dirà che devo essere processato andrò davanti ai magistrati a spiegare che non sono un sequestratore. Voglio proprio vedere come va a finire…". 

"Voleva farsi processare, andare davanti ai giudici per raccontare la sua verità, senza chiedere che il Senato respingesse l'eventuale autorizzazione a procedere sul caso Diciotti. Così diceva di voler fare Matteo Salvini. Adesso, scopriamo nella sua delirante diretta Facebook, che si appella ai senatori, lasciando intendere che pretende il pieno sostegno del Movimento 5 Stelle per essere ‘assolto'", attacca la segretaria di Possibile, Beatrice Brignone.
"L'aggressività del ministro dell'Interno – aggiunge Brignone – è solo un modo per scaricare la paura dettata da un fatto evidente: aver già fallito dopo pochi mesi. Perché essere al governo non significa essere al di sopra della legge. Invece di prendersela con chi indaga sul rispetto delle norme, Salvini dovrebbe solo lasciare il suo incarico, che non è in grado di portare avanti". 

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