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Diciotti è ancora ferma al porto di Catania. Pm: “Quasi tutti i migranti hanno la scabbia”

Nave Diciotti è ancora ormeggiata al porto di Catania. Ieri sera è stato organizzato un presidio di protesta dai cittadini catanesi, a cui si è unito anche il sindaco Pogliese. Il procuratore di Agrigento denuncia: “A bordo sono quasi tutti affetti da scabbia. Una realtà devastante, a cominciare dai cattivi odori che ti restano addosso”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Dopo tre giorni Nave Diciotti è ancora bloccata al molo di Catania: era arrivata la notte tra domenica e lunedì scorsi con 177 migranti a bordo. Ieri sera, dopo l'autorizzazione arrivata dal ministro Matteo Salvini, sono stati fatti scendere 27 minori non accompagnati, che sono stati assistiti da Croce Rossa, Unhcr e Save the Children. Tra questi, che hanno tutti un'età compresa tra i 14 e i 17 anni, 25 sono ragazzi e 2 sono ragazze. Una delle ragazze è somala, mentre tutti gli altri sono eritrei.

L'unico a salire a bordo ieri è stato il procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio, che ha effettuato un'ispezione e ha raccontato che i migranti "sono quasi tutti affetti da scabbia. Una realtà devastante, a cominciare dai cattivi odori che ti restano addosso. Mi ha accompagnato un appuntato che non era mai stato a contatto con questa realtà. Sconvolto". Oggi sul pattugliatore sono saliti il presidente della Commissione regionale antimafia Claudio Fava, e Riccardo Magi. Il segretario dei Radicali e deputato di +Europa Magi è il primo parlamentare a cui è stato consentito l'accesso, per "verificare le condizioni dei 148 migranti ancora trattenuti illegalmente sulla nave dal governo italiano. Se non sbarcheranno tutti presenterò un esposto alla procura di Catania", spiega.

Anche il senatore Pd Davide Faraone, che ieri aveva denunciato a Fanpage.it il mancato avvio della ‘libera pratica sanitaria', ha potuto oggi controllare la situazione a bordo del natante. La capitaneria di porto stanotte lo ha autorizzato a salire sulla nave, insieme al deputato Pd Carmelo Miceli.

Sull'unità della Capitaneria di Porto è salita poi una delegazione del Garante nazionale dei diritti delle persone private della libertà personale, per volere del Garante Maurizio Palma. I componenti della delegazione hanno dovuto indossare calzari, mascherina e guanti di protezione. La delegazione, guidata da Daniela De Robert, è composta dal direttore dell'ufficio del Garante, Fabrizio Leonardi, e da Elena Adamoli dell'Unita operativa "Privazione della liberta e migranti". Sulla nave rimangono ancora 150 migranti adulti in attesa della ripartizione tra i Paesi dell'Unione europea, che intanto ha concocato una riunione il prossimo 24 agosto, a cui parteciperanno i leader di Italia, Francia, Germania, Austria, Spagna, Portogallo, Lussemburgo, Olanda, Belgio, Malta e Grecia, e Irlanda, per gestire l'emergenza sbarchi. Per la riunione "ci siamo rivolti a quegli Stati membri che ci hanno dato sostegno nelle recenti operazioni, così come a quei Paesi che sono direttamente colpiti. Certamente l'incontro è aperto a qualsiasi Stato interessato a trovare soluzioni europee", ha chiarito Alexander Winterstein, portavoce della Commissione europea. Sul molo Polizia di Stato, carabinieri e personale della Guardia Costiera non fanno avvicinare nessuno alla nave.

La manifestazione degli Arancini

Ieri sera sul molo è stato organizzato un presidio, con lo slogan ‘#CataniaAccoglie': circa 500 persone si sono date appuntamento portando un arancino, pietanza che rappresenta la gastronomia siciliana, in segno di solidarietà. Ne hanno comprato 177, simbolicamente uno per ogni migrante arrivato al porto a bordo della Diciotti. L'iniziativa è stata lanciata da un gruppo di artisti catanesi "perché in Sicilia pratichiamo accoglienza, da sempre", spiegano. La manifestazione è stata lanciata si Twitter dall'attrice Nellina Laganà: "In Sicilia pratichiamo accoglienza, da sempre. Stasera appuntamento al porto di Catania: portate un arancino, simbolo di accoglienza e accudimento". A loro si è unito il sindaco Salvo Pogliese: "Quello che sta accadendo al Porto ha dell’incredibile". Per il primo cittadino di Catania, si tratta di "una assurda, irrazionale dimostrazione di forza, in spregio a tutte le regole una nave della Guardia costiera italiana che ha fatto il suo dovere, morale prima che giuridico, di salvare vite umane, è ancora praticamente in quarantena. Sono salito su quella nave decine di volte. Ho visto l'umanità dei nostri marina". 

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