Di Maio non fa sconti: il candidato M5s che aveva masterizzato 350 cd sarà espulso
Un nuovo caso agita il MoVimento 5 Stelle negli ultimi giorni di campagna elettorale: è quello di Antonio Tasso, candidato nel collegio uninominale di Manfredonia – Cerignola. A sollevarlo è Il Foglio, che riporta una storia che risale al 2000, quando il negozio di elettronica gestito da Tasso fu oggetto di una perquisizione della Guardia di Finanza: i finanzieri scoprirono circa 350 cd masterizzati, tra musica e videogiochi. Il procedimento portò a una condanna in primo grado per violazione delle norme sul diritto d'autore, emessa dal Tribunale di Foggia nel 2007, ma che non fu menzionata nel casellario giudiziario per la tenuità del fatto. Secondo Il Foglio, poi, Tasso fece ricorso in appello ma poco dopo subentrò la prescrizione.
In ogni caso, la condanna in primo grado sarebbe incompatibile con il codice di comportamento dei candidati del MoVimento, come è specificato all'articolo 4:
"È considerata grave ed incompatibile con il mantenimento di una carica elettiva quale portavoce del MoVimento 5 Stelle la condanna, anche solo in primo grado, per qualsiasi reato commesso con dolo. A tal fine, sono equiparate alla sentenza di condanna la sentenza di patteggiamento, il decreto penale di condanna divenuto irrevocabile e l’estinzione del reato per prescrizione intervenuta dopo il rinvio a giudizio".
Per questo motivo, Luigi Di Maio ha spiegato di voler chiedere ai probiviri l'espulsione del candidato dal MoVimento 5 Stelle. Il candidato premier del M5s ha spiegato anche come la cosa sia "sfuggita" ai controlli del suo staff: "Antonio Tasso si è potuto candidare con il Movimento 5 stelle perché il suo certificato penale è pulito, non ha carichi pendenti e pertanto risultava candidabile […] Tasso ha accettato la prescrizione prima che esistesse il codice etico del Movimento e prima che esistesse il movimento stesso. Resta il fatto che non ci ha informati di questo episodio. Per questa ragione è stato segnalato al collegio dei probiviri a cui ho proposto l'espulsione".
Il diretto interessato, però, conferma di voler continuare la propria campagna elettorale con il MoVimento e ribadisce di essere candidabile ed eleggibile: "Per potermi candidare nel Movimento 5 Stelle, oltre al curriculum, ho inviato il casellario giudiziale, il certificato dei carichi pendenti e il certificato ex art. 335(per verificare l'esistenza di denunce o indagini). Tutti questi certificati sono risultati puliti".