Di Maio annuncia il futuro ministro dello Sviluppo Economico: sarà il professore Fioramonti
Luigi Di Maio prosegue con la costruzione della squadra di governo e al Corriere della Sera annuncia il nome del futuro ministro dello Sviluppo Economico: sarà Lorenzo Fioramonti, professore di Economia politica all’Università sudafricana di Pretoria e attuale consigliere economico del Movimento 5 Stelle. Nel corso dell'intervista, Di Maio ha inoltre parlato della sua salita al Colle prima delle elezioni per presentare al presidente Mattarella la lista dei ministri a 5 Stelle, una scelta da molti considerata anomala dato che l'incarico di governo è il Capo dello Stato a conferirlo una volta vagliata la situazione post-elezioni: "Mi risulta che al Quirinale non vi è stata alcuna irritazione. La mia scelta di comunicare al Colle la nostra proposta di squadra di governo è stata un atto di cortesia dettata proprio dalla consapevolezza e dal massimo rispetto delle prerogative del presidente. A storcere il naso sono stati gli altri partiti, ma comprendo il loro fastidio nel vedere che il M5S ha già le idee chiare sulla squadra e sulle cose da fare".
Nell'ipotetico governo a 5 Stelle, che verrà presentato giovedì mattina con una conferenza stampa a Roma, non ci saranno, ovviamente, solo Fioramonti e il generale Costa, Di Maio ha ideato una squadra che comprenderà anche molte donne, che saranno poste a capo di ministeri chiave come Esteri, Interni e Difesa. Proseguendo, Di Maio parla del contratto tra partiti che ha lanciato pochi giorni fa e spiega in che cosa consisterebbe questo appello alla collaborazione di governo:
Avete sempre osteggiato i partiti ora proponete un contratto con loro.
«Di questi partiti continuo a non fidarmi. Per questo io voglio un contratto, un impegno chiaro davanti agli italiani che ha come unico obiettivo il bene dei cittadini, con pochi punti ma chiari: chi ci sta dovrà poi realizzarli».Il contratto cosa prevede?
«Sarà un contratto in cui saranno descritte in modo dettagliato le cose da fare per il Paese. Li voglio vincolare a un contratto sul programma di governo che indica la legge su quel tema da approvare e i tempi».
Il capo politico del Movimento 5Stelle continua a sostenere l'impossibilità di procedere ad un'alleanza di governo vera e propria e punta sulle convergenze tematiche: "Con le altre forze politiche discutiamo di programma, di temi, e non di poltrone, posti nei ministeri o a Palazzo Chigi". Il contratto elaborato dal Movimento 5 Stelle si basa "sui temi su cui a parole tutti dicono di volersi impegnare: ridurre le tasse, tagliare gli sprechi, dare soldi alle famiglie, alzare la pensione minima, ridurre fortemente la disoccupazione giovanile. L’unica preclusione è verso chi pensa di governare per continuare a favorire se stesso e quella piccolissima parte della popolazione, l’1%, che detiene il potere. Noi vogliamo governare per il restante 99%. Quello che conta è ciò che metteremo al centro del programma: noi vogliamo riportare al centro il benessere degli italiani, un benessere tangibile, quello che ognuno di noi percepisce sulla propria pelle, nella vita di tutti i giorni e quello degli indicatori economici".