Denise Pipitone. Nella buca della posta, la tessera sanitaria della piccola scomparsa
“Che tristezza vedere, dentro la cassetta della posta, una busta con la nuova e rinnovata tessera sanitaria di Denise, purtroppo mai utilizzata. In alcuni casi, per lo Stato italiano, gli scomparsi esistono, per altri… si sarebbero eclissati, o forse mai esistiti”. E’ un post amaro quello che Piera Maggio ha pubblicato su Facebook. La madre di Denise Pipitone, la bimba scomparsa da Mazara del Vallo l’1 settembre di tredici anni fa, mentre giocava sul marciapiedi di casa, si è vista infatti recapitare nei giorni scorsi la tessera sanitaria della piccola di cui ormai non si sa più nulla da troppo tempo.
Il prossimo 19 aprile, davanti alla quinta sezione della Corte di Cassazione a Roma, si terrà l’udienza riguardante il procedimento giudiziario per la scomparsa di Denise Pipitone, avviato contro la sorellastra Jessica Pulizzi, figlia del padre naturale di Denise. Il processo si è concluso sia in primo sia in secondo grado con una sentenza di assoluzione. “Non c’è giustizia. Continuerò a cercare mia figlia”, aveva detto Piera Maggio, dopo la sentenza d’appello dell’ottobre 2015. Il verdetto emesso dalla Corte d’appello di Palermo aveva confermato la decisione del Tribunale di Marsala secondo cui non vi sono prove sufficienti a dimostrare che sia stata Jessica Pulizzi che, a detta dell’accusa, nutriva una forte sentimento d’astio nei confronti della madre di Denise, che aveva avuto una relazione on il padre, Piero Pulizzi, dalla quale era nata la piccola.