Denise Pipitone, in arrivo la sentenza. Jessica Pulizzi rischia 15 anni
I giudici chiamati a decidere in merito al caso della piccola Denise Pipitone, la bambina scomparsa da Mazara del Vallo il primo settembre del 2004, si sono ritirati in camera di consiglio. La loro sentenza dovrebbe arrivare nella giornata di domani. Il presidente Riccardo Alcamo ha avvisato che “i tempi saranno lunghi”. Oggi è andata in scena al Tribunale di Marsala (Trapani) l’ultima udienza di un processo che vede imputata Jessica Pulizzi, la sorellastra 26enne della piccola Denise. La giovane è accusata di concorso in sequestro di minorenne: Jessica avrebbe rapito Denise perché mossa dalla gelosia in quanto la piccola era nata dalla relazione extraconiugale tra Piera Maggio e suo padre. Il pm ha chiesto che la giovane sia condannata a 15 anni di reclusione. Gaspare Ghaleb, ex fidanzato di Jessica, risponde solo di false dichiarazioni al pm. Per lui i pm hanno chiesto 5 anni e 6 mesi.
Di Denise nessuna traccia – Il processo avrebbe portato alla luce il presunto movente e le incongruenze nell’alibi di Jessica Pulizzi ma non è chiaro che fine abbia potuto fare la bambina. Nel corso degli anni sono state molteplici le piste seguite, ma nessuna ha portato a nulla. Presenti oggi in aula l’imputata Jessica Pulizzi, sua madre Anna Corona, indagata in un secondo filone di inchiesta sulla cui richiesta di archiviazione si attende la decisione del Gip, e i genitori della piccola Denise Pipitone. Piera Maggio, la madre della bambina scomparsa, ha detto prima dell’udienza di volere giustizia, di riavere Denise. Il difensore dell’imputata, nella sua replica, ha detto che Jessica non è “il mostro che si vuole dipingere”, è una ragazza che ha peccato nel tenere degli atteggiamenti nei confronti di Piera Maggio ma mai in quelli di Denise.