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“Denise Pipitone è stata rapita da Jessica Pulizzi”, la requisitoria del Pm

Il pubblico ministero Sabrina Carmazzi, davanti al Tribunale di Marsala (Trapani), nella sua requisitoria punta il dito contro Jessica Pulizzi, unica imputata del sequestro di Denise Pipitone: “Era gelosa della sorellastra come una moglie. Condannatela a 15 anni”.
A cura di Biagio Chiariello
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UPDATE 16.50 – La richiesta dei Pm: "Condannate Jessica Pulizzi a 15 anni di carcere" – I sostituti procuratori Sabrina Carmazzi e Francesca Rago hanno una condanna a  15 anni di carcere, il massimo della pena prevista in questi casi, per Jessica Pulizzi, unica imputata per il caso del presunto sequestro di Denise Pipitone, scomparsa il primo settembre 2004 a Mazara del Vallo (Trapani) all'età di 4 anni. Secondo, i pm la ventiseienne Jessica "e' colpevole senza alcun dubbio".

”Denise Pipitone è stata rapita da Jessica Pulizzi”. Così, in sintesi, il pm Sabrina Carmazzi  ha inaugurato la requisitoria davanti al Tribunale di Marsala (Trapani). "L'atteggiamento" dell'unica imputata nel caso del sequestro della bimba, scomparsa il primo settembre 2004 a Mazara del Vallo all’età di 4 anni, "è stato simile a quello di una moglie gelosa più che di una figlia” ha proseguito l'accusa. Una ragazzina, Jessica Pulizzi, sorellastra di Denise, che nutriva “astio” nei confronti di Piera Maggio per la relazione avuta con suo padre, Piero, ritenuta responsabile della fine del matrimonio dei suoi genitori, al punto che Jessica dice “che Maggio doveva soffrire come aveva sofferto lei" prosegue il Pm. Jessica Pulizzi, 26 anni, oggi presente in aula dopo una lunga assenza,  è accusata di concorso in sequestro di minorenne.

“Con certezza -ha affermato il sostituto Carmazzi- Jessica il 1 settembre 2004 sapeva della relazione di Maggio con suo padre nonostante l’imputata sentita il 19 febbraio scorso abbia cercato di negarlo. Il 26 ottobre del 2000 -ha continua il pubblico ministero- Jessica apprende della nascita di Denise, quella bambina avuta dal padre con quella ‘sfasciafamiglia’ e che venendo al mondo rendeva concreto il tradimento del padre. Dal punto di vista di Jessica, Denise era la piccolina che poteva sottrarle le attenzioni del padre, sintesi perfetta del legame esistente con Piera Maggio la quale, a differenza di suo padre, continuava a restare unita ad Antonino Pipitone.”

"L'imputata – motiva le sue accuse la Carmazzi – aveva il movente e non ha un alibi convincente per la giornata del rapimento. Per nessuna persona quella bambina rappresentava quel che simboleggiava per Jessica". In altre parole, "Jessica era l'unica che trovandosi di fronte all'elemento favorevole, poteva avere l'impulso e la voglia di prendere con sè Denise che giocava in strada" spiega il magistrato, durante la requisitoria. Quindi, secondo il pm dunque, l'unica pista valida rimane quella della gelosia e del rancore provato da Jessica nei confronti della famiglia Pipitone-Maggio a causa del rapporto sentimentale tra Piero Pulizzi, suo padre, e Piera Maggio, una relazione da cui nacque Denise. Piero Pulizzi dal quale Jessica avrebbe ricevuto “una lunga serie di bugie”, comprese le continue smentite sulla sua paternità di Denise.

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