Democratellum vs Italicum: incontro tra PD e Movimento 5 Stelle
Ore 15:25 – Si chiude con una stretta di mano e con l'orientamento a rivedersi per discutere nel merito delle "aperture reciproche" l'incontro fra il Movimento 5 Stelle ed il Partito Democratico.
Ore 15:15 – Di Maio accoglie l'invito di Renzi: "Prendiamo queste proposte, le valuteremo e ci incontreremo di nuovo". Ma nel merito, attacca: "Non dobbiamo confondere governabilità con certezza di vittoria, né possiamo legittimare ammucchiate di partiti costruite solo per vincere".
Ore 15:10 – Renzi mette sul tavolo le proposte del Pd: "Garantire governabilità con un meccanismo correttivo del proporzionale, dire prima quali coalizioni si cercheranno, rimpicciolire i vostri collegi, chiedere un parere preventivo alla Corte Costituzionale, discutere insieme anche di riforme costituzionali".
Ore 15:00 – La risposta del Movimento 5 Stelle è affidata a Luigi Di Maio: "Chi vince deve meritarsi la maggioranza dei seggi, la certezza della vittoria ha determinato una serie di Governi instabili, con il potere di veto regalato ai piccoli partitini. Per quel che riguarda le preferenze negative, crediamo che ci sia la possibilità per i cittadini di cambiare l'offerta elettorale e i partiti ci penseranno due volte prima di mettere impresentabili nelle liste". Toninelli aggiunge: "Noi abbiamo dato importanza alla governabilità, il nostro studio mostra che i calcoli sui seggi da voi fatti non sono esatti".
Ore 14:55 – Continua il confronto nel merito della proposta del Movimento 5 Stelle, con Toninelli "costretto" a spiegare nuovamente il meccanismo delle preferenze al Presidente del Consiglio (che si era confuso rispetto al meccanismo della preferenza negativa). Poi Renzi mette sul terreno la terza proposta "a metà strada": "Collegi troppo estesi, troppi nomi in lista".
ORE 14:45 – Interviene Renzi: "Vi ringrazio per questo incontro, perché sappiamo che le regole si scrivono insieme". Poi, dopo aver ricordato l'iniziale chiusura al confronto di Grillo, entra nel merito: "Anche noi siamo orientati ad impedire voto di scambio e frammentazione, così come siamo impegnati a prevenire problemi di incostituzionalità della nuova legge elettorale. Ma ora dobbiamo fare uno sforzo per confrontarci. Secondo noi la vostra proposta non garantisce la governabilità". Poi il Presidente del Consiglio spiega di aver fatto delle simulazioni con le due leggi elettorali: "Con il Democratellum nemmeno col 40,8% avremmo la maggioranza dei seggi. Voi sareste disponibili, ad esempio, ad inserire un elemento per il ballottaggio?". Sulle preferenze, poi: "Noi non abbiamo paura delle preferenze, la Moretti ne ha prese più dei vostri candidati messi insieme, Di Maio ne ha prese 182, invece. Potremmo ragionarci però senza rinunciare alla governabilità e senza preferenze negative".
AGGIORNAMENTO ORE 14:35 – Comincia l'incontro, con la presenza del Presidente del Consiglio Matteo Renzi, di Alessandra Moretti, Debora Serracchiani e Roberto Speranza. Dopo una breve presentazione di Luigi Di Maio, è Danilo Toninelli ad illustrare i contenuti del Democratellum, con particolare riguardo per quel che concerne le preferenze, l'impianto proporzionale della legge, la prospettiva di una "vera e sana governabilità" e la conseguente limitazione del potere di veto dei piccoli partiti.
Dopo le incertezze su data, contenuto della discussione e composizione delle delegazioni, è finalmente giunto il momento dell'incontro fra Partito Democratico e Movimento 5 Stelle. Oggetto della discussione sarà la proposta di legge elettorale del Movimento 5 Stelle, il "Democratellum", scritta online grazie al contributo degli attivisti del blog di Beppe Grillo e di alcuni professori universitari. Per il Movimento 5 Stelle al tavolo siederanno i due capigruppo a Camera e Senato, Giuseppe Brescia e Maurizio Buccarella, il primo firmatario della proposta di legge elettorale del Movimento 5 Stelle Danilo Toninelli (che aveva presentato una proposta molto simile già nel novembre del 2013), nonché il vicepresidente della Camera dei deputati Luigi Di Maio (che solo qualche giorno fa aveva spiegato ai nostri microfoni il senso ed il valore della proposta del Movimento 5 Stelle). Per il Partito Democratico, invece, saranno presenti i capigruppo Roberto Speranza (Camera dei deputati) e Luigi Zanda (Senato della Repubblica), nonché i due vice di Renzi, Debora Serracchiani e Lorenzo Guerini.
I margini della trattativa su Democratellum e Italicum
Come vi abbiamo raccontato, si tratta di un confronto dai margini di manovra risicatissimi, considerando le sostanziali differenze fra Italicum e Democratellum. C'è però un dato politico estremamente rilevante, dato dalla volontà dei due partiti (che in termini di consenso rappresentano praticamente il 60% degli elettori italiani) di discutere senza paletti e senza pregiudizi. Una prospettiva che potrebbe ulteriormente accelerare il percorso di riforme, ma che soprattutto testimonierà se e quanto è mutato l'orientamento dei grillini rispetto alla possibilità di un confronto nel merito "anche" con Renzi (in tal senso Grillo ha già spiegato "cosa è cambiato" dopo il voto delle Europee).