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Delitto Pordenone: di nuovo interrogata la fidanzata di Ruotolo

La fidanzata di Giosuè Ruotolo, il giovane unico indagato per gli omicidi di Trifone Ragone e Teresa Costanza, è stata ascoltata per la terza volta a Somma Vesuviana.
A cura di Susanna Picone
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Vanno avanti le indagini sul duplice omicidio di Trifone Ragone e della fidanzata Teresa Costanza, i due giovani uccisi di fronte al palasport di Pordenone lo scorso 17 marzo. Per la loro morte è indagata una sola persona: si tratta dell’ex coinquilino di Trifone, il 26enne campano Giosuè Ruotolo, che continua a professarsi innocente. Il giovane risulta indagato dallo scorso settembre e, secondo quanto ha rivelato anche il suo avvocato, con Trifone Ragone non avrebbe avuto rapporti da più di un anno. Ieri, nell’ambito delle indagini sul duplice omicidio, è stata ascoltata per la terza volta la fidanzata di Ruotolo. I sostituti procuratori della Repubblica Vallerin e Campagnaro si sono recati in trasferta in Campania per sottoporre la ragazza al terzo confronto dall’inizio dell’indagine sul fidanzato. Una decisione probabilmente legata al fatto che i due sostituti procuratori hanno raccolto nuovo materiale dalle indagini. La giovane è stata dunque ascoltata per oltre cinque ore nella caserma dei carabinieri di Somma Vesuviana in qualità di persona informata sui fatti.

Domande su alcuni capi di abbigliamento di Ruotolo – Il quotidiano Il Gazzettino riporta alcuni dettagli di questo confronto. Alla ragazza gli inquirenti avrebbero chiesto cosa le raccontava il fidanzato dell’ex coinquilino Trifone Ragone, se lo frequentava ancora, se era motivo di litigi o invidie. Le avrebbero anche chiesto se è vero che la sera del delitto di Trifone e Teresa, lo scorso marzo, Ruotolo non le disse nulla e ancora cosa significa quel messaggio inviato su Whatsapp che recitava “hai fatto qualcosa che non mi hai detto?”. Secondo il Gazzettino è probabile che gli inquirenti – che stanno analizzando anche i contenuti del computer e del cellulare della ragazza – le abbiano chiesto informazioni su alcuni capi di abbigliamento dell’indagato come ad esempio la tuta che avrebbe indossato la sera del duplice delitto e che adesso sembrerebbe scomparsa.

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