Delitto Garlasco: spunta un video inedito di Alberto Stasi in caserma

Nel corso dell’ultima puntata della trasmissione televisiva “Chi l’ha visto?” è stato mandato in onda un documento video inedito riguardante il delitto di Chiara Poggi, la ragazza uccisa in casa sua il 13 agosto del 2007 a Garlasco. Si tratta di un video che ritrae Alberto Stasi, il fidanzato della vittima che tra pochi giorni dovrà affrontare un nuovo processo d’appello, mentre si trova in caserma pochi giorni dopo l’omicidio. I microfoni riprendono una conversazione tra il giovane e una delle cugine di Chiara Poggi che a un certo punto gli chiede sottovoce “come era”. La ragazza si riferisce al corpo senza vita di Chiara Poggi, e così Stasi prova a raccogliere i ricordi del momento del ritrovamento del cadavere (fu lui, lo ricordiamo, a dare l’allarme). Stasi descrive Chiara a pancia sotto, sulle scale, e fa riferimento a un pezzo del viso di colore bianco. Ripete più volte questo dettaglio parlando in caserma con la cugina della vittima. Ma le foto scattate dalle forze dell’ordine sul luogo del delitto mostrano il volto della ragazza coperto dai capelli e completamente pieno di sangue.

In seguito Stasi ha ritoccato le sue dichiarazioni – Dunque, ricostruisce il servizio mandato in onda in televisione, secondo l’accusa Alberto Stasi avrebbe forse incautamente fornito dei dettagli della scena del crimine quando questa era ancora “fresca”, cioè quando il sangue ancora non aveva nascosto il volto di Chiara Poggi. Lo stesso Stasi in seguito ha ritoccato la sua dichiarazione adeguandosi in qualche modo alle foto diffuse e parlando di quel pezzo di viso bianco come qualcosa che gli sembrava di aver visto. Recentemente anche la mamma della vittima ha parlato del delitto di Garlasco e, riferendosi proprio alla posizione di Alberto Stasi, Rita Poggi ha affermato: “Come ha potuto dire Stasi, stando in alto, che Chiara era pallida? Quando l’ha vista? Perché Chiara, in realtà, tutto era meno che pallida. Aveva i capelli lunghi che le coprivano il volto, e il volto era sporco del sangue colato”.