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Decreto tagliasprechi: non candidabile chi dissesta le finanze pubbliche

Secondo quanto riporta il sempre ben informato ilportaborse.com il ministro Cancellieri pensa ad una sorta di decreto tagliasprechi, per mettere ordine nella “galassia” degli sprechi della politica.
A cura di Redazione
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Camera-deputati-esterno

"Nella seduta del Consiglio dei ministri di domani c'e' un decreto molto articolato in cui e' previsto un provvedimento destinato a molti Comuni". Le parole del ministro dell'Interno Anna Maria Cancellieri riflettono solo in parte il contenuto di quello che è probabilmente il provvedimento più atteso del Consiglio dei Ministri che si terrà nel primo pomeriggio di oggi a Palazzo Chigi. Si tratta infatti della misura concernente "Disposizioni urgenti in materia di finanza e funzionamento degli enti locali", che assieme alle proposte di Passera su "Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese" (provvedimento che vedrà impegnati anche i ministri della Sanità Balduzzi, della Pubblica Amministrazione Patroni Griffi, dell'Economia Grilli, della Coesione Territoriale Barca, dell'Istruzione Profumo) e al nuovo regolamento "recante disposizioni per la riduzione degli organici delle Forze armate", rappresenta il vero momento di svolta di questa fase delicatissima del Governo Monti. In buona sostanza, Cancellieri è chiamata a dare risposta non solo alla necessità di restituire meccanismi di controllo efficaci intorno alle spese allegre delle amministrazioni pubbliche, ma anche di mandare un segnale chiaro al contempo ai cittadini e alla politica, sulla reale volontà del Governo di intervenire tempestivamente nel caos generato da scandali, indagini e polemiche.

Ad anticipare i contenuti della proposta del ministro Cancellieri è il sempre ben informato ilportaborse.com, che racconta di come si tratti di un provvedimento diviso in 10 articoli. Ecco i punti salienti:

Una serie di punti emendativi che vanno ad aumentare i controlli nelle amministrazioni e, soprattutto, ad inasprire le pene per chi sperpera o non razionalizza le spese dell’ente stesso. Un punto tra i più interessanti è sicuramente quello che va a modificare l’articolo 148 (Controllo della Corte dei Conti). Questa dovrà , “con cadenza trimestrale, controllare la legittimità e la regolarità delle gestioni nonché il funzionamento dei controlli interni ai fini del rispetto delle regole contabili e del pareggio di bilancio di ciascun ente locale. […] Poi verrà integrato l’articolo 227 “rendiconto della gestione” […] “Trascorso il termine entro il quale il bilancio deve essere approvato senza che sia stato predisposto dalla giunta il relativo schema, l’organo regionale di controllo nomina un commissario affinché lo predisponga d’ufficio per sottoporlo al consiglio”. […] Poi il 243 ter istituisce un Fondo di rotazione per la stabilità finanziaria degli enti locali. Un fondo stabilito dallo Stato “per il risanamento finanziario degli enti locali che hanno deliberato la procedura di riequilibrio finanziario”. Ultima novità sempre emendativa del T.U.E.L. riguarda le sanzioni (tra cui l’incandidabilità) per gli amministratori che hanno contribuito al dissesto e, a differenza dello status quo, come cita la correzione all’articolo 248, non sarà più di cinque anni ma di dieci l’interdizione per “ gli amministratori che la Corte dei conti ha riconosciuto, anche in primo grado, responsabili di aver contribuito con condotte, dolose o gravemente colpose, sia omissive che commissive, al verificarsi del dissesto finanziario” […] I sindaci e i presidenti di provincia ritenuti responsabili ai sensi del periodo precedente, inoltre, non sono candidabili, per un periodo di dieci anni” a qualsiasi carica elettica.

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