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Decreto sviluppo: la Camera dà l’ok con 308 voti a favore

Dopo la fiducia di stamattina al maxiemendamento al decreto sviluppo, dalla Camera arriva il definitivo via libera al provvedimento nella sua interezza.
A cura di Alfonso Biondi
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Parlamento italiano

Missione compiuta. Stamattina, con 317 voti a favore e 293 contro, la Camera aveva votato la fiducia posta dal Governo sul maxiemandamento al decreto sviluppo. La seduta a Montecitorio è poi ripresa alle 18:30 con le dichiarazioni di voto riguardanti il decreto nel suo complesso e espresse da Carmelo Lo Monte (Misto), Linda Lanzillotta (Misto), Renato Cambursano (Italia dei valori), Vincenzo D'Anna (Inziativa Responsabile), Aldo Di Biagio (FLi), Gian Luca Galletti (Udc), Roberto Simonetti (Lega Nord), Alberto Fluvi (Pd), Enrico Massimo Corsaro(Pdl). La votazione conclusasi poco fa ha dato nuovamente ragione alla maggioranza di governo: 308 "sì" contro 288″no"; 2 gli astenuti. Insomma per l'esecutivo arriva un'altra buona notizia.

Al decreto legge era stato dato il via libera dal Consiglio dei Ministri all’inizio di  maggio, dopo un ampio ed acceso dibattito. Al suo interno sono previste numerose misure: un pacchetto di semplificazione fiscale per le imprese, il credito d’imposta per le assunzioni al Sud, la ricerca e la rinegoziazione dei mutui a tasso variabile,  le nuove norme sugli incentivi al fotovoltaico.

Oggi però è stata anche la giornata della verifica parlamentare al Senato, ove il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi ha dovuto riferire sulla nuova maggioranza di governo creatasi a seguito della nomina di 9 nuovi sottosegretari. Berlusconi ha difeso la maggioranza dalle accuse di “trasformismo”, riferendosi in particolare a quel 14 dicembre 2010 quando “è stata scongiurata una manovra di palazzo”.

Quindi ha dichiarato che la caduta del governo "sarebbe una sciagura non per Silvio Berlusconi, per il governo o per la maggioranza, ma per l’Italia, per il suo futuro e per il futuro dei nostri giovani. Questo lo sanno le più alte cariche del Paese, i leader di ogni schieramento, gli imprenditori e i risparmiatori e tutti i cittadini. Noi abbiamo governato bene, non esiste alcuna alternativa". Il Presidente ha infine promesso di voler portare a termine entro il 2013 tutte le riforme promesse agli italiani.

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