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Decreto sviluppo: il Governo ottiene la fiducia con 317 Si, 293 No

Il Governo ottiene la fiducia al Decreto Sviluppo con 317 Si e 293 No: una larga maggioranza per il via libera ad un provvedimento contestato e dalla genesi quantomeno “tribolata”.
A cura di Antonio Palma
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Camera dei Deputati

Oggi è una giornata importantissima per Silvio Berlusconi e l’intera maggioranza. La lunga giornata prevede il voto di fiducia alla camera sul maxiemandamento al decreto sviluppo, dopo la richiesta avanzata ieri dal governo. Nel pomeriggio ci sarà, invece, il discorso del premier Silvio Berlusconi al Senato per il dibattito sulla verifica chiesta dal capo dello Stato. Alla camera i lavori sono iniziati stamane intorno alle ore 10,30 con le dichiarazioni di voto sulla fiducia. Intorno alle 12 è iniziato l'appello nominale sulla fiducia e da poco si sono concluse le operazioni di voto che hanno visto il Governo ottenere la fiducia con 317 si e 293 no.

Al decreto legge era stato dato il via libera dal Consiglio dei Ministri all’inizio di  maggio, dopo un ampio ed acceso dibattito. Al suo interno sono previste numerose misure: un pacchetto di semplificazione fiscale per le imprese, il credito d'imposta per le assunzioni al Sud e la ricerca e la rinegoziazione dei mutui a tasso variabile e le nuove norme sugli incentivi al fotovoltaico. Alcuni dei punti principali sono:

norme decreto sviluppo

Credito d'imposta – Si prevedono incentivi per la ricerca sanitaria e farmaceutica a imprese e università e per le aziende che assumono donne al Sud in settori che presentano un forte gap uomo-donna.  Il provvedimento prevede una defiscalizzazione del 50% dei costi salariali per l’assunzione di lavoratori svantaggiati .

Concessioni balneari – Il terreno o l'immobile su cui ci sono insediamenti turistici, come gli stabilimenti balneari, sarà oggetto non più di concessione, ma di diritto di superficie; il pagamento sarà annuo e determinato dall'agenzia del territorio in base ai valori di mercato.

Carta d'identità elettronica – Nel decreto vi è anche la carta di identità elettronica, che dovrebbe assorbire in un chip tutti i dati dei documenti del cittadino.

Opere pubbliche – si prevedono modifiche ai requisiti di partecipazione alle gare di appalto. E’ inoltre alzato a un milione di euro, rispetto agli attuali 500mila, l'importo dei lavori per i quali si può procedere all'assegnazione senza ricorrere alla gara d'appalto.

Mutui – Sarà possibile rinegoziare i mutui casa fino a 150.000 euro per chi ha un mutuo a tasso variabile, trasformandolo in fisso. E’ possibile concordare l'allungamento del mutuo fino a un massimo di 5 anni.

Piano casa – Diventano possibili ampliamenti fino al 20% per le case che sono ristrutturate con una riqualificazione energetica, mentre sono possibili ampliamenti fino al 10% anche per gli edifici non residenziali.

Controlli alle aziende – il decreto sviluppo prevede anche cambiamenti nelle modalità dei controlli amministrativi alle aziende, che dovranno essere semestrali e non potranno durare oltre 15 giorni. Inoltre, gli agenti della Guardia di finanza dovranno essere in borghese.

Ieri sono state introdotte con il maxiemendamento, su cui il governo ha posto la fiducia alla Camera, quattordici modifiche all’originario decreto Sviluppo. Tra le più importanti :

Non è più presente la norma che prevedeva l’emanazione  entro 30 giorni del decreto per stabilire i limiti di finanziamento garantiti da ciascuna delle regioni del Mezzogiorno.

E’ stato abolito l’obbligo di rendere immediatamente operativo il credito di imposta, coprendo gli oneri con il Fas. E’ stata introdotta una clausola di salvaguardia per la quale i crediti d'imposta possono essere fruiti fino a esaurimento delle risorse finanziarie.

Altra norma cancellata è quella che obbligava i magistrati tributari a decidere l'accertamento esecutivo entro 180 giorni, pena possibili sanzioni fino alla rimozione dall'incarico. Anche le modifiche al decreto del 2008 sulla scuola, che avrebbero allargato le possibilità di iscrizione alle graduatorie dei docenti per il triennio 2011-2014, non è più presente nel maxiemandamento. Non è più prevista neanche la cosiddetta tassa Tav. In commissione era stato introdotto un sovrapprezzo al canone per il trasporto di passeggeri sulle linee ad alta velocità.

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