Decreto sicurezza, dalla Camera arriva il via libera alla fiducia
La Camera dei deputati ha dato il via libera alla fiducia al governo sul decreto sicurezza, fortemente voluto dal ministro dell’Interno Matteo Salvini. E proprio lo stesso vicepresidente del Consiglio e leader leghista era presente in Aula per il voto di fiducia. A votare a favore della fiducia sono stati 336 deputati, contrari in 249, nessun astenuto. Ora si attende l’approvazione definitiva del provvedimento, che però potrebbe slittare e non arrivare prima di domani o, addirittura, giovedì. Sono infatti ben 146 gli ordini del giorno presentati in Aula che dovranno essere discussi e votati dopo la fiducia. La discussione degli ordini del giorno rischia di far slittare il voto, tanto che nella maggioranza già si pensa che l’approvazione potrebbe arrivare o domani sera o giovedì mattina.
Le opposizioni sembrano sul piede di guerra, almeno per quanto riguarda Pd e Leu. Al contrario, Forza Italia non ha votato la fiducia ma darà parere favorevole sul testo. In realtà anche da Fi e da Fratelli d’Italia sono arrivate critiche al decreto e hanno contestato la decisione di porre la fiducia, annullando così il dibattito. Ma comunque anche FdI dovrebbe optare per il voto favorevole sul provvedimento. Sembra invece volersi orientare su un duro ostruzionismo il Pd, tanto da pensare di intervenire “a raffica su ogni odg”. sistema che permetterebbe di allungare i tempi in Aula.
Le critiche del centrosinistra
A intervenire in Aula per attaccare il provvedimento voluto da Salvini è stata Laura Boldrini, deputata di LeU: “Cari signori del Governo, il nostro Paese in un passato neanche troppo lontano ha dovuto fronteggiare la sfida del terrorismo rosso e nero. Quella sì una vera minaccia alla nostra sicurezza e al nostro ordinamento democratico. Le forze politiche di allora, quelle di maggioranza e quelle di opposizione, scelsero una linea di contrasto ferma ma senza mai compromettere i principi costituzionali. E voi lo volete fare, anzi lo state già facendo ora senza alcun appiglio reale”.
Molto critico anche Riccardo Magi, di +Europa: “Siamo a un punto grave, la maggioranza ha posto la fiducia su un provvedimento controproducente, che aumenterà l'insicurezza in questo Paese, che investe alcuni principi fondamentali della nostra Costituzione, e il Parlamento avrebbe meritato tutto lo spazio e il tempo necessario per una discussione di merito puntuale e approfondita. Vi siete assunti questa responsabilità per uno scambio interno al governo, a cui ha partecipato anche la presidenza della Camera. Avete iniziato a utilizzare la ruspa sul Parlamento italiano”.