In questi giorni la Camera dei deputati è impegnata nell'esame del decreto legge n.104 contenente "misure urgenti in materia di istruzione, Università e ricerca". Si tratta di un provvedimento impostato nel Consiglio dei ministri del 12 settembre e sul quale il Governo punta molto per "mandare un segnale chiaro sulle priorità dell'azione dell'esecutivo", come ha sottolineato il Presidente del Consiglio. Al netto della discussione in Aula, in effetti, il decreto fa segnare una inversione di tendenza complessiva rispetto al passato, con risorse (sulla cui consistenza però c'è molto da discutere) che vengono destinate a scuola ed Università e che provano a tappare falle aperte dai tagli lineari delle passate legislature.
Cosa contiene il provvedimento – Una buona sintesi del decreto è quella operata dal dossier diffuso dalla Camera dei deputati, che riassume le modifiche più rilevanti rispetto ai singoli articoli del testo (originariamente erano 28, poi dai vari passaggi in Commissione se ne sono aggiunti altri 3), che risulta sostanzialmente tripartito in capi distinti: Disposizioni per gli studenti e per le famiglie, Disposizioni per le scuole, altre disposizioni. In quest'ultima fattispecie rientrano misure di vario genere che tra l'altro sono al centro delle polemiche delle ultime settimane. A cominciare dall'articolo 20 che di fatto elimina il "bonus maturità per l'accesso ai corsi di laurea" a numero chiuso: in commissione però, è stata permessa l'iscrizione in soprannumero per i corsi di Medicina e chirurgia, Odontoiatria, Medicina veterinaria, Architettura per i i candidati che hanno sostenuto gli esami di ammissione per l'a.a. 2013/2014 e che non si sono collocati proprio a causa dell'abolizione del bonus.
L'articolo 23 invece regolamenta le assunzioni a tempo determinato presso gli enti di ricerca, le università e le scuole superiori ad ordinamento speciale, nonché il meccanismo degli enti di ricerca che dipendono dal Miur. Si tratta di un passaggio importante perché viene reintrodotta la possibilità di assunzioni per "progetti finalizzati al miglioramento di servizi anche didattici per gli studenti" (anche se la sede referente ha chiesto chiarimenti sulle risorse, che al momento mancano). Anche l'articolo 24 interviene sulle assunzioni, sancendo la possibilità di assunzioni in deroga da parte degli enti di ricerca pubblici. L'articolo 25 invece contiene la proposta dell'aumento delle accise relativamente a birra, prodotti alcolici intermedi e alcol etilico (c'è parere negativo della Commissione agricoltura, ora toccherà all'Aula).
Le misure per gli studenti e le famiglie – Si tratta del primo capo del decreto, con l'insieme di misure su cui puntano Letta e Carrozza per invertire la tendenza e rivendicare i meriti dell'esecutivo. E, anche in questo caso, la polemica è più sulla consistenza delle risorse messe in campo che sul merito di alcune scelte. Il primo articolo infatti mette a disposizione 15 milioni di euro per "l'attribuzione di contributi e benefici a favore degli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado che, in possesso di condizioni economiche individuate sulla base dell'ISEE, abbiano esigenza di servizi di trasporto". Vale la pena di sottolineare che, durante l'esame in sede referente, sono stati eliminati i riferimenti al merito degli studenti (e anche quelli relativi alle esigenze di ristorazione). Sulle borse di studio agli studenti universitari invece interviene l'articolo 2, che aumenta il Fondo integrativo statale di 137,2 milioni annui a partire dal 2014 e stabilisce la ripartizione su base regionale. Le novità dall'esame in Commissione riguardano soprattutto la comunicazione, con "a realizzazione di un portale telematico attraverso il quale gli studenti degli ultimi due anni della scuola secondaria di secondo grado possono chiedere di ricevere sul proprio indirizzo di posta elettronica le informazioni riguardanti le iniziative di orientamento e e modalità di accesso agli interventi regionali per il diritto allo studio".
L'articolo 4 invece estende anche alle aree all'aperto delle scuole il divieto di fumo, ampliandolo anche alle sigarette elettroniche: in entrambi i casi i proventi delle eventuali sanzioni andranno alla stessa scuola che ha contestato la violazione. La sede referente ha poi messo nero su bianco che nella pubblicità di liquidi o ricariche per sigarette elettroniche contenenti nicotina compaia la dicitura "presenza di nicotina" e l'avvertimento sul rischio di dipendenza da nicotina.
L'articolo 5 scende invece nel merito dell'offerta formativa, stanziando 3 milioni per "progetti culturali" e 3,3 (9 per il 2015) per l'insegnamento negli istituti tecnici della geografia "generale ed economica". Molto interessante invece la proposta in sede referente di "un regolamento ministeriale dei diritti e doveri degli studenti dell'ultimo biennio della scuola secondaria di secondo grado impegnati nei percorsi di alternanza scuola-lavoro". Decisamente rilevante è invece l'articolo 6 che cerca di dare sollievo alle famiglie per quel che riguarda la spesa per libri di testo e strumenti didattici. I punti di intervento sono in sintesi quelli riportati dal citato dossier:
- l'adozione dei libri di testo nelle scuole di ogni ordine e grado è facoltativa
- il collegio dei docenti può indicare testi consigliati (oltre a quelli adottati) solo se questi rivestono carattere di approfondimento o monografico
- non può essere preclusa allo studente la possibilità di avvalersi di libri di testo anche nelle edizioni precedenti, purché conformi alle Indicazioni nazionali
- 2,7 milioni di euro nel 2013 e 5,3 milioni di euro nel 2014 per l'acquisto di libri di testo e dispositivi per la lettura di materiali didattici digitali da concedere agli studenti in comodato d'uso
- estensione delle norme anche alle scuole paritarie private
L'articolo 8 è invece dedicato all'orientamento e alla formazione, con la previsione di iniziative volte ad assistere gli studenti nella scelta del percorso di istruzione, a diffondere l'apprendistato e a prevedere giornate di formazione in azienda e nei luoghi di lavoro.
Disposizioni per le scuole – Il capo secondo del decreto scuola, sostanzialmente attiene a misure di ordine tecnico – organizzativo per gli istituti scolastici e gli enti di formazione. Ci sono interventi sui mutui e risorse per gli ammortamenti, aggiornamenti delle normative sulla sicurezza e autorizzazioni di spesa (fino a 10 milioni di euro) per la realizzazione e la fruizione delle connettività wireless, mentre di una certa rilevanza è l'articolo 14 che elimina il "divieto di costituzione di più di un Istituto tecnico superiore in ogni regione per la medesima area tecnologica e relativi ambiti". Ovviamente particolare attenzione andrebbe prestata alla questione delle assunzioni del personale. L'articolo 15 prevede che sia il ministero, con un apposito decreto, a mettere in piedi un piano triennale per l'assunzione a tempo indeterminato di personale "docente, educativo e Ata", con la rideterminazione della dotazione organica anche relativamente ai docenti di sostegno. Insomma, nuove assunzioni e risorse anche per gli insegnanti di sostegno. Bisogna poi sottolineare alcuni interventi, inseriti dopo l'esame in commissione, che certamente contribuiscono a fare chiarezza in ambiti particolarmente complessi. Infatti, i docenti a tempo indeterminato potranno chiedere trasferimenti o assegnazioni provvisorie dopo soli 3 anni (non 5 di servizio), mentre il blocco delle retribuzioni nel pubblico impiego non si applicherà al personale Ata. Infine si cerca di fare chiarezza anche sulla questione dell'insegnamento nelle scuole dell'infanzia paritarie di docenti con diplomi magistrali, con la soppressione del limite temporale per la conclusione dei corsi abilitanti e con l'indicazione di estendere le norme anche al personale attualmente non in servizio.