Decreto salva banche, in fumo i risparmi di oltre 100mila famiglie
Qualche anno fa aveva deciso di investire tutti i risparmi di una vita in banca fidandosi dei consigli dell'istituto di credito, ma qualche settimana fa, come tanti altri, si è ritrovato senza più un soldo. È la storia di un ex artigiano e pensionato di Montelupo Fiorentino che come tanti altri ha visto i suoi risparmi andare in fumo dopo il sostanziale fallimento di Banca Etruria. Come racconta Il Tirreno, l'uomo qualche anno fa aveva deciso di chiudere definitivamente la piccola bottega di artigiano, che gestiva con la moglie, e con la vendita dei macchinari aveva deciso di conservare qualcosa per il futuro dei figli, circa 50mila euro. "In banca mi offrirono due possibilità di investimento, delle obbligazioni con resa al 3% lordo oppure al 5% sempre lordo, ma a più lunga scadenza. Chiesi della garanzia e mi venne confermata la sicurezza di riavere il capitale alla scadenza. Accettai e firmai" ha raccontato il pensionato.
All'improvviso però si è ritrovato con un importo sceso rapidamente sotto il 50%. "Mi hanno detto che sono le normali oscillazioni di mercato essendo le obbligazioni a lunga scadenza e che non c’erano assolutamente rischi per il futuro. Poi però tutto è stato bloccato, non possiamo ritirare niente, neppure il 50%. C'è stato l'azzeramento completo del dossier titoli" ha concluso l'uomo. Come denunciano le associazioni dei consumatori, questa è la conseguenza del quasi fallimento di 4 banche in dissesto, Cassa di Risparmio di Ferrara, Banca Marche, Banca Etruria e Carichieti, che seppur salvate in extremis dal cosiddetto decreto salva-banche, approvato pochi giorni fa dal Cdm, ha mandato sul lastrico migliaia di piccoli risparmiatori.
Secondo i calcoli di Federconsumatori e Adusbef, che hanno chiesto al governo un incontro "per affrontare e risolvere questo problema", in tutto sono oltre 100mila le persone che si sono ritrovate da un giorno all'altro senza più i risparmi di una vita. L'operazione di salvataggio delle 4 banch, con la costituzione di 4 nuovi istituti senza perdite e una bad bank, infatti ha salvato i correntisti ma prevede la copertura delle perdite con i capitali degli azionisti e degli obbligazionisti, la maggior parte piccoli imprenditori e artigiani che hanno fatto investimenti consigliati dalla banca stessa.