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Decreto fiscale: ecco la bozza allo studio del governo

Dalla lista nera di chi non emette lo scontrino alla rateizzazione flessibile: ecco quali sono i punti principali della bozza che arriverà venerdì in Consiglio dei Ministri.
A cura di Alfonso Biondi
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Il Presidente del Consiglio Monti

L'obiettivo principale della riforma fiscale cui sta lavorando il governo è semplice: destinare i proventi dell'evasione fiscale a misure che favoriscano le fasce deboli della popolazione, con un occhio di riguardo a chi ha figli a carico. Per aspettare che tali disposizioni siano perfettamente operative. bisognerà però aspettare il 2014, anno in cui dovrebbero essere disponibili i quattrini recuperati dall'evasione. Ecco quali sono i punti principali del decreto che arriverà in Consiglio dei Ministri il prossimo 24 febbraio:

Giro di vite su chi porta capitali all'estero- Esportare capitali fuori dall'Italia equivarrà a pagare una multa che può arrivare anche al 40% dei capitali esportati. Nello specifico, le multe andranno dal 5% al 20% per importi inferiori ai 10mila euro; dal 20% al 40% per importi superiori a tale soglia.

Più elasticità sui mini-debiti- Qualora l'ammontare dovuto dal contribuente allo Stato non superi, per ciascun credito, i 30 euro (tra interessi e sanzioni), non si procederà "all'accertamento, all'iscrizione a ruolo e alla riscossione dei crediti relativi ai tributi erariali, regionali e locali". La norma non troverà applicazione nel caso si tratti di una ripetuta violazione riguardante il medesimo tributo.

Rateizzazione più flessibile- La bozza prevede poi che il debitore possa chiedere che un piano di rateazione del debito più flessibile, compatibilmente con le sue esigenze. Prevista la possibilità di "rate variabili di importo crescente per ciascun anno". Sarà possibile iscrivere ipoteca solamente nel caso "di mancato accoglimento dell'istanza". I piani di rateizzazione basati su rate costanti già validi all'entrata in vigore del decreto non saranno soggetti a modifiche, "salvo il caso di proroga".

La lista nera di chi non fa lo scontrino– L'Agenzia delle entrate, secondo quanto previsto dalla bozza, sarà chiamata ad elaborare delle liste di contribuenti " che siano stati ripetutamente segnalati in forma non anonima all'Agenzia stessa o al Corpo della Guardia di Finanza" per non aver emesso lo scontrino o la ricevuta fiscale.

Potenziamento del 117- Il governo intende potenziare il 117, numero di telefono gratuito e attivo 24 ore su 24, attraverso il quale sarà possibile denunciare gli esercenti che ricevono il pagamento senza emettere scontrino. Tali esercenti potranno essere oggetto di accertamenti fiscali.

Partite Iva inattive chiuse d'ufficio- L'Agenzia delle entrate individuerà i titolari di partita iva che, pur essendone obbligati, non hanno presentato la dichiarazione di cessazione di attività e provvederà a chiudere d'ufficio tali partita Iva, dandone comunicazione ai titolari. Questi ultimi, nel caso si sia trattato di elementi valutati in maniera errata, potranno fornire all'Agenzia i chiarimenti del caso entro 30 giorni dalla comunicazione.

Verifica della validità delle partite Iva contro le frodi- L'Agenzia delle entrate renderà disponibile a chiunque la possibilità di verificare, tramite l'ausilio dell'anagrafe tributaria, la validità del numero di partita Iva. La misura intende "contrastare le frodi in materia di Iva".

Beni strumentali pignorati sotto custodia dei proprietari- I beni strumentali sottoposti a pignoramento resteranno sotto la custodia dei titolari dell'azienda debitrice, anche se il debitore è costituito in forma societaria e in ogni caso se nelle attività risulta una prevalenza del capitale investito sul lavoro. L'incanto del bene non potrà venire effettuato se non sono passati almeno 300 giorni dal pignoramento.

Pignoramento sullo stipendio: massimo un settimo– Dagli stipendi potrà essere pignorata una parte pari a non più di un settimo per importi fino ai 5mila euro. Se l'importo è inferiore ai 2mila euro, invece, si scende ad un decimo.

Imprese che operano nei paradisi fiscali- Le imprese che operano nei cosiddetti paradisi fiscali avranno l'obbligo di comunicare all'Agenzia delle entrate "cessioni di beni e prestazioni di servizi nei confronti di operatori economici degli stati inseriti nella black list del fisco" esclusivamente se tali operazioni superano l'ammontare di 500 euro.

Colpire le finte onlus- Una delle misure anti-evasione voluta dal governo è quella di aumentare il potere di accesso degli ispettori fiscali, che potranno così individuare le frodi Iva da parte di enti non commerciali e di onlus. Si punta quindi a colpire le finte onlus. Nessun cenno, almeno per ora, alla questione Ici-Chiesa, nonostante nei giorni scorsi sia chiaramente emersa la volontà di agire su questo tema.

Compensazione dei crediti Iva- Ridotta da 10mila a 5mila euro la soglia per l'invio preventivo all'amministrazione finanziaria della dichiarazione che attesti il diritto al credito Iva da portare in compensazione.

Torna l'elenco clienti-fornitori- Torna l'elenco clienti-fornitori. L'articolo 2 della bozza recita: "L'obbligo di comunicazione delle operazioni rilevanti ai fini dell'Iva per le quali è previsto l'obbligo di emissione della fattura è assolto con la trasmissione, per ciascun cliente e fornitore, dell'importo di tutte le operazioni attive e passive effettuate". Riguardo alle operazioni che non prevedono l'emissione di fattura, "la comunicazione deve essere effettuata qualora le operazioni siano di importo non inferiore a euro 3.600, comprensivo dell'Iva".

Giochi e scommesse- Secondo quanto disposto dalla bozza del decreto, il personale dei monopoli, polizia, carabinieri e guardia di finanza potranno "effettuare operazioni di gioco presso locali di scommesse o di gioco" per accertare eventuali violazioni della normativa. Chi richiede una concessione dovrà fornire della specifica documentazione antimafia anche per il coniuge e parenti fino al terzo grado. Non può richiedere una concessione chi è condannato, imputato o chi ha ricevuto un avviso di garanzia.

Domicilio fiscale- Negli atti presentati all'amministrazione finanziaria, non sarà più obbligatorio indicare il domicilio fiscale.

5 per mille ed enti con requisiti sostanziali- Secondo la versione provvisoria della bozza, potranno partecipare al riparto del 5 per mille dell'imposta sul reddito delle persone fisiche quegli enti "che pur non avendo assolto agli adempimenti richiesti per l'ammissione al contributo entro i termini di scadenza, abbiano i requisiti sostanziali richiesti dalle norme di riferimento". Tali enti dovranno presentare le domande di iscrizione e provvedere alle successive integrazioni documentali entro il 30 settembre".

Turisti e acquisiti in contanti- I turisti stranieri, diversamente dai cittadini italiani, potranno fare acquisti in contanti anche superiori ai mille euro. Il negoziante, però, dovrà fotocopiare i loro passaporti e versare i soldi ricevuti sul proprio conto corrente entro 2 giorni, allegando tali fotocopie.

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