Decreto dignità, Di Maio contro il Pd: “Vogliono eliminare l’aumento dei risarcimenti ai lavoratori licenziati”
Il ministro del Lavoro Luigi Di Maio attacca il Partito Democratico dopo la presentazione di un emendamento sulla questione dell’aumento dei risarcimenti per i lavoratori licenziali che il Pd avrebbe presentato per cambiare il testo del Decreto dignità, fortemente voluto dallo stesso Di Maio. Il vicepresidente del Consiglio se la prende con i dem in un post su Facebook: “Il Pd ha presentato un emendamento per sopprimere l'articolo del Decreto dignità che aumenta i risarcimenti per i lavoratori che vengono licenziati ingiustamente”.
Il ministro del Lavoro spiega che la norma prevista del decreto “porta le mensilità minime di risarcimento da 4 a 6 e quelle massime da 24 a 36”. E chiede: “Come si può essere contrari a una norma che dà un giusto indennizzo ai lavoratori che subiscono degli abusi? Il loro emendamento non servirà a nulla perché finalmente ormai sono minoranza, ma il segretario del Pd potrebbe spiegare a tutti perché un partito di ‘sinistra’ si schiera contro il riconoscimento di maggiori diritti a chi lavora?”.
Di Maio tira in ballo Maurizio Martina, segretario del Pd, chiedendo a lui di dare una risposta al suo quesito. E prosegue: “Per me è incomprensibile. Da parte nostra continueremo a difendere ed estendere i diritti sociali dei lavoratori e delle lavoratrici, esattamente quello che il Pd non ha fatto in tutti questi anni. Andremo avanti col massimo delle energie perché so che siete con noi, con un governo che finalmente pensa ai cittadini e non alle lobby. Insieme stiamo cambiando l'Italia”.
Forza Italia all'attacco sul Dl dignità
Forza Italia promette battaglia in Parlamento durante la discussione del Decreto dignità, più volte criticato dal partito di Silvio Berlusconi. Mariastella Gelmini, capogruppo azzurra alla Camera dei deputati, scrive su Twitter: "Forza Italia farà battaglia per stravolgere un provvedimento sbagliato e pericoloso. Vogliamo Flat Tax, reintroduzione voucher, misure per partite Iva e per occupazione femminile. Dalla parte dei lavoratori e delle imprese. Di Maio fare marcia indietro".