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Ddl lavoro, dalla Camera primi due voti di fiducia al Governo

La Camera vota due fiducie al Governo sul disegno di legge di riforma del mercato del lavoro già approvato al Senato.
A cura di Antonio Palma
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Ddl lavoro, la Camera vota la fiducia al Governo

AGGIORNAMENTO Ore 20.00- La Camera ha votato la fiducia sull'art.1 del ddl lavoro con 456 sì, 77 no e 19 astenuti. Ora l'Aula proseguirà la discusisone del disegno di legge con le dichiarazioni di voto e il voto di fiducia sull'art.2 dello stesso provvedimento.

Ultimo atto oggi per la discussa riforma del lavoro voluta dal Ministro Elsa Fornero, a Montecitorio voto definitivo sul testo del ddl che reca "disposizioni in materia di riforma del mercato del lavoro in una prospettiva di crescita" già approvato al Senato. Come era già accaduto per Palazzo Madama anche alla Camera il Governo ha posto la questione di fiducia sul disegno di legge della riforma del lavoro, in modo tale che il testo così come approvato diventi legge senza ulteriori passaggi in Parlamento. Come giustificazione per l'ennesimo ricorso alla fiducia dell'Aula, Monti ha ricordato la necessità di andare a Bruxelles per il Consiglio europeo con in mano la carta della riforma del lavoro.

Una riforma che a ben guardare piace a pochi visto che in tanti, compresa la maggioranza parlamentare, hanno chiesto al governo ulteriori modifiche in successivi provvedimenti, a cominciare dal decreto sviluppo. Le dichiarazioni di voto in Aula sul testo in esame hanno rispecchiato queste richieste. Tra quelli che hanno dichiarato di votare a favore della fiducia i deputati dell’Udc sono sembrati i più convinti del sì perché, nonostante il ricorso alla fiducia, per i centristi la legge è stata comunque ampiamente discussa nelle giunte di Camere e Senato e il Governo si è dimostrato aperto anche ad alcune revisioni future. Dal Pdl invece hanno dichiarato di votare la fiducia soprattutto come segno di responsabilità per permettere al Governo di presentarsi al prossimo incontro europeo con le misure promesse ai partner, ma hanno ribadito le necessarie modifiche su alcuni dei punti del ddl lavoro. Dal Pd infine si sono detti soddisfatti di alcune misure, anche se su molte altre chiedono di lavorare ancora con un confronto costante con il Governo.  Non sono mancati accenni alla questione degli esodati a cui un po’ tutti, dall'Udc al Pd a Fli, hanno fatto riferimento auspicando una risoluzione a breve del problema, come promesso dal Governo.

Per coloro che hanno dichiarato il voto contrario il problema resta non solo il fatto che la legge sia inefficace contro il problema della disoccupazione, ma anche il fatto che ancora una volta il Governo non ha accettato il confronto. L’Idv ha precisato che se è vero che il Governo ha  accettato di non presentare un decreto legge, è altrettanto vero che il confronto si è fermato fuori dal Parlamento, quando si è deciso di chiedere la fiducia. Ancora più dura la Lega che prima ha ricordato le frasi infelici di alcuni esponenti del governo su giovani e lavoratori, e poi ha definito il ddl lavoro "una riforma virtuale" in quanto non riforma nulla, al contrario "peggiorerà le condizioni dei lavoratori e produrrà maggiore disoccupazione".  Anche Brunetta ha voluto dire la sua definendo la legge pessima e per questo a titolo personale ha dichiarato il voto contrario alla fiducia, consigliando a Monti di "sfruttare il suo tempo cercando di risolvere la crisi in campo europeo invece di perdere tempo su con queste quattro inutili fiducie".

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