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Ddl anticorruzione, il Governo incassa tre voti di fiducia alla Camera

La Camera dei Deputati vota tre volte la fiducia al Governo su tre articoli del ddl anticorruzione. L’Esecutivo ha posto infatti la questione di fiducia sugli articoli 10, 13 e 14 del disegno di legge voluto dal Ministro Severino.
A cura di Antonio Palma
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Ddl anticorruzione, voto di fiducia alla Camera

Ore 19.20 – La Camera ha approvato anche l'art.14 del ddl anticorruzione votando la terza fiducia della giornata al Governo con 430 voti favorevoli, 70 contrari e 25 astenuti. La discussione sul disegno di legge che reca "Disposizioni per la prevenzione e la repressione della corruzione e dell'illegalità nella pubblica amministrazione" continuerà domani con l'esame degli ordini del giorno e il voto finale.

18.05 – Dopo le dichiarazioni di voto finali, anche per l'articolo 14 del ddl anticorruzione è iniziata la prima chiama dei deputati. Scontro verbale tra Andrea Orlando del Pd e Antonio Di Pietro su mani pulite e le sue conseguenze per il Paese, così l'ex magistrato ha abbandonato polemicamente l'Aula.

Ore 17.05 – Il Governo ottiene la fiducia anche sull'art. 13 del ddl anticorruzione con 431 voti favorevoli e 71 contrari. Per il momento dunque approvate le nuove norme sull'ineleggibilità dei parlamentari condannati e sulla concussione.

Ore  15.55 – Iniziata la prima chiama per il voto sull'articolo 13 del ddl anticorruzione. Durante le dichiarazioni di voto su questa seconda fiducia al governo della giornata, non sono mancati interventi personali dei deputati in contrasto con le indicazioni del partito. Soprattutto tra il Popolo della libertà in molti non voteranno lamentando il fatto che questa modifica andrà ad inficiare i tempi di prescrizione del processo a carico dell'ex Vicepresidente del Consiglio Regionale della Lombardia Filippo Penati, del Pd.

Ore 15.10 – Prosegue il dibattito in Aula con l'esame dell'articolo 13 del ddl anticorruzione. Acceso intervento del leader dell'Idv Antonio Di Pietro che si rivolge al "Ministro o avvocato Severino" e ricorda l'inchiesta Mani pulite e i suoi interrogatori riconfermando il no del suo partito anche all'art. 13 del ddl anticorruzione. Per l'ex magistrato con questa modifica dei reati di corruzione e concussione si ottiene solo "l'omertà processuale", perché equiparare chi da denaro e chi lo riceve finirà solo per agevolare i corrotti in quanto nessuno andrà più a denunciare i fatti perché perseguibile lui stesso. "Non esistono concussioni per violenza"  ricorda Di Pietro, ma bisogna lasciare al giudice decidere di volta in volta se colui che da le mazzette è stato costretto dalla situazione o era sodale in tutto e per tutto al corruttore.

Ore 14.35 – Il Governo incassa la prima fiducia della giornata con 461 voti favorevoli, 75 contrari e 7 astenuti. La Camera approva dunque il primo articolo in esame, il numero 10 del ddl anticorruzione.

Ore 13.10 – E' iniziata la prima chiama per il voto di fiducia sull'articolo 10 del ddl anti corruzione. Dalle dichiarazioni di voto è emerso il netto contrasto e le diverse  vedute dei vari gruppi così come si erano contrapposte nelle commissioni. Come previsto, unanimi dichiarazioni di voto favorevole da parte dei due partiti più grandi, Pdl e Pd, non senza critiche, attacchi reciproci e puntualizzazioni. Favorevoli al voto di fiducia si sono detti anche i deputati dell'Udc, mentre voto contrario da parte dell'Idv e della Lega. Più controverse sono state le posizioni per altri gruppi parlamentari come ad esempio Fli e Popolo e Territorio. Il partito di Fini non parteciperà  al voto sull'art.10, mentre voteranno positivamente alle altre due fiducie della giornata. Popolo e Territorio ha espresso voto favorevole alla prima fiducia e non parteciperà invece al voto durante l'esame degli articoli 13 e 14 del ddl anticorruzione.

Dopo un iter a dir poco travagliato con emendamenti blitz nelle commissioni e scontri anche duri tra forze politiche, la Camera oggi si esprime sugli articoli 10, 13 e 14 del tanto discusso disegno di legge anticorruzione voluto dal Ministro della Giustizia Severino. Sul testo finale del ddl anticorruzione il Governo, infatti, aveva posto tre questioni di fiducia dopo aver tentato invano di  presentare un unico maxiemendamento respinto dal Presidente della Camera come inammissibile in quanto non modificava in modo sostanziale il ddl così come uscito dalle commissioni parlamentari. Dopo le accuse di Fini al governo reo di "mortificare il Parlamento", Severino e il Ministro Patroni Griffi che lavorano al testo hanno deciso di abbandonare l'ipotesi  e di optare per la fiducia su soli tre articoli e lasciare il normale voto su tutto il resto.

A Montecitorio i deputati dunque sono chiamati a votare su alcuni dei temi dove la mediazione del Governo è fallita, la delega all'Esecutivo  per varare una norma per l'incandidabilità in Parlamento dei condannati in via definitiva, sui nuovi reati di corruzione tra privati e sullo scorporo del reato di concussione. Entro domani  pomeriggio infine dopo il voto di tutti gli altri articoli la Camera darà il suo giudizio definitivo sul ddl anticorruzione. La tensione su l tema giustizia e corruzione è altissima e i partiti si rinfacciano giochi sottobanco anche se far cadere il Governo su questi temi in tempi così delicati no conviene a nessuno.

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