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Dati Istat, Italia dei disoccupati e Pil in picchiata: povero un italiano su quattro

Allarmanti dati dall’Istat: povero un italiano su quattro, 500 mila giovani perdono il posto di lavoro e per le donne incinta si chiudono le porte dell’occupazione. L’Italia vive un decennio perduto di sviluppo economico, fanalino di coda nell’Unione Europea per la crescita.
A cura di Alessio Viscardi
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Un italiano su quattro è stato povero, 500 mila giovani hanno perso il posto di lavoro e le donne vengono licenziate se rimangono incinta. Questi i dati che emergono sugli ultimi dieci anni dal rapporto Istat sulla situazione economica dell'Italia presentato alla Camera dei deputati, che prende in esame gli anni dal 2001 al 2010. Si tratta della peggiore performance di crescita verificatasi nell'Unione Europea. “Fanalino di coda” di tutta la Ue per la propria scarsa crescita economica di appena lo 0.2% annui, contro una media europea dell'1,3%.

È come se fossimo tornati indietro di dieci anni, come sintetizzato nel documento. Schizza anche l'inflazione, con un aumento dell'1,5% nell'ultimo anno e che nei primi mesi del 2011 raggiunge il 2,6%. Fortunatamente, si legge nel rapporto, l'Italia è uno dei pochi paesi europei che non h dovuto fare ricorso a interventi di salvataggio finanziario durante la crisi economica globale, che però ha reso povero un italiano su quattro: il 24,7% della popolazione, pari a 15 milioni di cittadini.

Almeno una famiglia su quattro è in ritardo coi pagamenti di bollette e mutuo, una su dieci non può permettersi nessun tipo di vacanza. L'Istat definisce gli ultimi dieci anni dell'Italia come un “decennio perduto” dal punto di vista economico. Anche sul versante occupazione sono forti le ripercussioni della crisi. Soltanto negli ultimi due anni sono aumentati di 532 mila unità gli italiani che hanno perso il proprio posto di lavoro, la maggior parte dei quali (501 mila) sono giovani tra 15 e 29 anni. I dati rafforzano i precedenti studi sulla disoccupazione giovanile.

I giovani italiani inattivi, che non studiano e non lavorano, sono circa aumentati di 134 mila unità, mentre gli italiani inattivi – che hanno rinunciato anche a cercare un posto di lavoro – sono circa 2 milioni. Si fa sempre più pesante la percentuale di abbandono scolastico: il 18,8% degli studenti lascia la scuola superiore senza conseguire un diploma.

Non stanno meglio le donne, soprattutto se giovani e desiderose di metter su famiglia. Il 20% delle donne che lavorano, abbandonano il proprio posto di lavoro dopo il matrimonio o per una gravidanza. Circa 800 mila donne hanno dichiarato di essere state licenziate proprio a causa di essere rimaste incinta.

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