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Datagate: Venezuela e Nicaragua pronti a dare asilo a Snowden

I due paesi sudamericani si fanno ufficialmente avanti per offrire protezione all’ex tecnico della Cia.
A cura di Davide Falcioni
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Potrebbe essere arrivato a una svolta il braccio di ferro sulla sorte di Edward Snowden, l'ex tecnico della Cia che ha smascherato lo scandalo del datagate. Ieri, infatti, il presidente venezuelano Nicolas Maduro ha affermato di essere disposto ad accettare una eventuale richiesta di asilo politico da parte del 29enne: "In nome della dignità dell'America, ho deciso di offrire sostegno umanitario a Snowden", ha detto Maduro durante una trasmissione televisiva. Poi ha continuato: "Ha detto la verità in un moto di ribellione e svelato lo spionaggio mondiale degli Stati Uniti. Come può essere colpevole un giovane uomo che ha denunciato i piani di guerra degli Stati Uniti, che lanciano bombe ovunque e armano l'opposizione terroristica siriana contro il legittimo presidente Bashar al-Assad?". Poi l'erede di Chavez ha chiosato: "Chi è il terrorista? Chi è il criminale globale? Gli Usa o Snowden?".

La Russia ha mostrato segnali di crescente insofferenza nei confronti del soggiorno di Snowden a Mosca. Il ministro degli esteri due giorni fa ha chiarito che l'ex tecnico della Cia non ha richiesto asilo al Paese, e che il prolungarsi della sua permanenza in Russia avrebbe creato danni importanti nei rapporti diplomatici con gli Stati Uniti. Intanto, oltre al Venezuela, anche il Nicaragua ha dichiarato di essere disposto a valutare la richiesta di protezione a Snowden: "Siamo un paese aperto – ha spiegato il presidente Ortega – rispettoso del diritto d'asilo, ed è chiaro che se le circostanze lo permetteranno saremo felici di ospitare Snowden.

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