Datagate, gli Stati Uniti si difendono: “Anche Ue spia i nostri leader”
Non accenna a placarsi lo scandalo Datagate, nella giornata di oggi allargatosi anche alla Russia con le accuse, definite poi dal Cremlino una bufala, relative a dei gadget-spia regalati al G20 di San Pietroburgo. Sul fronte americano un alto responsabile dello spionaggio, nel corso di un’audizione al Congresso, ha detto che “anche i nostri alleati europei spiano i leader e i servizi d’intelligence americani”. “Quando sento parlare dell’attività di sorveglianza sugli alleati – ha detto ancora James Clapper, capo della Dni – mi ricorda quella scena di Casablanca, quando il Commissario chiude il locale di Bogart dicendo ‘qui si gioca illegalmente’ e nel frattempo si mette i soldi in tasca”. Insomma, secondo lui tutti erano a conoscenza di tutto. E intanto ha parlato anche Keith Alexander, capo della Nsa: “Non abbiamo raccolto noi le informazioni sui cittadini europei ma questi dati erano forniti dai nostri partner europei”.
“Dati forniti dagli 007 europei” – Così dicendo il capo della Nsa ha definito infondate le accuse apparse sulla stampa europea e ha smentito quanto scritto dai quotidiani “Le Monde”, “El Mundo” e “L’Espresso”. Ma l’intelligence italiana ha subito negato tali parole: secondo quanto riporta l’Ansa fonti dei servizi avrebbero precisato che non sono mai stati scambiati dati relativi a cittadini italiani con gli 007 americani. Intanto il Presidente del Consiglio Enrico Letta ha preso in mano il dossier Datagate e ha dato mandato al sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega per la sicurezza della Repubblica, Marco Minniti, di convocare per giovedì 31 ottobre il Comitato interministeriale per la sicurezza della Repubblica (Cisr).
