Dalì, riesumare il corpo inutile per test di paternità: “DNA alterato da imbalsamazione”
Riesumare il cadavere del pittore Salvador Dalì per verificare se sia o meno il padre della donna spagnola che da settimane sostiene di esserlo potrebbe non dare risultati utili ai fini del test di paternità. Ad affermarlo, in una intervista a un giornale iberico, il medico legale Narcis Bardalet, che ha illustrato come l'abbondante uso di formaldeide usata per la conservazione del cadavere del pittore all'epoca della morte "potrebbe averne alterato la struttura genetica". La riesumazione del corpo dell'artista spagnolo era stata decisa la settimana scorsa da un giudice di Madrid nella causa di riconoscimento di paternità, perché il corpo del pittore dopo la morte nel 1989 era stato imbalsamato, secondo il medico che allora effettuò il trattamento.
Il processo di imbalsamazione potrebbe fare in modo che l'esumazione dei resti di Dalì siano stati inficiati, il che non consentirebbe di dare risposta al riconoscimento richiesto da Maria Pilar Abel Martínez, la donna di sessant'anni che sostiene di essere il frutto di una relazione clandestina sulla Costa Brava fra la madre Antonia, allora domestica, e il pittore. Il che permetterebbe di far tirare un sospiro di sollievo agli attuali e riconosciuti eredi del grande artista spagnolo.
La data dell'esumazione del corpo del pittore non è stata ancora fissata ma secondo i legali di Maria Pilar Abel Martínez dovrebbe accadere entro luglio. I resti del grande artista catalano sono conservati nel basamento del teatro-museo dedicato a Dalì, nella città di Figueres, insieme alla grande collezione di opere dell'artista, parte della quale deriva direttamente dalla collezione personale del pittore.
La donna si era rivolta al tribunale di Madrid per ottenere il riconoscimento della paternità di Salvador Dalì, muovendo causa alla Fondazione Gala Dalì e al Ministero delle finanze spagnolo, quali eredi legali del pittore.