Dal 2019 non si potrà andare in pensione prima dei 67 anni
È un pezzo di Enrico Marro sul Corsera a fare il punto sulla querelle “età pensionabile”, che da tempo agita sindacati e addetti ai lavori. In una audizione in Commissione Affari Costituzionali della Camera dei deputati, infatti, il presidente dell’ISTAT Giorgio Alleva ha sottolineato come, a normativa vigente, l’età minima per ottenere la pensione di vecchiaia dovrebbe aumentare, passando dai 66 anni e 7 mesi per chi la ottiene nel 2018 ai 67 anni a partire dal 2019. La modifica, determinata dalla legge che vuole l’adeguamento dell’età minima alla speranza di vita, varrebbe per tutte le categorie di lavoratori.
Spiega l’analista del Corsera:
Il prossimo scatto, quello a 67 anni appunto, dovrebbe essere deciso con un decreto interministeriale (Lavoro, Economia) da emanarsi entro quest’anno (cioè 12 mesi prima che esso entri in vigore, il primo gennaio 2019). Un paio di settimane fa il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, aveva affermato che non c’era allo studio «alcun provvedimento di nessun tipo sull’aumento dell’età pensionabile». Ma è evidente che la questione dovrà essere affrontata. Ministero e Cgil, Cisl e Uil ne riparleranno martedì nel prossimo incontro fissato sulle pensioni.
Il problema, però, è che per bloccare l’aumento dell’età pensionabile (o almeno per differirne l’entrata in vigore) servirebbe trovare la copertura finanziaria, per una cifra ancora da quantificare, considerando che più cittadini maturerebbero prima il diritto di andare in pensione. Un rebus che Poletti e i tecnici del ministero saranno chiamati a risolvere, probabilmente in vista della prossima manovra finanziaria.