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Da Rossella Urru ai marinai della “Enrico Ievoli”: sono ancora nove gli italiani rapiti nel mondo

Dopo la tragica morte di Franco Lamolinara, ucciso ieri in Nigeria dopo un lungo sequestro, rimangono nelle mani delle bande armate altri nove italiani in diverse zone del mondo. Sono Rossella Urru, Maria Sandra Mariani, Giovanni Lo Porto e i sei marinai ostaggio dei pirati a bordo della “Enrico Ievoli”.
A cura di Susanna Picone
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Dopo la tragica morte di Franco Lamolinara, ucciso ieri in Nigeria dopo un lungo sequestro, rimangono nelle mani delle bande armate altri nove italiani in diverse zone del mondo. Sono Rossella Urru, Maria Sandra Mariani, Giovanni Lo Porto e i sei marinai ostaggio dei pirati a bordo della “Enrico Ievoli”.

La vicenda di Franco Lamolinara, l’ultimo degli ostaggi italiani all’estero tristemente finito sulle prime pagine dei giornali non per la sua liberazione ma per il suo omicidio in Nigeria, fa riaccendere l’attenzione sui diversi cittadini italiani ancora ostaggio all’estero di bande armate. L’ingegnere di Gattinara era stato rapito nel maggio del 2011, la sua vicenda si è conclusa ieri tragicamente ma attraverso la sua storia va ricordato che è  ancora necessario lavorare per la liberazione di ben nove cittadini italiani.

Due le donne rapite: Rossella Urru e Maria Sandra Mariani – Una di loro, quella che maggiormente in questi ultimi tempi è stata al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica, è Rossella Urru, la giovane cooperante sarda rapita ad ottobre in Algeria la cui vicenda si è ultimamente trasformata in un vero e proprio giallo: prima la notizia che tutti aspettavano dell’avvenuto rilascio, poi il dietrofront della stessa stampa che ha ritrattato. Al momento per Rossella sono innumerevoli le mobilitazioni in tutta Italia per mantenere alta l’attenzione mediatica ma non è emersa nessuna novità positiva. Insieme alla Urru, nel giorno della festa dedicata alle donne, è stata ricordata a Firenze con uno striscione una turista, Maria Sandra Mariani, 53 anni e rapita nel febbraio del 2011 nella stessa zona della cooperante sarda: Maria Sandra si era allontanata dal suo gruppo nel deserto algerino per comprare del cibo quando si è trovata di fronte degli uomini armati. Lo striscione che la ritrae a Firenze è stato un gesto, ancora una volta, compiuto per mantenere alta l’attenzione.

Giovanni Lo Porto in Pakistan e i marinai della “Enrico Ievoli” – Un altro cooperante rapito il 19 gennaio scorso insieme a un collega tedesco in Pakistan è Giovanni Lo Porto, siciliano di 38 anni, l’ultimo in ordine cronologico finito ostaggio all’estero. Con sul caso anche il Pakistan è entrato di diritto nella lista del Paesi pericolosi per i sequestri. Infine ci sono i sei siciliani a bordo della nave Enrico Ievoli, sequestrata dai pirati lo scorso 27 dicembre al largo delle coste dell’Oman. Su quella imbarcazione, comandata dall’italiano Agostino Musumeci, ci sono oltre ai nostri connazionali altri dodici marinai, sette indiani e cinque ucraini. Dal momento della cattura il capitano aveva comunicato con l’armatore dicendo che tutti stavano bene ma da allora è calato il silenzio anche su questa storia. Un silenzio, bisogna dirlo, che le autorità italiane auspicano privilegiando sempre la riservatezza per favorire il buon esito delle vicende. Un silenzio dunque d’obbligo, come ha ricordato qualche giorno fa lo stesso ministro Giulio Terzi, per la soluzione positiva dei singoli casi.

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