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Da oggi l’Iva al 21%, saranno le famiglie a pagare i rincari?

Dopo la pubblicazione della manovra sulla Gazzetta Ufficiale, da oggi su molti prodotti di uso quotidiano si applicherà l’Iva al 21%. Tutti temono i rincari che, pesando sui bilanci familiari, finiranno per frenare ulteriormente i consumi.
A cura di Antonio Palma
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L'aumento dell'Iva e i rincari

Da oggi, come previsto, l’Iva passerà dal 20 al 21 %, dopo la pubblicazione di ieri sulla Gazzetta Ufficiale della legge di conversione della manovra finanziaria. Come ha chiarito l’Agenzia dell’Entrate, infatti, la nuova aliquota va applicata subito. Contro questo aumento di un solo punto, si sono scagliati un po’ tutti da Confcommercio, alle associazioni dei consumatori, secondo i quali questo aumento potrebbe avere effetti devastanti sui consumi del Paese ormai fermi da tempo.

Con questa misura è previsto un gettito complessivo di 700 milioni per quest’anno e di 4,2 miliardi di euro per il 2012 e gli anni successivi. Ma quali sono gli effetti che avrà sulle famiglie? Anche se tutti prevedono un rincaro complessivo delle spese, diverse sono le stime fatte dai vari enti ed associazioni. Ad esempio la Cgia, l’associazione degli artigiani e piccole imprese di Mestre, ha calcolato che per ogni famiglia ci saranno 92 euro di spesa in più all’anno e un terzo sarà dovuto all’aumento di trasporti e benzina. Mentre Federconsumatori e Adusbef stimano un incremento di 173 euro l’anno, concordando però con le confederazioni dei commercianti sul fatto che proprio nel settore dei carburanti, ci saranno le ripercussioni più pesanti, con la benzina che toccherà quota 1.65 euro.

I principali rincari dovuti all'Iva

Quello che, però, gli italiani stanno cercando di capire e quali sono questi prodotti, oltre alla benzina, che potrebbero subire aumenti e, quindi, pesare sulla normale spesa quotidiana. Iniziamo col dire che dall’aumento sono esclusi gran parte dei beni alimentari come pane e latte, ma anche l’istruzione, le bollette della luce e del gas, fino a 480 metri cubi, gli spettacoli e le attività di bar e ristoranti, cioè tutti quei prodotti o attività alle quali si applica l’Iva al 10 o al 4 per cento o non si applica per niente. Però, già qui nascono i primi problemi, perché se è vero che un caffè al bar non dovrebbe costare di più, in base a quanto detto sopra, è anche vero che il caffè come materia prima subirà un aumento, quindi, sarà a discrezione degli esercenti decidere se farci pagare in più per la nostra solita tazzina di caffè al bar.

Se è vero, inoltre, come ha rilevato qualcuno, che l’aumento su un singolo acquisto sarà quasi impercettibile, per capirci, se compriamo un pantalone di 50 euro avremo un aumento di 0.50, e altrettanto vero che questi piccoli aumenti saranno applicati ai tanti prodotti che giornalmente utilizziamo e, sicuramente, alla fine del mese ci troveremo in tasca qualche soldino in meno. Infatti, i prodotti che potrebbero subire aumenti sono tanti: non solo trasporti e carburanti, ma come detto anche caffè, bevande alcoliche e analcoliche, abbigliamento, elettrodomestici, prodotti per l’igiene personale e della casa che utilizziamo quotidianamente, dallo spazzolino al deodorante. Ma a costarci di più saranno anche quei beni durevoli che ormai usiamo quotidianamente come i prodotti hitech, telefonini e computer, le automobili e gli scooter. Per non parlare poi di meccanici, parrucchieri, idraulici, avvocati e commercialisti, con cui tutti noi abbiamo a che fare, e che da oggi potrebbero aumentare le loro parcelle. Gli unici che non dovrebbero aumentare i loro onorari sono i medici, perché esenti da Iva.

In attesa di scoprire sulla nostra pelle quanto realmente inciderà questo aumento, c’è qualcuno tra i commercianti che ha deciso, almeno per ora, di non aumentare i prezzi “i nostri operatori associati si accolleranno, in questo periodo, l'aumento del punto percentuale di Iva” ha affermato il presidente di Federazione Moda Italia, Renato Borghi; anche la Crai ha deciso di accollarsi l’aumento dell’Iva fino a fine anno. E dopo cosa accadrà? Purtroppo sembra chiaro che, come al solito, a pagare saranno i consumatori.

Una giornata con la nuova Iva
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