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Da Gaza missili su Gerusalemme, Abu Mazen: “Uniti con Hamas contro Israele” (VIDEO)

Continuano gli scontri tra palestinesi e israeliani. Mentre Hamas lancia per la prima volta missili anche su Gerusalemme, i carri armati israeliani sono schierati al confine con la Striscia di Gaza. Intanto Abu Mazen annuncia che è giunto il momento di una riconciliazione con Hamas.
A cura di Antonio Palma
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Aumenta di ore e ore la tensione tra israeliani e palestinesi, facendo temere una nuova guerra aperta tra i due popoli. Dopo la tregua lampo di questa mattina durata molto meno delle tre ore previste, sono ripresi con maggiore intensità i lanci di missili da parte di Hamas e i raid dell’esercito israeliano sulla Striscia di Gaza. Sembra che il numero di Palestinesi uccisi sia salito a 22, mentre aumenta di ora in ora il numero dei feriti anche in gravi condizioni. Intanto dopo che a Tel Aviv già in mattinata erano stati riaperti i rifugi per il lancio di numerosi missili, anche a Gerusalemme per la prima volta sono suonate le sirene di allarme e due missili sono caduti alla periferia della città dove però fortunatamente non ci sono state vittime. I carri armati israeliani sono schierati al confine con la Striscia di Gaza facendo temere un imminente attacco di terra nonostante il presidente israeliano, Simon Peres, ha cercato di rasserenare gli animi. “Non è nostra intenzione entrare in guerra” ha dichiarato il Presidente israeliano, auspicando che “questa operazione non duri un minuto di più del richiesto”.

Abu Mazen annuncia che è il momento giusto per riconciliarsi con Hamas – Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese, Abu Mazen, intanto in una conferenza stampa a Ramallah ha dichiarato “è il momento giusto per la riconciliazione con Hamas”, aggiungendo “a Gaza è in corso un'aggressione contro tutto il popolo palestinese, che ci deve spingere verso l'unità nazionale e la riconciliazione interpalestinese”. Abu Mazen ha precisato che insieme con l'Egitto stanno cercando di “porre fine all'aggressione israeliana contro Gaza” ricordando a tutti che “senza pace non si può godere di sicurezza, in qualsiasi parte del mondo, compreso Israele”. Il presidente dell'Autorità nazionale palestinese ha anche precisato che qualsiasi cosa accadrà i palestinesi il prossimo 29 novembre saranno all’Onu per chiedere il riconoscimento della Palestina come stato non membro. E proprio dall'Onu arriva la notizia che presto il segretario generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon si recherà in Israele nel tentativo di fermare l’escalation di violenza innescata con la crisi di Gaza.

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