D’Alema: “Renzi non sempre dice la verità, non può fare il premier e il segretario”
Aveva fatto molto discutere la lunga intervista rilasciata da Massimo D’Alema nelle ore successive alla sconfitta elettorale ai ballottaggi delle Comunali 2016 con la quale l’ex Presidente del Consiglio attaccava duramente Matteo Renzi e annunciava il suo voto contrario al referendum sulla riforma della Costituzione. Ora D’Alema sceglie il salotto di Ballarò per ribadire il concetto e mandare ulteriori stoccate al segretario del PD. Un partito che appare “abbandonato a sé stesso”, a causa di quello che ritiene essere un errore originario e che già era stato al centro delle sue critiche nell'intervista della discordia: “Renzi non può sommare la carica di Presidente del Consiglio e di segretario del partito, è un doppio incarico che finisce per danneggiarlo”.
Quanto all’ipotesi di una scissione interna, però, D’Alema spiega: “Noi restiamo nel partito per spirito di sacrificio, del resto chi non la pensa come Renzi ha comunque rispetto per quei militanti che con abnegazione continuano a lavorare dentro i circoli. Però noi restiamo nel PD perché speriamo ancora di poterlo cambiare […] Renzi dice tante cose, ma non sempre corrispondono alla verità, bisogna stare attenti e valutarle con calma”. Tutto ciò però, nella lettura dell'ex Presidente del Consiglio, non presuppone che si debba necessariamente arrivare allo scontro interno al partito: "Non c'è nessuna guerra, e in ogni caso, sarebbe stato Renzi a dichiararla".
Poi l’affondo: “Alle riforme voto no, perché ritengo che siano peggio di quelle di Berlusconi [ricordiamo che nell'intervista a Cazzullo D'Alema sosteneva che la riforma del Cavaliere fosse "fatta meglio sotto alcuni aspetti", ndr] Sui voti politici siamo vincolati sempre alla disciplina di partito, ma sulla Carta fondamentale che riguarda tutti i cittadini ognuno vota secondo la propria coscienza. E io personalmente voto no”.