Cyberspionaggio, rimosso il capo della polizia postale: “Non ha avvisato dell’inchiesta”
Dopo aver colto di sorpresa politici e personaggi istituzionali, il caso dell'inchiesta sul Cyberspionaggio messo in atto dai fratelli Giulio e Francesca Maria Occhionero potrebbe avere dei risvolti interni anche alla polizia. Dopo la notizia dell'inchiesta e i commenti dei molti politici vittime dell'attacco informatico alle loro email personali, nella tarda serata di mercoledì infatti il capo della polizia, Franco Gabrielli, con una mossa inaspettata ha deciso di rimuovere dal suo incarico, per divergenze con il vertice del corpo, il capo della polizia postale Roberto Di Legami, l'uomo a capo del dipartimento che ha condotto la delicata inchiesta.
Stando ad alcune indiscrezioni rivelate da Repubblica, il motivo della decisione sarebbe legato al fatto che Di Legami non avrebbe informato dell'inchiesta Gabrielli anche se al momento non c'è nessuna conferma ufficiale in questo senso. In pratica il capo della polizia imputerebbe a Di Legami di aver sottovalutato la portata dell’indagine sul cyberspionaggio dei politici italiani, denominata EyePyramid, e per questo non ha neanche informato i vertici del Dipartimento di Sicurezza nonostante i nomi eccellenti nel mirino del virus informatico.
"Non so che dire, in 8 mesi di accertamenti non ci siamo imbattuti in episodi di ricatto o di vendita. Non è detto che gli indagati avessero intenzione di monetizzare le informazioni" ha commentato in un’intervista al Messaggero Di Legami che ora sarà destinato D all'Ucis, l'Ufficio centrale interforze per la sicurezza personale del Dipartimento. . "È importante considerare i legami con la massoneria: Giulio Occhionero è stato maestro venerabile di una loggia affiliata alla Grande Oriente d’ Italia. In questi ambienti, il dossieraggio è fonte di potere. L’ informazione personale vale in quanto tale, come conoscenza, a volte come moneta di scambio per guadagnare più influenza" ha sottolineato Di Legami, concludendo: "L'indagine è appena iniziata, ci sono migliaia di file cifrati che ora dovranno essere aperti superando le protezioni che sono state poste". Ad occuparsene però ora sarà i lsuo successore, l'attuale dirigente del compartimento del Lazio Nunzia Ciardi.