Zerocalcare si perde il New York Comicon. Visto negato per viaggi in Siria e in Iraq
Il fumettista Zerocalcare, si sarebbe dovuto recare negli Stati Uniti in occasione del New York Comicon, uno dei più importanti eventi nel mondo del fumetto e della graphic novel. Ma gli è stato negato il visto. La motivazione sembrerebbe esser legata ai suoi viaggi in Siria e Iraq del 2015, durante i quali aveva scritto la graphic novel “Kobane Calling". È solito commentare sui social le sue disavventure, come è accaduto di recente, nel mese di Luglio, quando addirittura la sua pagina Facebook gli fu oscurata in seguito a dei commenti che hanno scatenarono un'accesa polemica sulla vicenda di Carlo Giuliani.
L'ironia su Facebook: "Menomale che abito a Rebibbia"
Questa volta l'indignazione esternata dal fumettista è per un episodio differente che ieri su Fb commenta anche con una certa ironia.
C’avevate presente che domani dovevo andare a New York a fare i disegnetti al New York Comicon, la conferenza alla Columbia, e tutta quella roba fichissima che pareva una gag? Ecco, famo che è stata tutta una gag, va. Meno male che abito a Rebibbia che è sempre meglio di niente.
L’artista continua con una vignetta su poi su Twitter
Ma nei commenti viene accusato di aver ignorato le normative americane prima di organizzare la partenza. Il fumettista non perde tempo, risponde a tono che ha ben verificato le normative per l’ESTA, il sistema elettronico degli Stati Uniti per l’autorizzazione del viaggio, e specifica che l'ostacolo sia legato all'inasprimento delle misure:
A parte che dopo essere tornato da lì ho controllato le normative e non c’erano problemi con l’ESTA, l’inasprimento delle misure è di 6 mesi fa e banalmente non lo sapevo né ho pensato che potessero cambiare le norme in maniera retroattiva